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Jeep Cherokee Limited 4X4 [Prova]: premium tuttofare

Abbiamo colto l’occasione del Salone dell’Automobile di Ginevra 2017 per mettere alla prova la Jeep Cherokee Limited 4X4, scoprendo una vettura estremamente piacevole da guidare, sempre a proprio agio in ogni condizione e… marcatamente premium! In listino da 51.250 euro

Un’avventura lunga un viaggio. Si potrebbe riassumere con questa definizione il nostro Salone dell’Automobile di Ginevra 2017, annuale immancabile appuntamento del mondo delle quattro ruote (che abbiamo provveduto a documentarvi dettagliatamente con degli speciali dedicati a foto e video live dagli stand) presso il quale – come raccontato nel corso del nostro diario di viaggio – ci siamo quest’anno recati in compagnia di una Jeep Cherokee Limited 4X4 gentilmente concessaci in prova specificatamente per presenziare a questo evento. Ma facciamo un salto indietro nel tempo: siamo a Novara, in data 6 marzo. La settimana sta iniziando presto, in una mattinata di fine inverno ma che permette già di assaporare quella primavera meteorologica che rigogliosamente ci attenderà al rientro. Il sole è alto nel cielo in una giornata priva di foschia, mentre la “nostra” vettura è parcheggiata al centro della Piazza Martiri del Capoluogo Piemontese, ad attenderci al rientro da una sostanziosa colazione consumata al bar allo scopo di affrontare al meglio i km che dovremo percorrere nel corso della giornata durante questo lungo viaggio.

Alle spalle della Jeep Cherokee Limited 4X4 il Castello Visconteo Sforzesco di Novara da cui siamo partiti per indirizzarzi verso il Salone dell’Automobile di Ginevra 2017. Uno sfondo perfetto per osservare le linee sfuggenti e armoniche di questa vettura

Linee moderne che fondono tradizione a innovazione

Alle sue spalle il Castello Visconteo Sforzesco recentemente restaurato: una meraviglia architettonica che trova la sua base in delle antiche mura romane, la cui costruzione ebbe inizio nel XIII secolo e che venne nel tempo numerose volte modificata preservando però la propria funzione di struttura militare e amministrativa. Uno sfondo decisamente consono per osservare da vicino la vettura che ci accompagnerà verso Annecy prima, e a Ginevra poi, lungo un percorso di 338 km: da coprire solo nella prima giornata (in totale saranno più di 1.000 quelli effettuati nell’arco dei quattro giorni). E la Jeep Cherokee (soprattutto così allestita) è una vettura che si lascia decisamente rimirare: la tradizione Jeep viene qui reinterpretata con forme e soluzioni decisamente più moderne e pensate per strizzare l’occhio ad un pubblico più globale e non solo americano (o “americaneggiante”) come fatto in passato. Gli stilemi ci sono, non fraintendeteci. Questa vettura si identifica immediatamente come una Jeep, ma linee filanti, armoniche e dinamiche rendono tutto l’insieme certamente più contemporaneo e maggiormente incline al gusto europeo.

Rivestimenti in pelle, impunture a vista, materiali a contrasto e tanti elementi tecnologici caratterizzano l’abitacolo della Jeep Cherokee Limited 4X4, insieme a molti (e capienti) vani porta-oggetti

I DRL posti in alto hanno un profilo sfuggente ed elegante che contribuisce a “snellire” frontale e fiancate, così come anche la calandra anteriore con listelli cromati “piegata” verso il cofano e la presa d’aria con cornice argentata posta nella porzione bassa del paraurti: tutti gli elementi della sezione frontale concorrono nel generare dinamicità, slanciandosi lungo le fiancate attraverso nervature, profili a contrasto e superfici trasparenti oscurate per convogliare poi verso una sezione posteriore “viva” e piena di vigore. Linee ondulate e nette, volumi e cavità: tutto concorre nel generare un equilibrio stilistico composto da conformazioni che si richiamano tra loro e da elementi ben amalgamati in un insieme atto ad ospitare lunotto, gruppi ottici, scarico e scudo posteriore volto a fungere anche da estrattore. Tutto l’insieme, sulla Jeep Cherokee, concorre nel trasmettere una sensazione di “slanciata snellezza” che, come una sorta di trompe l’oile, permette quasi di non percepire le reali “importanti” dimensioni di questa vettura (462 cm di lunghezza, 185 cm di larghezza, 167 cm di altezza e 270 cm di passo: il tutto distribuito su 1.955 kg di peso), restituendo così all’occhio un’auto nettamente più snella di quelli che sono i suoi effettivi ingombri.

