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Ford GT Mk IV: omaggio alla storia sportiva

La Casa dell’Ovale Blu ha fatto cadere i veli dalla Ford GT Mk IV, canto del cigno della supercar americana che verrà prodotta in tiratura limitata e solo per l’impiego in pista e che rende omaggio alla storia che questa sigla tributa

1966. La Ford domina Le Mans con la GT 40. Lo sappiamo tutti, c’è perfino un bellissimo film dedicato a quel trionfo (“Le Mans ’66 – La Grande Sfida” in italiano, o “Ford v Ferrari” secondo il titolo originale). E allo scopo di restituire pan per focaccia, a Maranello danno alla luce la 330 P4 per l’anno successivo. La vettura del Cavallino Rampante fa capire da subito che a Enzo non andava per nulla di scherzare: l’auto fa una storica tripletta alla 24 Ore di Daytona (prima gara dell’allora World Sportscar Championship), proprio nella tana del lupo (americano), restituendo così il benservito ricevuto in Francia l’anno prima, dove furono proprio le auto dell’Ovale Blu a centrare una tripletta rimasta nella leggenda.

UN TIBUTO ALLA LEGGENDA

E il messaggio arriva dritto e chiaro a Detroit: gli ingegneri statunitensi realizzano in maniera concreta che la GT40 non basta più per competere con la Rossa di Maranello. Ed ecco allora che vede la luce la Mk IV: una vettura che sulla carta dovrebbe rappresentare la quarta evoluzione della GT40, ma che nella realtà è un’auto molto diversa… E il resto è storia. La Mk IV viene schierata in 4 esemplari al via di Le Mans, che se la aggiudicò con l’equipaggio Gunrey/Foyt rifilando ben 5 giri di distacco alla 330 P4.

E proprio per rendere omaggio a quell’auto, la Casa dell’Ovale Blu ha fatto cadere i veli dalla Ford GT Mk IV, variante per il solo impiego tra i cordoli della supercar americana e che dovrebbe rappresentare il canto del cigno della GT. La produzione sarà molto ristretta: solo 67 unità (proprio come l’anno del debutto della GT40 Mk IV), che verranno assemblate a mano nello stabilimento Multimatic di Markham, in Ontario.

Cuore pulsante della Ford GT Mk IV sarà un V6 biturbo da 3.5 litri EcoBoost, capace qui di sviluppare ben 800 CV di potenza. Il powertrain non è però l’unica miglioria. L’interasse è stato incrementato allo scopo di restituire più maneggevolezza, il telaio è di nuova concezione, la trasmissione (da corsa) è stata riprogettata e le sospensioni sono di tipo Adaptive Spool Valve (ASV) sviluppate dalla Multimatic. Inoltre anche l’aerodinamica è stata rivisitata.

IN ARRIVO DALLA PRIMAVERA 2023

Non dovendo rispettare vincoli omologativi stradali, gli ingegneri hanno potuto sbizzarrirsi con lo sviluppo delle soluzioni tecniche. I gruppi ottici sono stati ridotti all’essenziale (fondamentalmente due file di LED per ogni lato) e i retrovisori laterali rimossi. L’aerodinamica, come anticipato, è stata rivisitata, ed in particolar modo le sezioni posteriore e anteriore mettono in mostra una superficie alare maggiorata e un enorme diffusore, nonché canard e splitter di grandi dimensioni. Anche le feritoie di estrazione sono ora più grandi, come le prese d’aria, allo scopo di migliorare il raffreddamento. Il prezzo? Si parte da 1.700.000 dollari. I clienti verranno selezionati nel corso del primo trimestre del prossimo anno, mentre le consegne prenderanno il via dalla primavera.

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