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MV Agusta Superveloce 1000 Serie Oro: 208 CV di stile classico per omaggiare il passato in chiave moderna

La Casa di Schiranna ha presentato la MV Agusta Superveloce 1000 Serie Oro, nuova sportiva dallo stile classico prodotta in serie limitata atta ad anticiparne la produzione di serie

La Casa di Schiranna ha fatto cadere il velo dalla MV Agusta Superveloce 1000 Serie Oro, edizione limitata che anticipa la variante di produzione della top di gamma della neo rétro del costruttore italiano che diviene ora disponibile, oltre che con tre cilindri da 800 cc, anche nella versione quattro cilindri da 1.000 cc.

Prodotta appunto in serie limitata – assemblata a mano e numerata, oltre che corredata dal certificato di autenticità e da un kit racing – la MV Agusta Superveloce 1000 Serie Oro affianca la Superveloce 800, e rispetto a questa l’evoluzione tecnica e stilistica è sostanziale. Basata sulla piattaforma della Brutale 1000 RR, la Superveloce 1000 ne utilizza il telaio, il monobraccio e naturalmente il motore quattro cilindri in linea. La moto si ispira alle MV Agusta schierate nel Mondiale, in particolare al modello MV 500 che nel 1972, 50 anni fa, ha portato al debutto le prime ali con funzione aerodinamica.

STILE AERODINAMICO RETRÒ

Sono tantissimi gli elementi della MV Agusta Superveloce 1000 Serie Oro che concorrono integrano aerodinamica e stile. Ad esempio i copridischi in fibra di carbonio dei freni anteriori, che evocano i freni a tamburo del passato e che contribuiscono a raffreddare le pinze. Il flusso d’aria resta contiguo alla zona dei freni e viene convogliato verso il radiatore dell’acqua e dell’olio, a beneficio del raffreddamento. Lungo la carenatura le prese d’aria più esterne e basse ospitano appendici aggiuntive rispetto a quella principale: generando deportanza sulla ruota anteriore e creano una depressione dietro il radiatore dell’olio, velocizzando l’espulsione dell’aria calda. Il risultato sono 39.2 kg di carico deportante a 320 km/h. La superficie alare principale si estende per tutta la larghezza della zona frontale, fatta eccezione per il gruppo ottico anteriore. Tutti gli elementi della carrozzeria sono realizzati in fibra di carbonio (fatta eccezione per il serbatoio in resina termoplastica) il tutto per un totale di 40 elementi in CFRP.

In termini di potenza e coppia si parla di: 208 CV a 13.000 giri/min (212 CV con kit racing) e 116.5 Nm a 11.000 giri/min. La più recente evoluzione del quattro cilindri in linea di 998 cc della Brutale 1000 RR è dotata di contralbero, che gira a doppia velocità rispetto all’albero motore primario. L’obiettivo? Eliminare le vibrazioni in alta frequenza e rendere più facile e rapido l’inserimento in curva. MV Agusta promette un abbattimento delle vibrazioni del 54% a 14.000 giri/min.

ELETTRONICA E CICLISTICA D’AVANGUARDIA

La regolazione del cambio elettronico MV EAS 3.0 (Electronically Assisted Shift Up & Down) è stata personalizzata per questo modello, come del resto sono dedicate alla nuova moto le regolazioni dell’impianto ABS Cornering Continental MK100 con RLM (Real Wheel Lift-up Mitigation). Il controllo di trazione disinseribile prevede 8 livelli di intervento, mentre il wheelie control sfrutta i dati raccolti dalla piattaforma inerziale. Pur sfruttando base motoristica, sospensioni e telaio della Brutale 1000 RR, la distribuzione dei pesi è differente. Le sospensioni possono contare all’avantreno sulla forcella Öhlins Nix EC con trattamento superficiale TiN, completamente regolabile e con gestione elettronica di estensione e compressione; la regolazione del precarico molla è manuale. Il monoammortizzatore è anche’esso Öhlins a gestione elettronica (modello EC TTX) e, collegato al monobraccio in lega di alluminio con perno ad altezza regolabile (+/- 4 mm), garantisce un’escursione ruota di 120 mm. Anche l’ammortizzatore di sterzo Öhlins dispone della regolazione elettronica, integrabile con quella manuale. L’impianto frenante sfrutta pinze Brembo Stylema monoblocco radiali e dischi da 320 mm davanti e disco in acciaio da 220 mm dietro con pinza Brembo a due pistoncini. I cerchi sono in lega di alluminio forgiata a cinque razze integrate da altrettanti raggi. L’impianto di scarico mette in mostra gli iconici quattro terminali a richiamare la F4. Lo scarico, omologato è in titanio e realizzato in collaborazione con Arrow.

La strumentazione mette in mostra uno schermo TFT a colori da 5.5” e sfoggia una grafica dedicata. Confermati i blocchetti elettrici multifunzione retro-illuminati, come anche la MV Ride App, che permette di gestire dallo smartphone la dotazione elettronica e il motore. La connettività include il collegamento al telefono, la navigazione, la registrazione dell’itinerario e il trasferimento dei dati di viaggio. I semi manubri, infatti, sono collocati più in alto e più indietro rispetto alla posizione standard da supersportiva. Le pedane sono regolabili in altezza. Le sospensioni con taratura dedicata e gestione elettronica offrono un ulteriore contributo nella caratterizzazione della moto in senso meno estremo.

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