Estremamente piacevole da guidare e sempre a proprio agio pressoché in ogni condizione: la Jeep Cherokee Limited 4X4 è una vettura estremamente poliedrica ben rifinita e molto curata che fa trasparire – sia dentro che fuori – tanto il carattere legato alla propria tradizione quanto i contenuti marcatamente premium

Ambiente curato e forme ricercate: il comfort di un ambiente premium

Torniamo ad accomodarci a bordo per metterci finalmente in direzione Ginevra. Ad accoglierci è un ambiente estremamente confortevole e ampiamente vocato ad assecondare viaggi lunghi come il nostro. La comodità è stata evidentemente messa al centro delle attenzioni dei progettisti nello sviluppo di questa Jeep: i sedili sono rilassanti ed accoglienti e permettono tanto al guidatore quanto ai passeggeri di godere appieno dell’esperienza di viaggio nel massimo relax. Gli occupanti delle file anteriori vengono “coccolati” da sellerie, che mettono a disposizione degli stessi ogni genere di comfort (dal riscaldamento – funzionalità questa disponibile anche per il volante – alla ventilazione, senza dimenticare ovviamente una triangolazione di guida che mai stanca schiena e gambe quando i km vanno, in maniera sensibile, a sommarsi tra loro), mentre a quelli delle file posteriori viene riservato ampio spazio per le gambe, garantendo così, a questi ultimi, vita agevole nell’abitacolo. Il tutto in un ambiente ben rifinito ed estremamente curato: impunture a vista, rivestimenti in pelle Nappa, materiali a contrasto che fanno la gioia di vista e tatto e conformazioni ricercate di volumi e superfici. Ogni particolare dell’interno di questa Cherokee concorre nel permettere ai passeggeri di vivere una piacevole esperienza di bordo. Un fine questo al quale concorrono svariati elementi, come l’ampio spazio riservato agli oggetti (tantissimi – e dotati di elevata capacità di accoglienza – i vani disponibili per la riposizione di cose e prodotti), l’Electronics Group (che comprende la presa ausiliaria da 230V/50HZ, il caricabatterie wireless per smartphone e il sistema Keyless Enter-’n-Go), la funzione memoria per il sedile del guidatore, la strumentazione con display da 7” a colori dotata di tecnologia TFT e il sistema di infotainment Uconnect con display a colori touchscreen da 8,4”, con radio digitale, porta USB, lettore di schede SD, ingresso AUX e comandi vocali integrati, nonché il navigatore satellitare con mappe in 3D (intuitivo in termini di funzionalità, ma migliorabile in precisione), l’impianto audio Alpine dotato di 9 altoparlanti e di subwoofer da 506W di potenza e il tetto apribile in vetro (questi ultimi tre proposti in via opzionale). Perfettibile invece il posizionamento del pulsante di apertura del bocchettone della benzina, che risulta a nostro avviso difficilmente individuabile.

Agile tra le curve, rilassante sui tratti rettilinei e inarrestabile in condizioni di aderenza precaria: La Jeep Cherokee Limited 4X4 non teme le sfide stradali. Siano esse quelle di tutti i giorni che quelle di un lungo viaggio

