logo
Top

Omega Speedmaster Moonwatch: la Luna al polso [RETROSPETTIVA]

Vi portiamo alla riscoperta di un orologio che ha contribuito a scrivere la storia dell’uomo nello spazio, e che ancora oggi è annoverato tra i segnatempo più iconici al mondo, ovvero l’Omega Speedmaster Moonwatch

È un piccolo passo per un uomo, ma un balzo gigantesco per tutta l’umanità”. Sono queste le storiche parole pronunciate da Neil Armstrong il 20 luglio del 1969, dopo aver poggiato il piede sulla superficie lunare. Quella Luna, che per secoli aveva incantato e ispirato scrittori, poeti e naviganti, diventava improvvisamente il giardino di casa di tutti noi esseri umani. Era l’alba di una nuova epoca, che poneva, di fatto, un sigillo ad un periodo storico segnato dalla corsa allo spazio tra U.S.A. e U.R.S.S.. Il protagonista del nostro racconto è un orologio, ma non un orologio qualunque, bensì l’Omega Speedmaster, che da quell’impresa memorabile sarebbe stato rinominato Moonwatch: l’orologio della Luna. Allacciate le cinture, si torna nello spazio.

LA CORSA ALLO SPAZIO

Siamo nel 1957, anno in cui l’Unione Sovietica fa un deciso balzo in avanti nella corsa allo spazio, inviando in orbita il primo satellite della storia, lo Sputnik 1, che avrebbe cambiato per sempre le sorti delle esplorazioni spaziali. Nel frattempo, nasceva anche il primo Speedmaster, orologio con movimento Calibro 321 con ruote a colonne, creato dalla Albert Piguet. Il nome Speedmaster venne coniato con riferimento alla nuova lunetta con scala tachimetrica in acciaio inossidabile spazzolato, ed in continuità di denominazione con i modelli Seamaster e Railmaster. Il disegno della cassa venne realizzato da Claude Baillod, con un quadrante estremamente leggibile e accurato, che tuttora affascina. Nel 1968, venne reso disponibile un nuovo aggiornamento, con l’introduzione del movimento Calibro 861, più semplice ed economico, anche se gli orologi usati per la missione Apollo 11, fino all’Apollo 17, furono quelli “pre-Moon” con calibro 321.

IL BATTESIMO DEL VOLO

Concepito inizialmente come cronografo sportivo, il battesimo del volo nello spazio per lo Speedmaster avvenne, in realtà, ben 7 anni prima dell’allunaggio. Siamo infatti nel 1962 e durante la missione Mercury-Atlas 8. L’astronauta Walter Schirra indossava, per sua scelta personale, uno Speedmaster CK2998. Le qualità dell’orologio vennero subito in evidenza, tanto che venne utilizzato come backup dell’orologio di bordo. In considerazione dei programmi Gemini e Apollo, la N.A.S.A. decise di dotare gli astronauti di un cronografo da polso che fosse leggibile, resistente ed affidabile, in particolar modo durante le attività extraveicolari. Iniziarono, così, le prime verifiche tecniche su diversi segnatempo, tra cui: Elgin, Benrus, Hamilton, Mido, Piccard, Omega, Bulova, Longines e Gruen. Di questi, solo 3 avevano i requisiti minimi, e vennero quindi scelti per le prove di valutazione comparativa: Longines, Omega e Rolex. I test a cui vennero sottoposti i tre orologi furono molto severi ed avevano l’obiettivo di testare le capacità di resistenza dell’orologio alle condizioni estreme che avrebbero trovato gli astronauti a bordo e durante le passeggiate spaziali (umidità, temperature, atmosfera, urti, accelerazione e decompressione). L’unico segnatempo che riuscì a superare queste dure prove fu l’Omega Speedmaster, mentre gli altri due orologi fallirono il test.

L’UOMO È SULLA LUNA

La consacrazione alla storia dello Speedmaster avviene il 20 luglio 1969 alle 02:56 GMT, quando Buzz Aldrin, seguendo Neil Armstrong, mosse i primi passi sul suolo lunare. Sì perché, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, Neil Armstrong aveva lasciato il suo Speedmaster a bordo del modulo lunare a seguito della rottura del cronografo di bordo. È così che l’Omega Speedmaster entra, di diritto, nella storia delle esplorazioni spaziali, guadagnando il titolo, che lo accompagna ancora oggi, di Moonwatch. Le missioni spaziali continuarono sugli allori del grande successo e, l’11 aprile del 1970, partì da Cape Canaveral la missione Apollo 13, passata però alla storia per il guasto tecnico che impedì l’allunaggio e rese drammatiche le operazioni di rientro dei tre membri dell’equipaggio. La soluzione venne studiata in poche ore dai tecnici della N.A.S.A., che si trovarono a gestire una situazione senza precedenti e che avrebbe potuto determinare la chiusura del programma spaziale. Fu deciso di utilizzare il motore del modulo lunare per correggere la traiettoria della navicella, calibrando il tempo di accensione per non rischiare una deriva che avrebbe reso impossibile il rientro sulla Terra. Per questo delicato compito, venne utilizzato lo Speedmaster in dotazione all’astronauta Jack Swigert che cronometrò i 14 secondi di accensione, mentre Jim Lovell pilotava la navicella usando l’orizzonte terrestre.

