Giacomo Agostini: “Rossi-Lorenzo? Naturale un po’ di astio, ma non devono mancare professionalità e rispetto”
In occasione dell’inaugurazione della mostra “Giacomo Agostini. L’Età dell’Oro”, abbiamo intervistato il 15 volte Campione del Mondo, che si è espresso sull’evento, su MV Agusta e sul Motomondiale. Ecco cosa ci ha detto
Lovere – Un mito del motociclismo. Un’icona senza eguali, nonché il pilota più vittorioso di tutti i tempi grazie a ben 15 Titoli Mondiali all’attivo. Si potrebbe riassumere così la figura di Giacomo Agostini, la cui carriera è stata celebrata in data 02/06/2016 in occasione dell’inaugurazione della mostra “Giacomo Agostini. L’Età dell’Oro”, voluta dalla Forni Industriali Bendotti, visitabile dal grande pubblico dal 2 giugno al 3 luglio 2016 all’interno dell’Accademia Tadini di Lovere e giunta in concomitanza con l’anniversario dei 50 anni dalla conquista del primo Titolo Mondiale di Ago, a sua volta omaggiato dall’unveiling della scultura “Del Valoroso e Del Suo Destriero“, realizzata dall’Architetto Mauro Piantelli, collocata al centro della Piazza XIII Martiri di Lovere e basata sulla MV Agusta 500 tre cilindri portata alla vittoria da “Mino”.
Un momento toccante ed emozionante, come spiega lo stesso Giacomo Agostini, e che rappresenta il culmine dei fasti di un pilota le cui imprese vivranno per sempre circondate da un magico alone di leggenda. Un’occasione che abbiamo colto per porre qualche domanda al quindici volte iridato, che ha risposto con estremo garbo e gentilezza nel corso di un’intervista a 360°.
Che emozioni si provano in una giornata come quella di oggi?
“È sempre una gioia vedere il tuo paese celebrarti. Dalla prima vittoria sono passati 50 anni. Hanno fatto davvero una grande cosa, che non pensavo nemmeno io potesse essere così meravigliosa. Sono state realizzate delle cose davvero molto belle, sia in piazza che all’interno del museo. Hanno lavorato molto e sono stati molto bravi. Devo dire grazie ai miei amici Bendotti, che hanno aiutato il Comune a realizzare questa manifestazione, al Comune di Lovere e a Gigi Barcella, che si sono dati davvero molto da fare. È stata veramente una bellissima giornata”.
Come vedi Valentino Rossi a questo punto della sua carriera? Pensi possa farcela a conquistare il 10° titolo?
“È sempre lì. Era lì l’anno scorso ed è lì anche quest’anno. Il Campionato è ancora lungo e anche se ha un po’ di punti di svantaggio lui è molto forte. Sono in tre quest’anno che possono vincere il Campionato del Mondo e tra questi metto certamente anche lui”.
Valentino Rossi e Jorge Lorenzo come Giacomo Agostini e Mike Hailwood? Differenze e analogie tra queste due grandi coppie di Campioni.
“Tra compagni di squadra non potrà mai esserci una grande amicizia perché ognuno lotta per sé stesso e ognuno cerca di vincere, quindi non c’è riverenza e non ci sono favoritismi. È naturale quindi che nasca un po’ di astio. Sono cose che possono essere superate: l’importante è che ognuno faccia il proprio mestiere con serietà e che soprattutto ci sia il rispetto”.
MV Agusta sta cogliendo buoni risultati in SuperSport e in Superbike. Che emozioni provi a vedere un marchio a cui sei così legato ancora lì a giocarsela?
“Io mi emoziono quando vincono. Sono certamente sulla giusta strada e mi auguro che riescano a fare quel che facevano quando correvo io”.
Quali sono stati i momenti più emozionanti della tua carriera? O almeno, quali metteresti sul podio?
“Sono stati tanti. Certamente la mia prima vittoria, quando con la mia moto andavo in giro con i miei amici, senza meccanici, e vinsi la Bologna-San Luca. Poi quando vinsi il primo Titolo Mondiale, che sognavo da quando ero nato, e anche quando corsi a Daytona, lasciando la MV Agusta per la Yamaha, fu certamente una grande emozione”.
E i momenti più difficili invece?
“Praticamente tutti. È difficile vincere un Campionato del Mondo. Ed è ancora più difficile ripetersi”.