Quattro modalità di guida, un significato: driving pleasure e sicurezza costante

Avviato il motore (tramite pressione del tasto start) e impostata la rotta verso Annecy (località francese presso la quale soggiorneremo nel corso delle giornate stampa delle kermesse automobilistica elvetica) puntiamo finalmente i gruppi ottici anteriori (composti da DRL a LED e proiettori bi-xenon) in direzione delle tappe intermedie che andremo a toccare, ovvero il Lago di Viverone, Courmayeur, il traforo del Monte Bianco e Bonneville. Il tutto ovviamente passando attraverso i relativi tratti stradali e che andranno a mettere in continua alternanza tra loro praticamente tutte le condizioni di guida in cui verificare la bontà della Jeep Cherokee Limited 4X4 che ci accingiamo a testare. Dai rettifili autostradali passando per curve e tornanti di lungolago e montagna. Dal comfort dei lunghi trasferimenti sino al piacere di guida dei tratti curvilinei: la Cherokee si sente a suo agio praticamente in ogni condizione (grazie anche alle quattro modalità di guida disponibili: Auto; Snow; Sand/Mud e Sport). Permette di viaggiare tanto in maniera rilassata (e da signori) in autostrada – grazie anche a cruise control adattivo e sistemi di sicurezza come Lane Departure Warning, Blind Spot Monitoring & Rear Cross Path Detection e Forward Collision Warning Plus, oltre che per merito di un’impostazione “Auto” che consente al motore di rispondere in maniera estremamente dolce ai richiami del gas (le cambiate avvengono infatti, in maniera regolare, con morbidezza e precisione, ad un regime di 2.000 giri. A patto di non agire con decisione sul pedale destro) – quanto vivace quando il guidatore va alla ricerca di maggior brio tra le “esse”: in particolar modo quando il selettore passa dalla più pacata “Auto” alla più vivace “Sport”.

Trazione integrale e selettore di modalità di guida permettono alla Jeep Cherokee Limited 4X4 di non arrestarsi dinnanzi a nulla, preservando inoltre il comfort di bordo “coccolando” gli occupanti con tutti i contenuti a loro messi a disposizione

Una modalità che ci invita, praticamente in automatico, ad essere inserita mentre ci lasciamo alle spalle il Castello di Cavaglià per iniziare a percorrere le curve statali che dal Lago di Viverone (il terzo lago più grande del Piemonte – grazie ai suoi 3.500 metri di lunghezza e 2.600 metri di larghezza – di origine glaciale e formatosi durante l’era quaternaria) ci condurranno sino a CourmayeurI 200 CV di potenza e i 440 Nm di coppia sviluppati dal 2.2 Multijet II divengono ora immediatamente disponibili: il motore si dimostra più pronto e reattivo e quindi più in grado di assecondare la precisione telaistica messa in campo da questa vettura (al fianco di un assetto ben calibrato). Che cosa vuol dire? Che handling e reattività non mancano certamente al crossover (con ampie capacità “fuoristradistiche”) italo-americano, il quale, forte di un accurato lavoro di messa a punto, restituisce precisione e piacere di guida nei cambi di direzione più tipici di vetture di altro segmento. La “schiena” c’è. E si avverte tutta grazie ad un propulsore “pieno”, corposo e “gustoso” che nulla si fa mancare nel restituire al pilota un elevato piacere di guida. Solo le curve più veloci fanno emergere uno dei pochi nei di questa vettura, ovvero la tendenza ad ‘allargare’ un pochettino le traiettorie tipica di ogni trazione integrale. Chiariamoci: mai nulla di estremamente sensibile e di eccessivamente fastidioso, semplicemente una conseguenza fisica della precessione giroscopica a cui difficilmente sarebbe possibile sopperire e che viene immediatamente messa in ombra appena iniziamo ad imbatterci nella pioggia prima e nella neve poi mentre procediamo nell’avvicinarci al Monte Bianco.

Abbaglianti automatici, gruppi ottici dotati di tecnologia LED e bi-xenon completano la dotazione della Jeep Cherokee Limited 4X4 e caratterizzano la “firma luminosa” di questa vettura, conferendo al frontale un taglio sportivo e decisamente dinamico

