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McLaren 720S Spider [Prova]: tra le ville di lusso della Provincia di Varese con i 720 CV della roadster inglese

Un’emozione lunga un viaggio. Abbiamo messo alla prova la McLaren 720S Spider nel corso di un luxury-experience-test che ha toccato tre ville storiche della Provincia di Varese. Ecco come è andata la nostra esperienza. Allacciate le cinture e buona lettura!

IL CONTESTO: ATTRAVERSO DUE LAGHI E TRE VILLE NELLA PROVINCIA DI VARESE

Tre ville di lusso. Due laghi stupendi. Una supercar (con caratteristiche da hypercar) da togliere il respiro [la McLaren 720S Spider]. Ecco gli ingredienti principali della nostra luxury-test-experience in terra varesina. Siamo nella Provincia di Varese ed il nostro percorso – in una posizione molto privilegiata (ovvero all’interno di uno degli abitacoli più ambiti del Pianeta) – si snoda, lungo una guidatissima e magnifica strada, tra lago di Varese e lago Maggiore da Azzate verso Angera, passando per Bodio Lomnago e Laveno-Mombello. Il tutto toccando al contempo tre magnifiche dimore storiche estremamente diverse tra loro ma accomunate dalla stessa magnificente bellezza. E senza farci mancare ovviamente, tra l’una e l’altra, una serie di curve e controcurve in cui godere appieno di tutta l’esuberante sostanza di cui la roadster della Casa di Woking dispone. Con noi anche una serie di immancabili accessori lifestyle con cui godere appieno – ed in maniera ancor più completa – l’esperienza di viaggio, ovvero gli orologi del marchio BEEL 1973 e le scarpe griffate ArteVenezia. Tre, come dicevamo, le dimore da sogno che il nostro “girovagare” in McLaren ci porterà a toccare (e le cui porte ci sono state aperte da Assocastelli): Villa Orsi, ad Azzate (che, con il suo magnifico belvedere ci permette di conoscere da vicino la super-cabrio inglese) [una location che affonda le sue radici nei secoli passati ed immersa all’interno di un vastissimo parco secolare]; Villa Bossi, a Bodio Lomnago [un’elegante dimora edificata tra il ‘500 e il ‘700 e che conta al suo interno ben 46 stanze ricche peraltro di affreschi, clavicembali e fortepiani] e – dulcis in fundo – Villa Tarlarini, a Laveno Mombello [che si affaccia sul golfo del paese, connotata da un incantevole stile Liberty e costruita tra il 1898 e il 1908 e in cui vi soggiornò anche Winston Churchill].

DATI TECNICI: 720 CV PER ENTRARE IN UNA DIMENSIONE DI EMOZIONI FORTISSIME

E alla bellezza classica ed architettonica delle lussuosissime ville toccate in questo percorso, si contrappongono e si sposano – in un equilibrato gioco di antitesi – la forza bruta e lo stile della McLaren 720S Spider, una delle roadster più estreme, prestazionali ed incredibili di questo Pianeta. Una vettura che eleva ad un nuovo paradigma il significato di “forme che seguono la funzione” e che fa di efficienza aerodinamica e di un motore esuberante i suoi due massimi punti di forza. Le sue linee sono al contempo decise e pulite. Le forme più nette e forti si amalgamano a quelle più tondeggianti e dolci in un equilibrio stilistico marcatamente sportivo. Linee di forza, pance e incavi dei gruppi ottici anteriori sono superfici “soffianti”. Tutte pensate ad un unico scopo: convogliare i flussi – con la massima attenzione all’efficienza e alla riduzione di Cx e Cr – verso la sezione posteriore allo scopo di generare efficienza aerodinamica e carico verticale. Una sezione posteriore che mette in mostra un estrattore mastodontico, dei LED di coda minimalistici, le due uscite di scarico e un profilo alare mobile che funge anche da aero-freno. Le fiancate sono pulite e affusolate ed esibiscono con orgoglio profili aerodinamici integrati e portiere ad apertura diedrale. Il davanti invece cela i fari a LED – come un tesoro in uno scrigno – nella nascosta oscurità delle prese d’aria, mentre uno scudo di coda permette di intravedere il propulsore che si retro-illumina scenograficamente di rosso all’accensione. L’hard top è un capolavoro di ingegneria e integra elementi trasparenti, sistemi meccanici e fibra di carbonio all’interno di un elegante insieme di soluzioni brevettate. Il risultato? Circa 50 kg di aggravio di peso rispetto alla coupé (si parla di un totale di soli 1.322 kg di peso complessivi), ovvero niente, e un totale di 11 secondi di tempo complessivi per passare dalla configurazione a tetto chiuso a quello aperto e viceversa. Un’operazione che è possibile effettuare anche in movimento fino a 50 km/h di velocità. Il telaio in fibra di carbonio e il sistema Proactive Chassis Control II sono tra le grandi frecce all’arco di questa McLaren, che mette al centro di questo progetto un propulsore da cardiopalma: si tratta di un 8 cilindri a V biturbo da 4.0 litri (con tecnologia Twin-Scroll) capace di 720 CV di potenza e di 770 Nm di coppia. Valori che, grazie anche ad una trasmissione automatica a 7 rapporti, vanno a scaricarsi sulle ruote posteriori per garantire uno sprint da 0 a 100 km/h in 2.9 secondi, da 0 a 200 in 7.9 secondi e 341 km/h di velocità massima col tetto chiuso. 325 se si opta per il tetto aperto.

