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Alfa Romeo Giulia: sarà lei l’auto del rilancio?

La Casa del Biscione ha fatto cadere i veli dall’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio

Il suo compito non è certamente facile: rilanciare il marchio del Biscione. Ma Alfa Romeo Giulia ha tutte le carte in regola per poterlo fare. Le proporzioni sono da berlina Maserati ed anche lo stile, osservata dal ¾ posteriore, lo ricorda molto. Davanti gli stilemi delle vetture di Arese di ultima generazione ci sono tutti, opportunamente evoluti per adattarsi ad un modello che nasce con obiettivi importanti.

Pesi equamente distribuiti

È così che Giulia si propone per piacere ad un pubblico molto eterogeneo. Per ammaliare sia i cuori dei più e dei meno conservatori. Ma per farlo non cerca il suo “pezzo da 90” nel solo stile. Punto forte dell’inizio delle Alfa di nuova generazione è infatti la tecnica: i pesi sono ripartiti al 50:50 tra avantreno e retrotreno, la trazione è posteriore e il motore è a dir poco straripante.

Cuore pulsante dell’Alfa Romeo Giulia è infatti un V6 da 3.0 litri capace di ben 510 CV di potenza massima, che si traducono in uno 0-100 km/h in 3.9 secondi. E se pensate che consumi ed emissioni potrebbero spaventare dovrete prepararvi a ricredervi, perché la tecnologia di disattivazione dei cilindri a controllo elettronico esclude dal chiamare all’appello tutti e sei i pistoni quando il loro utilizzo non è necessario.

Materiali nobili

Fibra di carbonio, alluminio e tanti, tanti materiali nobili completano l’opera: l’albero motore è in CFRP, come la trasmissione, il cofano e il tetto. La traversa posteriore è realizzata in composito di alluminio e materiale plastico, mentre motore, freni, sospensioni (inclusi duomi anteriori e telai anteriori e posteriori) e molte componenti del corpo-vettura (quali portiere e passaruota) sono invece in alluminio.

Il rapporto peso/potenza è inferiore a 3, le sospensioni sono multilink al posteriore e a doppio braccio oscillante con asse di sterzo semi-virtuale all’anteriore. E poi la tecnologia: Torque Vectoring, Integrated Brake System, Active Aero Splitter e l’immancabile selettore Alfa DNA, che permette di scegliere tra quattro opzioni: Dynamic, Natural, Advanced Efficient (modalità di risparmio energetico che per la prima volta viene introdotta su un’Alfa Romeo) e Racing (sulle versioni ad alte prestazioni). Insomma: le credenziali per andare a rompere le uova nel paniere a Mercedes, Audi e BMW ci sono tutte. Al mercato l’ardua sentenza.

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