Sulla neve come sull’asfalto asciutto

La trazione integrale (peraltro coadiuvabile da marce ridotte in caso di fuoristrada estremo) mette infatti immediatamente – e con forza – in chiaro tutti i suoi vantaggi non appena le condizioni di aderenza del fondo stradale iniziano a divenire decisamente precarie: con il cadere delle prime gocce d’acqua dal cielo (subito notate dai sensori pioggia) infatti, il selettore delle modalità di guida ruota sia su “Auto” che su “Sand/Mud” (quando la pioggia diviene per un breve istante più torrenziale), per scorrere sino a “Snow” nell’istante in cui le nuvole decidono di cedere sull’asfalto il posto precedentemente occupato dall’H2O alla neve. Risultato? La Jeep Cherokee Limited 4X4 avanza in queste condizioni con la stessa nonchalance di un gatto delle nevi: la trazione rimane sempre esagerata e non si avverte mai la benché minima sensazione di insicurezza. Anzi. Ci si sente praticamente onnipotenti in barba alla densa coltre bianca che pervade la strada: la vettura non tende mai né a sbandare né a “scomporsi” nel corso delle frenate (anche le più brusche). Un plauso al lavoro degli uomini del Gruppo FCA per lo sviluppo svolto e che ha restituito al mercato una vettura indubbiamente piacevole da guidare quanto perfettamente a proprio agio pressoché in ogni condizione di guida. Giungiamo finalmente all’ingresso del traforo del Monte Bianco (un valico da 11.6 km di lunghezza – i cui lavori di costruzione presero il via nel 1957 per terminare nel 1965 – da percorrere rigorosamente ad una velocità compresa tra 50 e 70 km/h, il tutto mantenendo una ferrea distanza di sicurezza con i veicoli che precedono). Re-inseriamo quindi il cruise control e iniziamo a percorrere il tunnel che dall’Italia ci “teletrasporterà” verso la Francia, mentre lo scenario che ci circonda scorre, con regolarità, alle nostre spalle “sfuggendo” anche al di sopra delle nostre teste – e che risulta visibile ai nostri occhi per merito del tetto panoramico in vetro ai cui lati si stagliano le barre portatutto cromate di serie – restituendo ai nostri sensi (vuoi per via delle luci che filtrano all’interno dell’abitacolo, vuoi per il sistema di ricircolo d’aria attivo – il cui disinserimento costerebbe lo scotto di una temperatura elevata all’interno del cockpit, oltre ad un’aria parecchio ristagnante per via dell’elevata CO2 presente all’interno del traforo – vuoi per via dei messaggi di sicurezza trasmessi in radio in varie lingue) quasi l’impressione di essere all’interno di un wormhole.

Telaio e sospensioni assecondano un motore estremamente corposo e generoso che restituisce alla Jeep Cherokee Limited 4X4 “schiena” e sostanza. Progressione e dolcezza d’erogazione cedono il posto a muscoli e “forza bruta” quando questi divengono necessari

Il sistema di regolazione della velocità adattivo ci accompagnerà da qua, per quasi tutto il resto del tragitto sino a destinazione, lungo la serie di tornanti che in discesa ci guideranno dalle innevate alture sino alle piovose pianure del tratto autostradale che ci porterà ad Annecy. A rendere il nostro percorso sensibilmente più confortevole (nel corso delle giornate del Salone) – visto il rigido clima esterno – il dispositivo che permette il riscaldamento di sedili e volante e un sistema di infotainment che ci permette di sapere di più che tutto il necessario in merito ai parametri della vettura e che ben si relaziona con i dispositivi mobili. Giungiamo finalmente presso la nostra (temporanea) dimora francese nel corso di una giornata più che mai plumbea e iniziamo a scaricare le valige da un vano di carico forse un po’ risicato in termini di capienza ma che permette di sopperire ai 591 dm3 disponibili abbattendo i sedili, mettendo così a disposizione dei bagagli sino a 1.267 dm3 di spazio. Dinnanzi a noi lo spettacolo del Lago di Annecy (secondo del Paese in termini di superficie con i suoi 27.59 km quadrati, di origine glaciale, formatosi circa 18.000 anni or sono e noto per essere il più pulito d’Europa), da cui faremo avanti e indietro nei due giorni successivi per prendere parte all’edizione 2017 del Salone dell’Automobile di Ginevra, verso il quale veniamo condotti agevolmente dalla Jeep Cherokee Limited 4X4, dotata di sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida di ogni genere e sorta (come assistenza al parcheggio parallelo e perpendicolare, sensori anteriori e posteriori di parcheggio Parksense e telecamera ParkView per la retromarcia, di cui gli ultimi due volti a rendere estremamente agevole tale manovra, sopperendo così di fatto alla non molto elevata visibilità offerta dal ¾ posteriore) e di un cambio automatico a 9 rapporti che definire morbido, preciso ed efficace sarebbe usare un eufemismo.

