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Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio [Prova]: da Arese ad Anagni e ritorno coi 510 CV del Biscione!

Abbiamo messo alla prova Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio in un test lungo mezza Italia in due direzioni. Da Arese a Roma. Dalla Capitale ad Anagni. Dalla strada alla pista. E dal Centro Italia a tornare verso il Museo Storico del Biscione. Ecco come è andata la nostra esperienza. Allacciate le cinture e buona lettura!

IL CONTESTO: DA ARESE AL CENTRO ITALIA E RITORNO!

Da Arese verso Anagni. E ritorno. Un viaggio lungo, emozionante e ricco di fascino attraverso svariate Regioni di uno dei Paesi più belli del Mondo: l’Italia. Da Nord a Sud. Il tutto insieme a una delle vetture più entusiasmanti e adrenaliniche dell’attuale produzione italiana: Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio (recentemente affiancata in gamma da GTA/GTAm). Dal luogo simbolo della tradizione del marchio del Biscione (ovvero dal Museo Storico Alfa Romeo di Arese) fino a Roma. E da lì ancora ad Anagni, dove siamo andati a mettere alla frusta in pista la berlina sportiva del Gruppo Stellantis tra i cordoli dell’ISAM Motor Center. E poi da qua di nuovo verso Nord, passando attraverso San Marino per puntare le ruote in direzione di Bologna, nel cuore della Motor Valley, da dove abbiamo poi messo il muso della vettura nuovamente in direzione del punto di partenza. Il tutto per quasi 2.000 km di road-trip contrassegnati da colori, emozioni, sapori e odori che solo il Bel Paese è in grado di regalare in una serie di contrasti così diversamente meravigliosi tra loro, come quelli che caratterizzano Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Umbria e Repubblica di San Marino. E con noi, al polso, anche gli orologi del marchio BEEL 1973, official timekeeper di questa missione. Davanti a noi tutta una serie di tappe, tra cui quelle principali di Castiglione della Pescaia e di Orbetello, entrambe nella bellissima e rigogliosa Toscana. Nonché di Roma, che segna il giro di boa del nostro viaggio in quanto base d’appoggio per l’esperienza in pista ad Anagni.

DATI TECNICI: UN V6 DA 510 CV CON MUSCOLI DA CULTURISTA

Muscolosa, sfacciata e a tratti “arrogante”. Sono forse questi i termini che meglio sintetizzano Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio. Una vettura dal carattere marcato e dallo spirito molto trasversale che riunisce in un sol corpo caratteristiche e capacità per strizzare l’occhio ad una variegata gamma d’utenza, che si tratti della famiglia, del giovane con attitudine sportiva (ma ben capace di guidare!) o del pilota che vuole strappare il tempo in pista (ad Anagni, con variante al termine del rettilineo aperta, abbiamo girato in 1:10 – oltretutto con gomme invernali – a pochissimo dalla Ferrari F8 Tributo di Fabio Barone che era lì con noi per un test di cui vi abbiamo parlato in un articolo dedicato) ma che non disdegna di considerare la vettura per un impiego diverso che tra i cordoli (e senza rinunciare al bagagliaio grazie a 480 dm3 di vano di carico).

Ma il protagonista assoluto dell’esperienza di guida di Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio è in maniera indiscussa uno ed uno solamente: il motore. Si tratta di un’unità piuttosto piccola (solo 2.9 litri di cubatura), ma non per questo non esuberante. Tutt’altro. Il biturbo italiano è un mare in burrasca. E ci pensano i suoi numero a dirlo: 510 CV di potenza, 600 Nm di coppia, da 0 a 100 km/h in soli 3.9 secondi e 307 km/h di velocità massima. Valori impressionanti e che vengono trasmessi alle ruote posteriori da un cambio automatico a 8 rapporti capace di cambiare marcia in soli 150 millisecondi (in modalità Race). E che vi assicuriamo essere un vero e proprio prodigio d’ingegneria per rapidità di passaggio marcia e per fluidità d’innesto. E lo scarico Akrapovic non manca di demarcare, con tutta una serie di scoppiettii, innesti e rilasci, nonché di esaltare il timbro vocale del propulsore. Soli 1.695 kg di peso in ordine di marcia (ripartiti al 50:50 tra davanti e dietro) e uno schema sospensioni AlfaTM Link a quadrilateri sovrapposti con asse di sterzo semi-virtuale davanti e AlfaTM Link con braccio verticale dietro completano la caratterizzazione tecnica di questa vettura, che monta cerchi da 19” gommati 245/35 all’anteriore e 285/30 al posteriore, e che, nella versione da noi provata, sfoggiano alle loro spalle un impianto frenante carboceramico che davvero lascia a bocca aperta per potenza ed efficacia. Lunga 4.643 mm, larga 1.860 mm e alta 1.450 mm, nonché con un passo di 2.820 mm, Giulia Quadrifoglio (che dispone di Torque Vectoring per ripartire la coppia tra le ruote dell’assale posteriore) non sorprende solo sotto il profilo tecnico, ma anche sotto quello tecnologico. Il sistema infotainment si relaziona con gli occupanti tramite uno schermo touch da 8.8” e mette a disposizione praticamente ogni informazione e servizio, compresi Apple Car Play e Android Auto. E, ciliegina sulla torta, una quantità esagerata di dispositivi ADAS, tra cui: Lane keeping Assist, Active Blind Spot Assist, Traffic Jam Assist e Highway Assist, Intelligent Speed Control, Traffic Sign Recognition, Driver Attention Assist. Insomma: di tutto e di più.

