Bentley Continental GT V8S Convertible Black Edition [Prova]: taglio britannico
Abbiamo scoperto le qualità della Bentley Continental GT V8S Convertible Black Edition lungo le strade viticole delle Colline Novaresi per vivere l’esperienza di un taglio di capelli in stile britannico. Ecco come è andata
Eleganza, classe, tradizione. Sono questi i primi tre valori a cui viene immediato pensare quando si parla di britannicità. Valori di made in England che vengono perfettamente rappresentati dalle automobili della Casa di Crewe. E in particolar modo dalla Bentley Continental GT V8S Convertible Black Edition che ci troviamo in questa sede a testare. Una vettura raffinata, che sa di storia, di tradizione, di artigianalità. Una vettura moderna ma pregna di heritage e che ama demarcare tutta la propria ricercata raffinatezza sin dal primo sguardo. Una vettura carica di eleganza, eppure al tempo stesso anche di spirito sportivo, di possanza e di muscolosità. Caratteristiche fra loro normalmente in antitesi, ma qui sapientemente coniugate sotto un abito fatto di classicismo da dress-code e di inglesismo assoluto. E sono proprio queste caratteristiche a fungere per noi da linee guida nel corso di questa prova su strada all’insegna della tradizione britannica e che abbiamo deciso di ricercare in uno dei modi più inglesi possibili, ovvero con un bel taglio di capelli! Sì, avete capito bene. Il perché di questa scelta? Semplice: il marchio Takara Belmont (specializzato nella produzione di poltrone da barbiere) mutua i pellami di rivestimento delle proprie barber chairs (ed in particolar modo della Apollo II Pankhurst che abbiamo avuto modo di conoscere da vicino nel corso di questo test) nientemeno che dall’azienda che li firma proprio per Bentley. Impossibile dunque farsi sfuggire l’occasione per concedersi il piacere di un bel taglio classico, da gentleman distinto, al fianco di un’auto altrettanto sinonimo di finezza e di buongusto. Motivo per il quale, in una soleggiata giornata d’inverno, ci troviamo a partire dall’entroterra piemontese alla volta di uno dei barber shop più carichi di fascino britannico della provincia, ovvero l’Ottaviano Barber di Luca Ottaviano, ove al centro del Salone svetta nientemeno che la Takara Belmont Apollo II Pankhurst poc’anzi menzionata. Il tutto senza dimenticare di concedersi il piacere di guidare lungo le strade curvilinee che scorrono attraverso il meraviglioso panorama vitigno delle colline novaresi. Non ci resta a questo punto, quindi, che indossare un bell’abito, scendere in cortile, ed avviarci vero la “nostra” Bentley Continental GT V8S Convertible Black Edition per raggiungere la meta da noi desiderata godendoci tutte le emozioni che questa esperienza ha da offrirci.
Stilemi che si contrappongono: muscoli in smoking
Muscolosa, massiccia. Elegante ma pregna di carattere sportivo. Lunga 4.806 mm, larga 2.227 mm, alta 1.403 mm e dotata di un passo di 2.746 mm. La Bentley Continental GT V8S Convertible Black Edition è una vettura unica nel suo genere. Non stonerebbe all’interno di un salotto elegante quanto nei box al Mugello. Certo, non è per togliersi le soddisfazioni tra i cordoli che questa vettura nasce, né a quel tipo di cliente a cui si rivolge (nonostante i risultati sportivi nell’Endurance e in GT3 dichiarino a gran voce il contrario): è un’auto elegante, elegantissima. Raffinata, ricercata. Connotata da linee fluide e tondeggianti. Eppure al contempo “maschie” e grintose. Una magia questa dovuta ad un sapiente equilibrio stilistico generato dall’affiancamento tanto contrastante quanto ben amalgamato di elementi, in apparenza, nettamente in antitesi tra loro: come la calandra anteriore di dimensioni mastodontiche e a sua volta letteralmente dominata da una griglia a nido d’ape, che viene ulteriormente ripresa da tutte le altre feritoie che dominano la sezione frontale. Più fluide le fiancate, che mettono in mostra delle minigonne molto marcate, due nervature volte a conferire dinamismo e “vigore” a tutto l’insieme e una bombatura che va a confluire verso la sezione di coda, oltre naturalmente ai cerchi da 21” (gommati di primo equipaggiamento con coperture Pirelli nella misura 275/35 e proposti in via opzionale ai 20″ di serie con gommatura 275/40) di colore nero e con cinque razze a disegno sdoppiato. Indubbiamente nettamente più classica la porzione posteriore, dominata da lievi contrasti di volumi, da gruppi ottici con LED dal disegno a “B” e da un estrattore appena accennato che integra ai suoi lati le quattro uscite dei terminali di scarico, anche queste connotate da una silhouette a “B”, atta a richiamare la prima lettera del nome Bentley, esattamente come fatto dai profili metallici che incorniciano le griglie di estrazione collocate alle spalle dei passaruota anteriori. Molto bello anche il disegno dei retrovisori esterni, che integrano gli indicatori di posizione e che riprendono il cromatismo a contrasto adottato per i profili aerodinamici di questa vettura, accentuandone inoltre l’inclinazione sportiva. Dal “sapore” certamente più retrò invece il soft-top, con tela a finitura oscura e che va a reclinarsi dinnanzi al meccanismo di rotazione del portellone.