Asfalto e sterrato possono susseguirsi senza alcun problema. La Jeep Cherokee Limited 4X4 è un SUV moderno nello stile ma un’avventuriera nell’anima

Agile e precisa: la Cherokee non sbava una traiettoria nel misto-stretto

La modalità Auto ci accompagna in assoluta tranquillità verso il Palexpo all’interno del quale va in scena l’87esima edizione della kermesse automobilistica elvetica e che viene – come da tradizione – ospitata nel cuore della seconda cittadina più popolata della Svizzera (il cui simbolo è una fontana che si erge sul Lago di Lemano e il cui getto riesce a raggiungere ben 140 metri d’altezza) e al cui interno trovano posto tanto la sede europea dell’ONU quanto il Quartier Generale della Croce Rossa, oltre naturalmente a Musei (tra cui quello Internazionale dell’Orologeria, per dirne uno su tutti) e a centri rilevanti sotto il profilo storico-culturale (come ad esempio il Grand Théâtre). La precisione di un cambio che lavora in maniera dolce e rigorosa fiancheggia un propulsore fluido, regolare e costante che – complice di un assetto bilanciato ed equilibrato – fa scorrere via in scioltezza l’asfalto dei trasferimenti autostradali che tra il martedì e il mercoledì ci portano in direzione della tradizionale rassegna automobilistica più importante d’Europa. Il selettore continua a scorrere tra Auto e Sport quando nel pomeriggio dell’8 marzo ci lasciamo definitivamente alle nostre spalle il GIMS 2017.

Linee moderne e al contempo morbide, la Jeep Cherokee Limited 4X4 unisce in un equilibrio stilistico la tradizione europea alla versatilità americana

Continui tratti curvilinei si succedono rapidamente tra loro all’interno di un panorama mozzafiato mentre indirizziamo le ruote verso la più rettilinea strada statale che, fiancheggiando il lago, ci condurrà in direzione di Montreux prima e del Colle del Gran San Bernardo poi in una continua danza tra curve e tornanti nel corso della quale la Jeep Cherokee si dimostra una ballerina perfetta: i movimenti sono agili, accurati, precisi. La vettura percorre esattamente le traiettorie impostate dal pilota (e, di notte, sgrava quest’ultimo dell’onere di stare attento a non abbagliare chi sopraggiunge dall’altra corsia grazie agli abbaglianti automatici) con il rigore che ci si attenderebbe da vetture caratterizzate da baricentro molto più basso e da passo sensibilmente più contenuto; mostrando tanto una progressione d’erogazione esemplare con le modalità di guida “più tranquille” selezionate, quanto allungando con gran vigore nella più “effervescente” Sport, che rende il propulsore da subito più pronto, vigoroso e scattante, intervenendo in maniera sensibile anche sulle logiche di cambiata: se infatti le altre modalità di guida assecondano la dolcezza d’erogazione a cui sono vocate le cambiate che, nella maggiormente “vivace” Sport la trasmissione favorisce con puntualità la vocazione al piacere di guida che il driver va con tutto sé stesso a ricercare in tale impostazione.

Scenari mozzafiato hanno fatto da cornice alla nostra prova della Jeep Cherokee Limited 4X4 tra Italia, Svizzera e Francia

Tuttofare con stile personale

Il propulsore – come un buon vino – restituisce “gusto”, robustezza, corposità e carattere, assecondando appieno delle doti dinamiche da riferimento per il segmento. Telaio e sospensioni ricalcano con estrema precisione tanto i tratti più disconnessi quanto quelli meglio asfaltati, permettendo al guidatore di sentirsi sempre a proprio agio in qualsiasi condizione e senza metterlo mai in difficoltà. Una vettura poliedrica insomma questa Jeep Cherokee Limited 4X4, in grado di viaggiare tanto in maniera rilassata quando si cercano agio e comfort quanto di esprimere il proprio carattere avventuriero in fuoristrada, oltre che di mostrare i propri muscoli quando la situazione lo richiede nell’istante in cui il pilota decide di togliersi le dovute soddisfazioni tra le curve. Il tutto senza mai perdere di vista tanto l’attenzione riservata alle famiglie che necessitano di spazio e comodità quanto la praticità d’uso imposta dalla fruizione quotidiana. Difficile insomma chiedere di più da una vettura che, in questo allestimento, apre il proprio listino prezzi a quota 51.250 euro, forte di contenuti decisamente premium e di quel carattere estremamente personale che solo il marchio Jeep, all’interno di questo segmento, è in grado di restituire. Se desiderate distinguervi dunque…

Foto: Alessandro Colombo e Matteo Carcagna

Video-making: Maurizio Annovati

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