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Cliò: 1988 (La Cosa Giusta): viaggio nelle emozioni di una cantante

L’autrice del brano “1988 (La Cosa Giusta)” si racconta in una breve intervista parlando del suo lavoro

Si chiama Cliò ed è l’autrice del brano “1988 (La Cosa Giusta)”. Un pezzo che parla di ricordi e racconta: “un po’ di me oggi, anche se descrive le mie prime infatuazioni adolescenziali. Quando ero piccola infattidichiara la cantantemi incuriosivano molto i racconti delle mie amiche più grandi, le stavo ad ascoltare per cercare di capire qualcosa, ma vivendo nel mio mondo fatto di leggerezza ed ingenuità non è che afferrassi poi molto. Sognavo una storia da film ma, nonostante le mie migliori intenzioni, non capitava mai che scoccasse la proverbiale scintilla”.

Come sempre accade, ad un certo punto – prosegue – capitò anche a me di perdere la testa per un ragazzo ma lui, essendo molto più grande di me, proprio non ne voleva sapere. Questo diede inizio ai primi tormenti adolescenziali, scatenando le sensazioni che a quell’età ti spezzano il cuore”.

Ho quindi immaginato di tornare indietro nel tempo e di incontrare “la me adolescente” per poterle dirle, con il senno di poi, visto come sono andate le cose che: La cosa giusta, ammesso che sia giusta, è dimenticare per poi perdonare di nuovo incontrasi e continuare“.

Perché insistere e sbagliare per arrivare magari in un posto differente da quello che si era immaginato è parte della vita. Stare a guardare a come il vento soffia su di me, su di te. Il vento soffia sempre uguale su tutti noi indipendentemente dalla vita che scorre cambiandoci. La conseguenza di un gesto mosso dall’orgoglio, che non si è perdonato e tutto svanisce col tempo che passa“.

A volte la presunzione ci impedisce di aprirci verso gli altri, mentre avere una prospettiva differente è sempre motivo di crescita, purtroppo questa consapevolezza da giovane non possiamo averla sempre.
Il titolo cita il 1988 un anno a me molto caro
”.

Proprio nel 1988 infatti firmai il mio primo contratto discografico e “La Cosa Giusta” da fare, anche se allora sembrava difficilissima e dolorosa, fu quella di lasciare andare la spensieratezza e la leggerezza che accompagnavano le mie giornate, imparando a far convivere il mondo delle aspirazioni con quello delle responsabilità. La prima strofa del brano racchiude in sé tutto il mio conflitto interiore, un misto di amore, delusione, smarrimento e desiderio di ricominciare”.

È incredibile come a volte la memoria di eventi piccoli ed insignificanti possa accompagnarci per tutta la vita, quello che siamo lo dobbiamo ad ogni giorno trascorso fino ad oggi, con tutto quello che ricordiamo e con quello che abbiamo dimenticato”.

1988 (La Cosa Giusta) rende omaggio alle sonorità post-punk degli anni ’80, le chitarre effettate, dal suono liquido e la ritmica solida rimandano alla Londra della new wave, con un interessante contrasto con il testo solare e positivo del brano. Arrangiato e prodotto da David Giacomini e registrato al Bloom il brano vede la presenza di Gabriele Cannarozzo al basso e di Matteo Di Francesco alla batteria.

1988 (La Cosa Giusta) è stato impreziosito da uno straordinario mix curato da Carlo Di Francesco e dal mastering di Pietro Caramelli di Energy Mastering. Il video ironico e spensierato, curato da Lorenzo Catapano, coreografato da Lino Lancione in stile modern dance anni ’80, assieme alla copertina realizzata da Valerio Galli ci riportano indietro al tempo dei VHS.

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