Fibra di carbonio, pellami, impunture a vista e metalli: l’abitacolo è un trionfo di contrasti
Ma è una volta aperta la portiera che si inizia a godere appieno della ricercatezza stilistica di questa Bentley Continental GT V8S Convertible Black Edition: i materiali a contrasto sono una vera goduria per la vista e per il tatto. I pellami (bicromatici) sono veramente signorili (e forniti proprio dall’azienda che provvede a realizzarli anche per la Takara Belmont, ovvero la poltrona da barbiere che siamo andati ad affiancare a questa vettura nel corso della nostra prova) e letteralmente costellati da impunture a vista, tanto di tipo “tradizionale” quanto con conformazione a “diamante” (su sellerie e portiere), mentre la sportiva (nonché preziosa) fibra di carbonio svetta pressoché su tutta la plancia e va ad affiancare i raffinati metalli – a loro volta impiegati a dismisura – utilizzati per conferire maggior pregio ed estro stilistico alle componenti, come bocchette dell’aria, cornici della strumentazione, selettore delle modalità di guida, volante, ghiere e molto, molto altro ancora. L’eleganza britannica regna sovrana insomma in un abitacolo che trasuda di cura artigianale, di maniacale raffinatezza e di estrema ricercatezza del dettaglio. Il tutto senza dimenticare l’elevata attenzione riservata al comfort: i sedili sono riscaldabili (come il volante) e ventilati, nonché dotati di funzione di memoria, mentre molto è lo spazio riservato ai piccoli oggetti, che trovano posto tanto nel tunnel centrale (al di sopra del quale svettano i poggiagomiti separati e dotati di ulteriore spazio per l’oggettistica al loro interno) quanto all’interno delle portiere. Immancabili ovviamente le porte USB per la connessione e la ricarica dei dispositivi mobili. Il tutto ulteriormente valorizzato da una serie di elementi di prestigio, come l’orologio Breitling posto al centro della plancia, i comandi delle bocchette d’aerazione di pregevole ispirazione aeronautica (una soluzione stilistica questa particolarmente originale) e l’impianto audio Naim for Bentley, specificamente realizzato per le vetture della Casa di Crewe.
Alla guida come in un salotto di casa
Preso posto all’interno dell’abitacolo della Bentely Continental GT V8S Convertible Black Edition ci si sente davvero all’interno di un salotto di lusso: ogni cosa è al suo posto. I sedili sono comodi e avvolgenti e permettono di godere appieno dell’esperienza signorile che questa vettura riserva ai propri occupanti. I contrasti cromatici vanno a braccetto con quelli tattili (per via della diversità dei materiali scelti per le componenti fra loro affiancate) e la triangolazione di guida strizza l’occhio tanto alla fruibilità quanto alla sportività: due anime apparentemente tra loro contrastanti ma che si trovano qui in perfetto equilibrio come due piatti di una bilancia sapientemente calibrata. Il volante è un vero piacere da impugnare: sterzo e corona hanno diametri pressoché perfetti e i comandi sono tutti a portata di mano e inseriti all’interno di meravigliosi elementi metallici (nonché caratterizzati dalla presenza di nervature nette e spigolose, come peraltro altre soluzioni adoperate per la realizzazione di questa componente di comando della vettura). L’unico neo è rappresentato dai paddles posti alle sue spalle: a dir poco superlativi in termini di finitura e da sentire al di sotto delle dita, risultano però un po’ scomodi da raggiungere per via della loro collocazione alta (e fissa) al di dietro del volante. Molto pratico, quanto altrettanto bello da vedere (e da impugnare) il selettore delle modalità di guida, posto al centro di una cornice cromata di pregevole fattura nonché alle ore 12:00 dei poggia-gomiti sdoppiati, che trovano posto nella porzione terminale di un tunnel estremamente curato (ma che risultano solo un pochettino invadenti nei confronti del gomito destro del guidatore in caso di seduta particolarmente ribassata).