L’abitacolo (in cui permea tantissima luce naturale, grazie a numerose soluzioni trasparenti, tra cui il tetto in vetro – che si può oscurare elettronicamente tramite pressione di un pulsante – che contribuisce a garantire l’esperienza di guida di una spider anche a tetto alzato, mentre un wind-shield abbattibile in maniera indipendente all’hard top consente anche di arieggiare l’interno senza dover abbassare i finestrini laterali. Con tanto di un vantaggioso incremento della sonorità del propulsore a bordo) è tanto racing quanto lussuoso allo stesso tempo. Essenziale ed al contempo ricercato. Non esibisce inutili fronzoli (mostrando un’estrazione molto diretta dal DNA F1 del marchio) ed al contempo coccola i suoi occupanti in un ambiente confortevole e raffinato. Un mix di Alcantara e pellami domina infatti il cockpit, che esibisce con orgoglio anche il massivo impiego della fibra di carbonio, che viene lasciata libera alla vista. Il tutto in un equilibrio di schermi digitali e di pochi selettori metallici per gestire modalità di marcia, infotainment [completo, ma perfettibile in termini di reattività], parametri di bordo e driving mode. Questi ultimi sono tre per telaio [Handling] e motore [Powertrain] e lavorano in maniera indipendente tra di loro. Basta cliccare sul pulsante “Active” per “armarli”. Si passa dal più versatile Comfort al più estremo Track passando attraverso quello più godibile in strada, ovvero Sport. I piccoli oggetti trovano tutti spazio al centro del tunnel, mentre le giacche possono essere riposte anche dietro i sedili o nel vano bagagli anteriore, molto profondo ed accogliente e più che sufficiente per concedersi un weekend fuori porta in due.

 

BREVI IMPRESSIONI DI GUIDA: 720S SPIDER È UN SATURN V SU 4 RUOTE!

Una triangolazione di guida praticamente perfetta immerge (comodamente) il pilota all’interno di un universo parallelo. Sì, perché una volta nell’abitacolo di McLaren 720S Spider, basta premere il pulsante start per entrare in un mondo parallelo fatto di emozioni forti. Fortissime. La sonorità è roca e cupa fin dall’accensione. Il volante calza perfettamente tra le mani per corona e diametro (forse solo un filo in più di spessore in corrispondenza delle 9:15 sarebbe gradito) ed ogni singolo colpo di gas suona come un invito a “delinquere”. Adrenalina e sensazioni viscerali crescono semplicemente prendendo posto a bordo e sentendo il V8 borbottare da fermo. E tutto questo si amplifica esponenzialmente una volta in movimento. La vettura trasmette molta confidenza fin dai primi metri (solo l’impianto frenante carbo-ceramico necessita di scaldarsi con qualche botta secca per entrare in temperatura e divenire potente e modulabile. Partendo da freddo risulta essere un pochettino “spugnoso”), è molto facile ed intuitiva da guidare, mettendo il driver assolutamente a suo agio in condizioni di marcia “rilassata”. Ovviamente le cose cambiano un pochettino quando si va ad oltrepassare la soglia dei 5.000 giri/min e si inizia a spingere per davvero. Molto piena fin dal basso e priva di qualsiasi turbo-lag, passato tale regime di rotazione, McLaren 720S Spider diviene infatti un vero e proprio Saturn V su quattro ruote. Fin dalla più “pacata” delle modalità di guida disponibili, ovvero la Comfort, la prepotentissima roadster britannica mette in evidente mostra i suoi muscoli da culturista: scoda anche sul dritto ai richiami di gas più marcati e decisi ed allunga con una veemenza impressionante togliendo quasi l’aria ai polmoni per come lo fa. Sembra quasi di avere l’intera squadra degli All Blacks a premere sul plesso solare. Questa impostazione è ovviamente più tollerante nei confronti delle asperità del manto stradale, il che vuol dire sì maggior tolleranza nei confronti delle imperfezioni dell’asfalto, ma anche minor precisione di assetto e telaio nei cambi di direzione (che è comunque ottima) rispetto a come farà poi negli altri due driving mode disponibili.

