Ferrari SC40: omaggio all’F40
La Casa del Cavallino ha presentato la Ferrari SC40, one-off che omaggia la leggendaria F40 e che sarà temporaneamente ammirabile presso il museo di Maranello
L’omaggio alla F40 risulta lapalissiano. Ed è proprio questo tributo a guidare la nuova one-off del Cavallino, ovvero la Ferrari SC40, che trova la sua base progettuale nella 296 GTB (da cui prende architettura, telaio e gruppo moto-propulsore). Tantissimi gli stilemi che richiamano alla leggendaria supercar degli anni ’80 made in Maranello: dal profilo laterale ai gruppi ottici anteriori, passando per le ‘linee di separazione della carrozzeria’ sui lati, per arrivare all’ala posteriore fissa con letterig in bassofondo. Il suo stile laterale è esaltato dalle prese d’aria dell’intercooler: una reinterpretazione della storica NACA sottolineata da un’ampia piastra in fibra di carbonio con conformazione triangolare, mentre la sezione anteriore mostra degli ampi proiettori posti agli angoli esterni integrati nell’ormai caratteristica fascia nera che caratterizza i più recenti modelli del costruttore modenese e che vengono suggellati dalle prese d’aria dei freni ridisegnate, sopra alle quali trovano posto le luci diurne.

Tra tecnica ed estetica
Il cuore pulsante della Ferrari SC40 rimane un V6 biturbo da 120° con carter secco da 2.992 cc (affiancato da un cambio F1 doppia frizione a 8 rapporti) da solo capace di 663 CV a 8.000 giri/min. Coadiuvato dall’unità elettrica sviluppa un totale di 830 CV di potenza a 8.000 giri/min e 740 Nm di coppia a 6.250 giri/min, con un regime massimo di 8.500 giri/min e un rapporto di compressione di 9,4:1. E su un peso a secco di 1.550 kg accelera da 0 a 100 in 2.9 secondi, da 0 a 200 in 7.3” e raggiunge una velocità massima superiore a 330 km/h. Il motore rimane visibile al posteriore e viene esaltato dalle louvres in Lexan con finitura fumé, che si raccordano alla presa d’aria inferiore e sono richiamate da altre louvres più piccole nella zona dei passaruota. La sezione posteriore mette inoltre alla vista gli scarichi centrali realizzati in additive manufacturing rivestiti in titanio e carbonio nella parte finale. In bella mostra anche i gruppi ottici che ne demarcano la derivazione.
Tutte le soluzioni rimandano all’F40
Aperta la portiera si nota un ampio ricorso al kevlar: materiale fortemente connotativo della F40. Il carbon kevlar è stato studiato e sviluppato in una nuova veste per essere inserito nella vasca tappeti, nella zona dietro ai sedili e in determinati punti dei sovra tappeti. Anche il volante, alcuni particolari nella zona alta della plancia, il vano motore e il vano bagagli sono caratterizzati dall’utilizzo di questo specifico materiale. Per i rivestimenti sono stati scelti l’Alcantara Charcoal e il tessuto tecnico Jacquard in colore rosso. Il Cavallino sui poggiatesta e il logo vettura creati con un intreccio tessile sublimano la dotazione interna. Il colore Bianco SC40, realizzato specificamente per questa vettura, ha una tonalità fredda che punta ad evidenziarne le forme una volta esposto alla luce solare e riprende il colore del carbon kevlar in abitacolo. Il logo SC40 in bassofondo è presente solo sul lato destro vettura, mentre i tappi del carburante e della presa di ricarica sono realizzati in alluminio con fregi spazzolati a vista. Il logotipo Ferrari è ricavato in negativo e lascia trasparire il carbonio sul cofano posteriore. I cerchi, dal design specifico, riprendono la spazzolatura a vista dei componenti esterni sulla parte diamantata. Come tipico per le one-off più recenti, gli appassionati potranno ammirare dal vivo la Ferrari SC40 presso il Museo Ferrari di Maranello a partire da sabato 18 ottobre.