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McLaren 720S [CONOSCIAMOLA DA VICINO]. A bordo della nuova supercar di Woking: l’emozione oltre alla prestazione

Abbiamo colto l’occasione dell’87° Salone dell’Automobile di Ginevra per salire a bordo, in anteprima, della McLaren 720S, ultima nata della Casa di Woking che ci ha saputo regalare un’esperienza sensoriale decisamente fuori dal comune. Ecco come è andata

Un’esperienza sensoriale completa. Si può riassumere così quel che si prova nel prendere posto a bordo della McLaren 720S, la prima Super Series di seconda generazione che è stata portata al debutto in società al Salone dell’Automobile di Ginevra 2017 e di cui abbiamo provveduto ad illustrarvi immagini e caratteristiche in un articolo dedicato.

Ma quel che ancora non vi abbiamo detto è che cosa si prova ad osservarla dal vivo e quali emozioni riescono a pervadere l’animo quando ci si siede al suo interno. Perché questa vettura non è solo un oggetto estremamente bello da vedere e una supercar incredibilmente performante da guidare: la McLaren 720S è un prodotto altamente emozionale. E come tale mira a coinvolgere fruitore e guidatore (due soggetti che nel più fortunato dei casi possono coincidere) all’interno di una vera e propria esperienza sensoriale completa che mira ad appagare tutti i sensi di un appassionato di automobili.

Alcantara a profusione, ma anche fibra di carbonio, inserti metallici ed elementi racing all’insegna della tradizione. Si presenta così l’abitacolo della McLaren 720S, che non si fa mancare ovviamente “chicche” tecnologiche come la strumentazione a configurazione variabile

Una gioia per il tatto

La McLaren 720S rivela tutto il proprio esuberante carattere sin da quando ci si avvicina ad essa. Scorrendo la mano lungo le superfici della vettura, la prima Super Series di seconda generazione della Casa di Woking svela tutto ciò che l’occhio non riesce immediatamente – a livello conscio – a cogliere: forme a tratti affusolate e a tratti taglienti connotano infatti le fattezze della supersportiva britannica, generando così un gioco di volumi che mira ad unire in un sol corpo stile e funzione.

L’aerodinamica va a braccetto con il design, grazie a profili alari e a nervature atte a generare bombature e cavità che si amalgamano tra loro in una commistione di dimensioni atte a dare vita a un insieme bilanciato di linee a tratti contrastanti. Risultato? La McLaren 720S è un vero spettacolo sia per le mani che per gli occhi grazie a superfici tanto nette quanto sinuose. L’anonimato stilistico che aveva in passato contrassegnato le forme di molte vetture britanniche (di più marchi) è stato definitivamente accantonato in favore di forme nettamente più cariche di pathos e certamente più “vibranti” sotto il profilo emozionale.

La forma segue la funzione: profili aerodinamici, nervature e cavità vengono amalgamati in un gioco di volumi che restituisce allo sguardo una vettura unica sotto il profilo stilistico

Dal 2013 a oggi: che salto che ha fatto il design!

Quel vigore di novità stilistica portato con dirompenza alla ribalta nel 2013 dalla McLaren P1 si è trasmesso sulle vetture di Woking sino ai giorni nostri, generando così delle automobili estremamente cariche di personalità, le quali hanno tracciato la strada per arrivare sino alla 720S che troviamo qui oggi. Una vettura completa in tutto e per tutto e che ha ora finalmente ogni carta in regola per giocarsela ad armi pari con dirette competitors del calibro di Ferrari e Lamborghini. Non tanto sotto il profilo prestazionale – le performance non sono certamente mai mancate – quanto sotto quello emozionale: se accelerazioni brucianti e know-how tecnico finalizzato a “schiaffeggiare” il cronometro in pista fanno solidamente parte dell’heritage McLaren, lo stile in grado di toccare direttamente le corde più remote dell’animo è infatti amministrazione più recente.

Un’amministrazione che giunge alla propria completa maturità con una vettura che guarda oltre ai suoi incredibili numeri (solo 1.283 kg di peso a secco, da 0 a 100 km/h in 2.9 secondi, da 0 a 200 km/h in 7.8 secondi, 341 km/h di velocità massima, da 200 a 0 km/h in 4.6 secondi e in 117 metri, 720 CV di potenza, 770 Nm di coppia e un rapporto peso/potenza che raggiunge la vetta di 561 CV per tonnellata), che da soli, ovviamente, bastano per permettere di comprendere di che pasta è fatta questa McLaren. La 720S emoziona, convince: genera quel sussulto al cuore che rende una vettura difficile da dimenticare grazie ad una traccia che rimane inamovibilmente impressa a fuoco nella mente. Quella che solo poche auto al Mondo sanno imprimere ancor prima di salirci a bordo e a motore spento.

Emoziona anche a motore spento la McLaren 720S. Un risultato questo reso possibile dall’adozione di un linguaggio stilistico “vibrante”, altamente emozionale e in grado di colpire dritto al cuore lascianodo impresso il ricordo di una vettura che mira a distinguersi nella massa

Sportività abitabile

Una traccia che diviene ancor più marcata ed evidente quando si va a prendere posto all’interno dell’abitacolo della McLaren 720S: i cockpit minimalistici tipici della tradizione britannica lasciano qui infatti spazio ad un ambiente che, nella sua essenzialità, diviene ora più ricercato e carico di significato. Le forme ergonomiche non sono mai banali, anzi: trasmettono appieno tutto l’estro stilistico dei progettisti. I rivestimenti in pelle e in Alcantara (soprattutto di quest’ultima) letteralmente sovrastano un abitacolo che lascia ora a malapena intravedere elementi in fibra di carbonio, inserti metallici e interfacce tecnologicheAl centro della 720S vi sono il guidatore e l’esperienza di guida, ma più di ogni altra cosa: l’emozione di trovarsi all’interno di una McLaren. Se infatti impostazione sportiva e F1-feeling sono cliché che si danno per scontati nel prendere posto in una vettura di questo tipo, quella “scarica elettrica” che dall’epidermide ti pervade sino alle ossa e un coinvolgimento sensoriale completo non lo sono affatto.