Molto ben rifinito l’ambiente interno, che mette alla vista superfici rivestite con pellami e Alcantara impreziosite da bellissime impunture a contrasto, inserti metallici e fibra di carbonio a profusione e numerosissimi vani per gli oggetti di piccole dimensioni. Nonché tanti punti per la ricarica dei device mobili. Una strumentazione che affianca elementi analogici e digitali, un volante davvero impeccabile (si potrebbe solo richiedere un po’ di spessore in più dalla corona in corrispondenza delle 9:15) con pulsante start e comandi integrati e con paddles metallici fissi alle spalle completa la caratterizzazione di un abitacolo che combina insieme eleganza e sportività e che non manca di far trasparire il logo del Quadrifoglio e il nostro bel Tricolore al fianco di sedili anteriori ampiamente regolabili. E come all’interno, anche all’esterno la fibra di carbonio la fa da padrona, tanto in elementi lasciati liberi alla vista (come superfici aerodinamiche, minigonne e tetto) quanto in quelli che lo nascondono (come cofano anteriore e bagagliaio). Insomma: una vera sportiva di razza travestita da berlina.

IMPRESSIONI DI GUIDA: DA BRUCE BANNER A HULK IN TRE CLICK!

Una triangolazione di guida praticamente impeccabile (e ampiamente sistemabile intorno al pilota, anche grazie alle funzioni memoria) ci accoglie all’interno di Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio e ci fa immediatamente apprezzare sia l’impugnatura del volante che il feeling in posizione di guida. Ci si sente davvero dominatori della strada a bordo di questa berlina. È una sensazione bellissima e che viene elevata all’ennesima potenza non appena si va a premere il pulsante start. Il ruggito del sei cilindri italiano è roco e sordo, così come la sua erogazione è corposa e piena. Il motore è un trionfo di sostanza fina da poco sotto i 2.000 giri/min: non ha un istante di vuoto e la corsa verso la fascia alta del contagiri è un tripudio di crescenti emozioni forti. Emozioni che variano a seconda della modalità di guida selezionata. Tre infatti i driving mode proposti dal selettore D.N.A.: Dynamic; Natural e All Weather. A cui si aggiunge il più sportivo Race. Dolce e progressiva in modalità Natural (nonché vocata all’impiego di tutti i giorni, anche per via di un assetto con taratura più permissiva nei confronti di imperfezioni e dossi), Giulia Quadrifoglio sorride davvero a tutti quanti e alla quotidianità con tale setting selezionato.

Ancor più versatile in modalità All Weather (quella più indicata per le condizioni meteo avverse): potenza ed erogazione vengono ancor più addolcite rendendo la vettura estremamente docile e affabile e restituendo un feeling davvero elevato anche in condizioni di pioggia scrosciante e di asfalto viscido (una cosa davvero da applausi a scena aperta se si parla di una vettura con motore anteriore e trazione posteriore). Sembra davvero di guidare una trazione integrale ben progettata per via dell’elevata confidenza che è in grado di trasmettere. La Dynamic sorride invece all’utenza più sportiva, quella che non vuole farsi mancare emozioni forti anche nella guida su strada: l’assetto diviene più rigido e la risposta al comando del gas decisamente più marcata (il V6 – che ora suona decisamente già meglio – è ora già più nervoso). Da qui in avanti non si scherza affatto. Il posteriore tende a perdere aderenza in uscita di curva e la vettura inizia a mostrare di che pasta è fatta! Il cuore inizia a battere al ritmo dei 6/7.000 giri/min e il sorriso del guidatore inizia ad inarcarsi sempre di più tra un orecchio e l’altro mentre i muscoli di questa berlina iniziano ad emergere in maniera demarcata ma non prepotente, in quanto i controlli elettronici sono ora ancora presenti e sempre pronti a vigilare per concedere margine d’errore. Se ci si vuole divertire in strada, questa è indubbiamente la soluzione più consigliata.