L’operazione andò a buon fine e, il 17 aprile del 1970, i tre astronauti fecero ritorno sulla Terra. Per celebrare questo successo, i tre astronauti proposero di conferire ad Omega il prestigioso “Snoopy Award”, onorificenza assegnata dalla N.A.S.A. a fornitori che si fossero distinti per prestazione di servizi eccellenti e straordinari. Nel 2003 Omega decise di lanciare una versione speciale dello Speedmaster per commemorare il conferimento del premio. Lo Speedmaster, denominato “Eyes on the stars”, ma meglio noto come Snoopy, è una delle versioni più ricercate e prodotta in soli 5.441 esemplari, un preciso richiamo alla durata della missione: 142 ore, 54 minuti e 41 secondi. Nel 2015 è stata poi riprodotta un’ulteriore versione dello Snoopy in occasione del 45°anniversario della missione Apollo 13, lo Speedmaster Silver Snoopy, limitata a soli 1970 pezzi. Il nuovo modello presenta i colori bianco e nero, in riferimento proprio a Snoopy, che è visibile sul sotto-quadrante alle ore 9.

Al centro del quadrante si trova la scritta “Failure is not an option”, mentre tra i secondi 0 e 14 c’è un’altra scritta: “What could you do in 14 seconds” (cosa potresti fare in 14 secondi), proprio in riferimento ai secondi di accensione del motore durante la missione Apollo 13. Sul fondello c’è poi una riproduzione della spilla Silver Snoopy, applicata su uno strato di smalto blu e nero cosparso di polvere d’argento. Per i 50 anni dell’anniversario dalla missione dell’Apollo 13, è stata prodotta una nuova versione, lo “Speedmaster Silver Snoopy Award 50th Anniversary”, animato dal calibro modificato 3861 e che presenta colori invertiti rispetto al modello iniziale: un quadrante bianco scuro con contatori e lunetta in ceramica blu. Anche in questa versione, il pupazzo Snoopy è visibile sul contatore alle ore 9 insieme alla scritta “50th Anniversary”. Ma il vero capolavoro di questo orologio è il fondello. Avviando il cronografo, una piccola navicella Apollo con a bordo Snoopy inizia a ruotare attorno al fondello esattamente per 14 secondi prima di scomparire dietro alla Luna. Inoltre, la Terra è visibile sull’orizzonte della Luna e ruota una volta al minuto grazie al suo collegamento con la lancetta dei piccoli secondi.

INNOVAZIONE NEL RISPETTO DELLA STORIA

Nel corso degli anni si sono susseguite numerose versioni commemorative e in edizione limitata per celebrare anniversari ed eventi, con modelli impreziositi da patch delle diverse missioni spaziali e metalli preziosi per il mercato più esigente. Oltre allo spazio, tuttavia, lo Speedmaster ha dimostrato di essere all’altezza dei migliori cronografi utilizzati nelle competizioni sportive. Tra i numerosi personaggi che hanno incrociato la loro storia con lo Speedmaster, non possiamo non ricordare il grande Campione Michael Schumacher con il quale, nel periodo dal 1996 al 2004, Omega strinse una fortunata partnership, dando vita a diversi orologi per celebrare le gesta del Campione.

In tutti questi anni sono stati molti gli aggiornamenti apportati allo Speedmaster per migliorarne le caratteristiche, ma sempre nel rispetto della tradizione. Nel 2019 è stato presentato il calibro 321, riedizione del celebre 321 e di cui ripropone meccanismo e design, ma stavolta prodotto con metalli moderni e con il supporto di strumenti tecnici avanzati. Successivamente, Omega ha aggiornato ulteriormente lo Speedmaster Professional di produzione standard con un nuovo movimento e un aggiornamento del design. Il calibro 1861, variante del 861, è stato sostituito con il calibro 3861, dotato di scappamento coassiale e certificazione Master Chronometer,

L’Omega Speedmaster Moonwatch Professional è un orologio che ancora oggi affascina per la sua storia e per la sua eleganza immortale. Questo segnatempo è un ‘must have’ nella collezione di ogni appassionato, d’altronde chi non rimarrebbe estasiato nel leggere sul fondello la frase “The first watch worn on the moon”?

Traduci