Ampie superfici vetrate, inserite anche all’interno della sommità delle portiere, permettono agli occupanti della McLaren 720S di non sentirsi “oppressi” all’interno di un abitacolo claustrofobico, ma bensì luminoso e “arieggiato

C’è molta “aria” all’interno di questa vettura; tanta luce. Un merito dovuto all’adozione di numerose e ampie superfici trasparenti, che non si limitano a quelle poste dinnanzi al viso, ai lati e alle spalle del pilota, ma che sono implementate da quelle inserite nella sommità delle portiere che scorrono verso l’alto nell’arco di un movimento rotatorio. Cosa vuol dire? Vuol dire che al contrario della maggior parte delle vetture di questo genere, all’interno dell’abitacolo della McLaren 720S non si prova una sensazione claustrofobica: la visuale è ampia intorno a sé, ed è un fattore che va certamente positivamente a sommarsi ad un’esperienza tattile e sensoriale unica nel suo genere. Le mani scorrono lungo le superfici morbide e levigate dell’Alcantara e della pelle che dal volante portano le braccia in direzione dei sedili e del tunnel centrale: accarezzare l’interno di questa vettura è un’emozione difficile da descrivere. Il tatto gioisce a contatto con ogni elemento del cockpit, mentre la corona di sterzo si lascia impugnare tra le mani attraendole, quasi con una sorta di forza magnetica, verso la sacra posizione delle 9:15.

Il retrotreno della McLaren 720S, con i suoi gruppi ottici sfuggenti, è una vera e propria opera d’arte che si passerebbe ore a rimirare

Non dimentica la propria tradizione

Perché? Perché è l’impostazione della vettura stessa che porta il guidatore ad orientare il suo corpo, in maniera quasi automatica, verso la triangolazione più sportiva. Una triangolazione che non sacrifica però il comfort sull’altare della vocazione racing. Si sta relativamente comodi a bordo della 720S: lo spazio per le gambe non è risicato come sulla 570S e i sedili – sebbene contenitivi – costringono di meno i fianchi all’interno del guscio della postazione di guida, permettendo così al pilota di muoversi con maggiore libertà in un ambiente che non perde certamente mai di vista la quintessenza della vettura, ma che la rende semplicemente più fruibile (minore stanchezza vuol dire anche maggiori performance: se infatti l’auto non risente nel tempo gli effetti della propria impostazione di guida, lo stesso non si può dire del driver, a cui viene messa ora a disposizione una vettura più in grado di metterlo a proprio agio tanto tra i cordoli quanto sulle strade di tutti i giorni).

Strumentazione a configurazione variabile (che mostra tutte le informazioni necessarie o solo parte di esse a seconda dell’uso che se ne vuol fare) e touch screen da 8” completano l’esperienza di vita all’interno dell’abitacolo della McLaren 720S (che ricordiamo essere mossa da uno straripante V8 biturbo da 4.0 litri “incastonato”, come un prezioso gioiello, all’interno di un telaio attivo di tipo Proactive Chassis Control II), una vettura che senza alcun dubbio ha segnato in maniera indelebile il nostro Salone dell’Automobile di Ginevra 2017, regalandoci quell’originalità progettuale e quell’estro stilistico che da molto non avevamo modo di osservare anche all’interno del panorama della supercar: un segmento che sempre più spesso oggigiorno deve accettare di piegarsi alle logiche di mercato dettate dalle politiche di sviluppo aziendali e che portano in molti casi a condividere soluzioni tecniche e stilistiche di altri modelli dei grandi Gruppi allo scopo di abbattere costi di sviluppo e commercializzazione.

Un volante dal carattere marcatamente sportivo (con paddles in fibra di carbonio che lo seguono alle sue spalle) “fa calzare” le mani del guidatore che lo impugna quasi automaticamente alle 9:15 dello stesso. Che voglia che avremmo di premere il pulsante start…

Quanto vorremmo premere il pulsante start…

Una voce fuori dal coro questa McLaren 720S dunque, che stupisce, emoziona e convince andando oltre ogni più rosea aspettativa anche solo a motore spento. Probabilmente, a nostro modesto parere, la supercar dell’anno. Non vediamo a questo punto l’ora di poterla guidare, perché se questa vettura è già in grado di provocarci un sussulto al cuore semplicemente rimanendo ferma sullo stand, non osiamo immaginare cosa sia capace di fare a V8 acceso. Non ci resta che attendere dunque, ma per quanto riguarda voi… Bhé, se siamo riusciti a farvi salire l’acquolina alla bocca nel corso di queste righe, sappiate che questo gioiellino arriverà sul mercato dal mese di maggio con un listino prezzi che, in Italia, si apre a quota 252.620 euro. Ed è già disponibile anche in versione MSO

Foto diMatteo Carcagna e Alessandro Colombo

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