logo
Top

Poltu Quatu Classic 2018: salite con noi a bordo dell’offshore disegnato da Fabrizio Giugiaro!

Nel corso della Poltu Quatu Classic 2018 abbiamo avuto modo di vivere una offshore experience a bordo di una imbarcazione firmata da Fabrizio Giugiaro e dotata di due motori da 1.250 CV ciascuno. Ecco come è andata

Poltu Quatu – Della Poltu Quatu Classic 2018 ve ne abbiamo parlato approfonditamente negli scorsi giorni nel corso di uno speciale dedicato. È stato un evento elegante, raffinato, distinto ed esclusivo. E nel corso dei prossimi giorni andremo ad illustrarvi ancora di più tramite alcune interessanti interviste di approfondimento ad alcuni dei più importanti personaggi che hanno partecipato a questa edizione.

Il trasferimento a bordo della Rolls-Royce Dawn Bespoke con cui abbiamo avuto modo di raggiungere il Phi Beach è stata indubbiamente una delle esperienze da vivere più indimenticabili della Poltu Quatu Classic 2018. Ma non è stata l’unica che abbiamo avuto modo di vivere in questa location: ad attenderci in mare abbiamo infatti trovato qualcosa di molto speciale

Come dire di no?

Ma oggi, nella fattispecie, ci troviamo a parlarvi di una delle esperienze più interessanti ed intense vissute nel corso di questo evento. Insieme ai transfer in Rolls-Royce infatti, l’offshore experience che abbiamo avuto modo di vivere a Baia Sardinia, sullo specchio di mare che si staglia dinnanzi al rinomato Phi Beach, è stata indubbiamente una delle più emozionanti e adrenaliniche dell’intero Concorso d’Eleganza sardo.

Un’esperienza a cui non abbiamo potuto rinunciare non appena ce ne si è presentata l’occasione. Siamo sul molo che consente l’attracco delle imbarcazioni situato dinnanzi al Phi Beach dicevamo, nel corso di un soleggiato e caldissimo pomeriggio durante la seconda giornata dell’evento. E prima di fare rotta verso Porto Cervo per l’aperitivo nella VIP Lounge Area di Rolls-Royce prima e tornare a Poltu Quatu per la cena di gala poi, decidiamo di ingannare un breve istante di tempo libero a nostra disposizione con una delle esperienze che appaiono sicuramente tra le più adrenaliniche e allettanti proposte, ovvero quella di vivere l’emozione del vento tra i capelli (su mare mosso) a bordo di un offshore davvero molto particolare e realizzato dal Cantiere Navale Chaudron, nonché firmato dalla matita di Fabrizio Giugiaro.

Capace di 110 nodi di velocità massima, l’offshore Chaudron firmato da Fabrizio Giugiaro presenta una colorazione esterna propria dei veicoli prototipali

Caratterizzato da una serie di mimetiche prototipali, l’offshore è lì ad attenderci in acqua, mentre un gommone-transfer sta facendo rotta verso di noi per condurci verso lo stesso che ci trasporterà in mare aperto ad una velocità folle da lì a breve. L’emozione cresce in maniera esponenziale in noi mentre ci avviciniamo a questa spettacolare imbarcazione capace di ben 110 nodi di velocità massima grazie a due motori (preparati da corsa) da 1.250 CV di potenza ciascuno. La sua linea è filante, snella e aggressiva, nonché caratterizzata da una tuga rialzata per massimizzarne la visibilità in fase di attracco e ormeggio.

Non solo velocità: l’offshore Chaudron disegnato da Fabrizio Giugiaro è un vero e proprio concentrato di comfort. Al suo interno troviamo una cabina con bagno e dinette

Comfort e sportività: due anime in un corpo

Cabina inferiore, bagno, dinette. A questo offshore firmato da Fabrizio Giugiaro e dal Cantiere Navale Chaudron non manca nessuno dei comfort. E al tempo stesso nemmeno l’appeal sportivo: sedili Sparco per le file anteriori, linea da jet-fighter acquatico e una potenza smisurata a disposizione. Incredibile come delle anime così contrapposte tra loro possano convivere riunite in un unico corpo. Il tempo di prendere posto e di sedersi e la manetta inizia a scorrere verso il massimo. La pressione dell’aria sui nostri volti è forte, fortissima: fatichiamo quasi a tenere gli occhi aperti e a parlare a tratti, mentre la spuma dell’onda si infrange tanto contro lo scafo quanto sulla nostra faccia. La spinta è violenta, violentissima mentre ci lanciamo verso 104 nodi di velocità (non si è potuto fare di più a causa delle condizioni del mare): una roba da far impallidire un V8 aspirato di quelli potenti sul rettilineo a Monza.

La scia d’acqua alle spalle dell’offshore in piena accelerazione: si prova la sensazione di volare sul mare

Le prestazioni sono da cardiopalmaquesto offshore sembra infinito nella sua capacità di allungare, anche mentre viriamo a circa 100 km/h di velocità sfiorando quasi con le dita il mare. Una sensazione bellissima, fatta di brivido lungo la schiena, di adrenalina in circolo e di cuore che batte a mille mentre fatichiamo a rimanere incollati al sedile e che purtroppo giunge troppo presto al termine. La prua punta infatti di nuovo in direzione del Phi Beach mentre il gommone-transfer torna a riprenderci per riaccompagnarci a riva, ove facciamo ritorno con in cuore l’emozione di un’esperienza indimenticabile che lasciamo al nostro video raccontare!

Traduci