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Stefano Cigana: “Il Bull Days? È l’experience dei proprietari Lamborghini per antonomasia che nasce dal sogno di un bambino!”

Il Bull Days è divenuto da tre anni a questa parte uno degli appuntamenti più importanti, sentiti e seguiti per i proprietari Lamborghini e per gli amanti del marchio italiano. Scopriamo meglio, con il suo ideatore Stefano Cigana, dettagli, sviluppi e caratteristiche di questo evento appassionante che ogni anno attira gente da ogni dove

Nato in Veneto il 9 agosto 1977, Stefano Cigana ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Venezia e ha fondato nel 1998 (a soli 21 anni) la Venetia Communication, agenzia specializzata nella comunicazione di qualità e nella produzione di contenuti creativi, anticipando i tempi grazie ad una vision molto improntata sul mondo digital e sull’affermazione dell’identità di brand. Appassionato di motori e in particolar modo di Lamborghini è divenuto dal 2018 organizzatore di ‘Bull Days’ [SCOPRITE DI PIÙ IN MERITO SUL SITO INTERNET DEDICATO, OLTRE CHE SUI CANALI FACEBOOK E INSTAGRAM UFFICIALI], evento che dedica l’attenzione all’universo dei proprietari Lamborghini e che da anni a questa parte attira a sé numerosissime vetture della Casa del Toro – di proprietà di privati – da ogni dove, creando inoltre stupore e spettacolo per un pubblico eterogeneo ogni qual volta che il ‘serpentone’ di ‘Lambo’ si muove attraverso strade, scorci e città. Giunto alla terza edizione, questo format (per cui sono già aperte le iscrizioni del ‘quarto capitolo’ che avrà luogo nel 2021 e che vedrà il ritorno delle supercar made in Sant’Agata Bolognese all’interno degli incantevoli scenari toscani dopo essere transitato – e aver ammaliato grandi e piccini – nel corso dell’estate 2020 nel Principato di Monaco) ha saputo sino ad ora mantenere alta l’attenzione su di sé grazie ad una serie di riconfermate caratteristiche vincenti, ma anche grazie a molte novità e innovazioni che andranno via via a implementarsi nel tempo. Scopriamo meglio dettagli e segreti di questo fantastico evento (che ricordiamo, aspetta tutti in Toscana nel 2021) parlandone con il suo ideatore.

Dal 2018 sei organizzatore di un evento davvero molto bello, ovvero i Bull Days. Ti va di spiegarci di cosa si tratta? Come nasce questo progetto e che aspirazioni ha?

Il Bull Days è l’appuntamento per eccellenza dedicato ai proprietari di Lamborghini. È nato inizialmente come una formula sperimentale di meeting del Lamborghini Club Italia e in 3 anni è diventato l’appuntamento di riferimento per tutti i club europei. Un successo che auspicavo, ma non immaginavo sarebbe arrivato in così poco tempo. Ora ambisco, ed è già in corso di sviluppo, ad esportare il modello negli U.S.A.”.

Cosa rappresenta per te la Lamborghini? E come nasce la tua passione per la Casa del Toro?

Avevo appena finito le scuole medie ed era un caldo sabato mattina. Mi trovavo sull’argine, guardavo mio padre che tagliava l’erba sulla riva del fiume. Ad un certo punto ho visto salire dalla parte della chiesetta, nel centro del paese, una sagoma bassa e nera che avanzava piano sulla strada di sassi bianca. Il rumore del motore mi ha preso lo stomaco. Poi questa cosa mai vista prima si è fermata, si è aperta la portiera verso l’alto e un signore distinto mi ha chiesto: scusa ragazzo, sai dirmi da che parte si trova Caorle? Sono rimasto pietrificato e, senza dire una parola, gli ho indicato la direzione. Quando è partito ho letto la targhetta sul posteriore: Lamborghini Diablo, targata BO (Bologna). La Lamborghini rappresenta per me il ricordo della mia adolescenza. Non è per niente che la prima edizione del Bull Days è iniziata in quel punto esatto. E 30 anni dopo ho celebrato a Monte-Carlo l’anniversario della Diablo. Mi sembra un ottimo obiettivo raggiunto”.

