Ferrari 296 Speciale e Speciale A: 880 CV (e meno peso) per vivere in strada emozioni da pista
La Casa di Maranello presenta Ferrari 296 Speciale e Speciale A, varianti hardcore di 296 GTB e 296 GTS con cuore da 880 CV, più leggere e più prestazionali
“Mamma mia! Here we go again”. Ad anni di distanza da una variante hardcore di una vettura di produzione del Cavallino (l’ultima fu la 488 Pista, in quanto la F8 Tributo non venne affiancata da una variante più estrema, come fu ad esempio anche per la 458 Speciale di cui vi parliamo QUI), la Casa di Maranello lancia le Ferrari 296 Speciale e 296 Speciale A, ovvero le versioni coupé e cabriolet altoprestazionali di 296 GTB e 296 GTS.

880 CV per vivere in strada emozioni da pista
E per descriverle non si può che partire dalla sostanza: il V6 biturbo da 3.0 litri ibrido plug-in sviluppa ora 880 CV di potenza (esattamente come la 296 Challenge, da cui mutua svariate soluzioni) – di cui 700 sviluppati dalla sola unità termica e 180 da quella elettrica (con batteria da 7,45 kWh e per 25 km di autonomia in elettrico), che dispone di una inedita modalità “extraboost” – e 755 Nm di coppia. Il tutto per un rapporto di compressione di 9,4:1 e una potenza specifica 234 CV/l, nonché per prestazioni pari a 0-100 km/h in 2.8 secondi e 0-200 km/h 7.0”. Per oltre 330 km/h di velocità massima dichiarata. Il tutto anche grazie a un cambio DCT a otto rapporti con logiche di cambiata ottimizzate.
Ma parlavamo di soluzioni mutuate dalla variante da corsa: la Speciale utilizza la stessa mappatura del motore e la stessa strategia di sovralimentazione, con bielle in titanio, pistoni migliorati e un albero motore più leggero. Soluzioni a cui si affianca un sistema di controllo del battito in testa derivato direttamente dalle monoposto di F1. Ma il bello arriva adesso: che si opti per Ferrari 290 Speciale o per 296 Speciale A, entrambe le vetture perdono peso! Sì, avete capito bene: -50 kg per la cabriolet e -61 kg per la coupé. Il tutto grazie ad un abbondante ricorso alla fibra di carbonio sia per l’interno che per l’esterno (che guadagna inedite soluzioni aerodinamiche (tra cui diffusore posteriore e spoiler retrattile, quest’ultimo pensato per lavorare anche in base alla modalità di guida inserita).
Più performante anche in termini aerodinamici
Cresce quindi il carico verticale, che viene maggiorato del 20% rispetto a 296 GTB e 296 GTS. Sulla GTS, inoltre, viene aggiunto anche un flap per i poggiatesta, che contribuisce a convogliare l’aria verso il tonneau cover, riducendo al contempo la turbolenza nell’abitacolo. C’è anche più flusso d’aria verso il motore e i freni. Ricalibrate le sospensioni: le molle sono leggermente più rigide e realizzate in titanio, l’assetto è leggermente ribassato e vanta ammortizzatori regolabili Multimatic di derivazione 296 GT3. A gommare la vettura di primo equipaggiamento gli pneumatici Michelin Pilot Sport Cup2 realizzati su misura. Dedicato anche un nuovo cerchio a cinque razze. E ora, i collezionisti, hanno un nuovo oggetto del desiderio.