 

Ma basta ruotare i selettori di telaio e motore verso la modalità Sport per eliminare quelle piccole sbavature di guida mostrate in precedenza. Il propulsore diviene ora ancor più pronto ed il suo timbro vocale ancor più cupo e minaccioso. La sonorità si fa avvertire tutta in abitacolo, esaltando ancor di più l’esperienza di guida e coinvolgendo ulteriormente i sensi del driver con una profondità di voce da pelle d’oca. E anche l’assetto diviene ora più rigido e preciso (mentre anche la strumentazione cambia la sua infografica in base al setting impostato), permettendo a 720S Spider di seguire con maggior precisione le traiettorie impostate dalla mente del pilota. Questa è forse la modalità di guida più adatta all’impiego sportivo su strada, in quanto sì incredibilmente pronta e precisa, ma ancora un filo più tollerante nei confronti delle strade di tutti i giorni. Ma se questo non è abbastanza per voi, o semplicemente vi accingete a scendere in pista, ecco allora che subentra la modalità Track per Handling e Powertrain. La strumentazione si richiude grazie ad un meccanismo di folding e mette in mostra solo i dati essenziali: velocità, marcia inserita, giri motore e limite di velocità su strada. Nient’altro. L’assetto diviene ora impeccabile e non si concede nemmeno una minima sbavatura, copiando alla perfezione le linee disegnate dai pensieri del driver con il rigore di un bisturi, ed anche il cambio (già sensazionale per precisione e tempi di cambiata) diviene ora ancor più rigoroso di un orologio svizzero, invitando (quasi obbligando) il pilota ad utilizzare i paddles per sfruttare appieno tutto il travolgente potenziale di questo esageratissimo V8 inglese. La spinta è ora veramente esagerata, portando la guida in una zona non adatta ai deboli di cuore. In tale driving mode 720S Spider è un’auto che ti devasta i sensi e che fissa un nuovo paradigma in termini di guida sportiva. Chi vi scrive, personalmente, non ha mai preso un pugno nello stomaco da Mike Tyson, ma immagino che possa essere una sensazione molto simile a quel che accade al plesso solare in abitacolo ogni volta che la lancetta schizza oltre la soglia dei 5.000 giri/min allungando con brutale veemenza verso la zona rossa del contagiri. Il motore è ora un mare in burrasca, sia per sonorità (gli scoppiettii in rilascio sono orgasmo allo stato puro ed accompagnano una voce da far impallidire un tenore in allungo) che per spinta. E anche se siete degli sportivi duri e puri qua potreste trovarvi a vivere per la prima volta una strana sensazione di incertezza: se aprire ancora di più dopo i 5.000 o iniziare a richiudere da tanto che quest’auto spinge forte. Se la guida sportiva è TUTTO quel che cercate in un’auto, bhé, allora qua troverete pane per i vostri denti! Poche vetture al Mondo sono in grado di scontrarsi alla pari con lei (e per molte occorre spendere molto di più!) sia in strada che in pista. È davvero un’auto che può dare del filo da torcere (o forse addirittura suonarle di santa ragione) praticamente ad ogni altra competitor diretta. E per chi desiderasse ulteriore divertimento, c’è il Variable Drift Control, che ad ESC disinserito permette di pre-impostare l’angolo di sbandata della vettura. Non manca ovviamente anche il Launch Control per le partenze sprint da fermo. Ed una menzione speciale la merita la guida col vento tra i capelli. Sì, perché ad hard top retratto le sensazioni fin qui descritte e vissute vengono elevate all’ennesima potenza, amplificando sia il sound motore che il “fun to drive”. Pazzesca. Semplicemente pazzesca.

CONCLUSIONI: DEDICATA A CHI AMA LA GUIDA SPORTIVA

Insomma: come avrete capito, McLaren 720S Spider ci è piaciuta. Molto, moltissimo. Ce la siamo veramente gustata. È un’auto che ha poche rivali in termini di coinvolgimento alla guida e di sensazioni trasmesse. Si tratta di una vettura che guarda senza compromessi agli sportivi duri e puri, a coloro che amano guidare e che cercano emozioni forti una volta in abitacolo (senza mancare di concedere loro il piacere di osservare una vera e propria scultura su quattro ruote una volta ferma). Il prezzo di queste emozioni? In Italia si parte da 297.400 euro. E se ora avete l’acquolina in bocca, non vi resta che godervi il video in apertura (nonché sfogliare la gallery che trovate in calce) per sapere di più in merito al nostro viaggio e alla prova della McLaren 720S Spider. E non è finita qui. Perché ora potrete vivere in prima persona le emozioni che abbiamo vissuto noi. Questa luxury-experience sarà infatti prossimamente acquistabile. Volete saperne di più e restare aggiornati? Scriveteci a: redazione@motoridilusso.com per diventare voi i protagonisti di una grande, imperdibile e indimenticabile esperienza!

PHOTOS: ALESSANDRO GUSTINELLI; MATTEO CARCAGNA; ALESSANDRO COLOMBO

UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE A: | SPECIAL THANKS TO:

MCLAREN AUTOMOTIVE; BEEL 1973; ARTEVENEZIA; ASSOCASTELLI

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