A proposito di Lamborghini, so che sei coinvolto con la Squadra Corse. Ti va di parlarci anche di questo progetto?

Ho avuto il piacere, durante il Bull Days, di entrare in contatto con Mauro Casadei, pilota e membro di Squadra Corse. Con lui sto imparando molto sui mondi della Super Trofeo e della GT3 e ne sto assorbendo le dinamiche. Per ora mi sto limitando a imparare umilmente. Vivere da vicino una competizione così prestigiosa mi ha dato una nuova consapevolezza. Toccare con mano l’adrenalina che saliva da terra, l’euforia che diventava quasi solida, il rumore dei motori trasformarsi in sinfonia; il tutto calpestando lo stesso asfalto dei campioni della Formula 1 e della MotoGP, mi ha convinto di una cosa: far provare le stesse sensazioni anche a chi una Lamborghini la guida solo in strada, potrebbe diventare il mio nuovo sogno nel cassetto”.

A chi si rivolge il Super Trofeo Lamborghini? Secondo te quali sono le caratteristiche vincenti del suo format?

Il dipartimento Squadra Corse di Automobili Lamborghini è il ramo della Casa di Sant’Agata Bolognese dedicato al motorsport, che nasce con il fine di dare il massimo supporto ai clienti sportivi di Automobili Lamborghini. Questa celebre ed emozionante divisione aziendale progetta e realizza le vetture che gareggiano nei più prestigiosi Campionati GT di tutto il mondo. Passione, performance e innovazione si fondono perfettamente nel Lamborghini Super Trofeo, il più veloce Campionato monomarca al mondo, organizzato proprio dalla Squadra Corse”.

In merito ai modelli stradali Lamborghini ti va di dirci qualcosa? Quali hai avuto modo di provare e quali ti hanno affascinato particolarmente?

I modelli stradali sia storici che moderni li ho provati praticamente tutti. Quelli che mi hanno affascinato maggiormente sono le serie SV, ma ad oggi sono di parte, e per ovvi motivi il top per me è la Huracàn Performante Spyder”.

Cosa rappresenta l’Italia per te e per i Bull Days (contando ovviamente il fatto che Lamborghini è un marchio italiano…)?

L’Italia è senza ombra di dubbio la Nazione perfetta per costruire nel Bull Days dei percorsi culturali e emotivi che non hanno eguali. Si parla molto di Rinascimento in questo particolare periodo storico e non è un caso se l’edizione di quest’anno partirà da Firenze. L’uomo come misura di tutte le cose”.

So che stai pensando a una, chiamiamola così, ‘variante da pista’ dei Bull Days. Ti va di parlarcene? Come dovrebbe svilupparsi e a partire da quando?

Il Bull Days non può accontentare tutti i proprietari Lamborghini d’Europa o del Mondo per via di questioni di gestione fisica dei mezzi coinvolti sul suolo pubblico. Questo, quindi, il motivo per il quale stiamo pensando ad una versione più corsaiola; anche per contestualizzare la presenza delle vetture dei clienti in eventi come il Super Trofeo Lamborghini, in modo da agglomerare più proprietari con maggior facilità, magari realizzando anche alcuni percorsi brevi nei dintorni dei circuiti in cui si disputeranno le gare dei Campionati e che condurranno appunto verso gli autodromi per consentire ai partecipanti del Bull Days di vivere quindi l’esperienza dalla strada alla pista”.

Vedi un respiro sempre più internazionale per questo tuo bell’evento nato in Italia, ma che ha già attirato – in occasione dell’edizione 2020 – gente anche a Monte-Carlo?

Come anticipavo, sto già lavorando all’edizione U.S.A., che con tutta probabilità avrà come base MIAMI. Il numero di Lamborghini presenti in questa parte del mondo è elevatissimo, e penso che potrebbe manifestarsi un evento che segnerà un capitolo di storia, come si è già verificato per Il Bull Days Montecarlo, divenuto oramai il primo e l’unico evento del 2020”.

PHOTOS: Francesco Patti

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