Dimenticatevi invece la tranquillità e la guida a cui vi siete abituati in epoca moderna se ruotate il selettore verso la più esagerata Race. Le emozioni qui sono forti, fortissime. Nonché d’altri tempi. Questo è indubbiamente il driving mode più vocato all’impiego tra i cordoli (come il nome di questa mappatura lascia – in maniera cristallina – intendere), nonché l’unico che si rivolge a piloti o guidatori “veri”. I controlli vengono disabilitati e la gestione dei 510 CV del 6 cilindri italiano è affidata interamente al driver. Da qui in avanti, inizia un rodeo su un toro scatenato. Il V6 è brutale (e lo scarico ne fa sentire la voce a briglie sciolte) e sbatte tutti i suoi muscoli in faccia al pilota con una veemenza e una forza inaudita. Non contempla deboli di cuore Giulia Quadrifoglio così settata, in quanto in Race mode sarete di traverso. Sempre. Ad ogni ingresso o uscita di curva. A volte – se esagerate con il gas – perfino sul dritto. In pista questa sbandata vi aiuterà ad essere più efficaci nei cambi di direzione stretti, massimizzando così il risultato in termini di tempo sul giro. Ma ricordatevi sempre una cosa: l’errore così non è concesso. Se guidate in questo modo dovete sapere quello che fate e aver fatto svariati corsi di guida sia sicura che sportiva. Se siete allineati a queste caratteristiche richieste, Giulia Quadrifoglio vi darà delle soddisfazioni che probabilmente avevate dimenticato da tempo.

In ognuno dei driving mode selezionati questa Alfa Romeo mostra però caratteristiche comuni: il telaio è un esempio di precisione e di meccanica perfezione e l’impianto frenante (la vettura da noi provata montava il carboceramico) vi sconvolgerà i sensi per la sua potenza e la sua efficacia. Davvero uno degli impianti più potenti (se non il più potente) mai provato su un’automobile da chi vi scrive. I gruppi ottici combinano xenon a LED e vi aiutano ad affrontare le insidie della notte senza timori, mentre gli ADAS renderanno meno impegnativi i vostri trasferimenti autostradali. Un plauso anche all’abitabilità. Sì, perché la berlina sportiva del Biscione non dimentica nemmeno quella. Anche se siete in 5 e carichi di bagagli, con quest’auto viaggerete comodi sempre, grazie a sedute comode e accoglienti e a spazi davvero ampi (compresi quelli per accogliere ogni genere di oggetto che vi portate in mano o in tasca). Difficile chiedere di più ad una vettura che mette sul piatto i numeri di una supercar con motore posteriore-centrale di qualche anno fa.

CONCLUSIONI: PER I PILOTI CON FAMIGLIA!

Insomma, che siate single smaliziati, padri di famiglia o piloti (o, perché no, tutte queste cose insieme) Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio saprà soddisfare le vostre esigenze. Anzi, molto di più: saprà stupirvi. Sì, perché non è facile trovare sul mercato una vettura così trasversale e al contempo così sportiva. Ma non solamente questo: anche così ben progettata e sviluppata. Con questa vettura non passerete mai inosservati e non sarete mai fuori luogo in nessun contesto, che si tratti di fare una gita al lago per andare a prendere un aperitivo o di un lungo trasferimento. O che vogliate divertirvi lungo un passo di montagna nonché fare track day in pista. Insomma: a voi scegliere l’uso che vi appartiene in base all’animo in cui meglio vi identificate. Meglio ancora se vi riconoscete un po’ in tutte queste situazioni che vanno dallo smoking per la serata elegante alla tuta racing per le giornate in circuito. Il prezzo? Sul sito Alfa Romeo si parte da 87.450 euro. Questo il valore da indicare sull’assegno per vivere ogni giorno un’emozione!

UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE A: | SPECIAL THANKS TO:

ALFA ROMEO; I GO TRAVEL; BEEL 1973; ISAM MOTOR CENTER ANAGNI; MOKU TIBURTINA; FABIO BARONE; MARCO PASTORE

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