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Pagani Utopia: 864 CV e un nome che trova le origini nella letteratura ‘500entesca

La Casa di San Cesario Sul Panaro ha fatto cadere i veli dalla Pagani Utopia, nuova hypercar modenese con cuore da 864 CV

Richiama da vicino tanto la Zonda quanto la Huayra. Si chiama Pagani Utopia ed è la nuova hypercar dellla Casa di San Cesario Sul Panaro e che vi porteremo a conoscere da vicino, dal vivo, in occasione della presentazione alla stampa, nella giornata di domani al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.

SI ISPIRA ALLA LETTERATURA

Identificata dal codice di progetto C10, la Pagani Utopia deve il suo nome al mondo della letteratura, al libro del 1516 di Tommaso Moro, “Utopia” appunto. Abbandonando così il legame con il vento della tradizione andina per virare verso il mondo letterario.

Realizzata seguendo le indicazioni dei proprietari di Zonda e Huayra (che hanno richiesto “semplicità, leggerezza e piacere di guida“), la Pagani Utopia è mossa da un V12 biturbo da 6.0 litri (con angolo di 60° tra le bancate) di origine Mercedes-AMG e in grado di sviluppare 864 CV di potenza a 6.000 giri/min e 1.100 Nm di coppia tra 2.800 e 5.900 giri/min (un motore già omologato anche per il mercato americano).

I clienti avranno possibilità di scelta per quel che concerne la trasmissione: manuale automatizzata a sette velocità (con ingranaggi elicoidali al fine di garantire velocità di cambiata) oppure un vero manuale a sette marce con un pedale della frizione. Sull’assale posteriore inoltre, troviamo un differenziale elettromeccanico.

STILE PULITO

Connotata da uno stile pulito e minimalistico, la nuova hypercar italiana mantiene gli elementi aerodinamici attivi già visti sulla Huayra che va a sostituire, mentre la monoscocca sfrutta leghe brevettate Carbo-Titanium HP62 G2 e Carbo-Triax HP62, mentre i telaietti anteriori e posteriori sono in acciaio al cromo. Il corpo-vettura è invece composto da quello che Pagani definisce un “nuovo tipo di fibra di carbonio di classe A“, in grado di promettere fino al 38% in più di rigidità, ma con la stessa densità delle precedenti versioni di carbonio. L’impianto di scarico sfrutta un rivestimento in ceramica che pesa poco più di 6 kg. La vettura, ferma invece l’ago della bilancia a 1.280 kg.

Le sospensioni mostrano uno schema a doppi bracci trasversali in alluminio forgiato e ammortizzatori a controllo elettronico, mentre l’impianto frenante carbo-ceramico Brembo usa pinze a 6 pistoncini davanti e a 4 pistoncini dietro e si lascia osservare alle spalle di cerchi da 21” all’anteriore e da 22” al posteriore e gommati con pneumatici Pirelli appositamente logati.

SOLO 99

Aperta la portiera la Pagani Utopia preserva un ambiente dal sapore molto tradizionalistico e puristico, che appare quasi come uno schiaffo in faccia ai tempi che corrono e in cui è la tecnologia a farla da sovrana. Troviamo infatti un solo display digitale tra tachimetro e contagiri rigorosamente analogici. Non c’è neanche uno schermo per l’infotaimìnment: tutto è gestito da strumenti, interruttori e controlli HVAC e, ciliegina sulla torta, volante e pedaliera sono fresati dal pieno. Gli esemplari? Solo 99. Nessuna parola ancora sul prezzo d’attacco, né sulle consegne.

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