Un timbro roco e possente: il V8 è una vera goduria fin dall’accensione
Avviamo a questo punto il motore – tramite pressione del pulsante start posto al centro del tunnel (e che riconosce ovviamente la presenza della chiave – a sua volta estremamente curata come il resto dell’auto – all’interno della vettura) – per dirigere la “nostra” Continental verso una delle mete più tipicamente proprie della tradizione britannica, ovvero un buon barber shop, optando nella fattispecie per l’Ottaviano Barber di Novara: un Salone molto elegante situato nella periferia del capoluogo piemontese e che ospita al suo interno nientemeno che una poltrona Takara Belmont la quale, come precisato in apertura, si caratterizza per la presenza di pellami firmati proprio dall’azienda che provvede a “griffare” anche quelli utilizzati per gli interni Bentley. Il sound d’accensione è roco, profondo e possente e lascia immediatamente intendere, sin dal primo istante, di quale “corposità” questa Continental disponga. Inseriamo a questo punto la prima marcia (con la vettura ancora in modalità ‘Drive’) per lasciarci alle spalle le Colline Novaresi da cui nel corso di questa prova ci troviamo a partire e i cui vigneti, con i loro colori invernali, fanno da cornice ad una elegante quanto sportiva vettura mentre essa inizia a scorrere da qua verso il centro della città. Stabile, comoda e signorile, la Bentley Continental GT V8S Convertible Black Edition si muove con fiera eleganza attraverso i tratti curvilinei collinari, restituendo un elevato senso di comfort e di agevolezza fintanto che l’andatura non diviene sostenuta. Meno a suo agio nel misto-stretto se si inizia invece a richiedere qualcosa di più dal prestante motore: la combinazione di un passo discretamente lungo e di un peso non propriamente piuma (2.900 kg in ordine di marcia e con distribuzione 55,7 : 44,3) non rendono infatti questa Bentley l’auto perfetta per cercare il divertimento assoluto tra le curve. E non è certo questa la sua intenzione. La Continental GT è un’auto pensata per viaggiatori con spirito sportivo, ma che non vanno a ricercare nella rapidità di raccordare fra di loro le curve il massimo piacere di guida: è una vettura per gentlemen dinamici che si propone (riuscendoci) di coccolare gli stessi con il massimo agio tanto sui più lunghi rettifili quanto nei tratti guidati grazie anche ad un cambio sempre rigoroso e preciso (quanto impercettibile negli innesti) e ad un assetto assolutamente vocato al comfort.
Quando il biturbo sa di aspirato: 528 CV e 680 Nm da gustare appieno
Ed è proprio in questa condizione d’utilizzo che la Bentley Continental GT V8S Convertible Black Edition cerca e trova il riscatto: stabilissima sul veloce (anche in condizioni di aderenza precaria, grazie anche ad una trazione integrale che lavora in maniera impeccabile), restituisce grande “gusto” in movimento. Corposa, piena, con un’erogazione dolce e progressiva ma al contempo “arrogante” e “sostanziosa”: una vera goduria da guidare. Il V8 biturbo da 3.993 cc è un vero e proprio dessert per il palato degli appassionati di motori: capace di 528 CV di potenza e di 680 Nm di coppia, consente all’elegantissima quattro posti dal carattere sportivo britannica di scattare da 0 a 100 km/h in 4.7 secondi di tempo e di raggiungere 308 km/h di velocità massima, il tutto trasferendo tali valori su tutte e quattro le ruote motrici (con ripartizione della coppia 40:60, variabile fino a 65:35 e passando per un rapporto 15:85 in base alle condizioni dell’asfalto e della guida) tramite un cambio automatico a otto rapporti firmato ZF. In che cosa va a tradursi tutto questo? In una esperienza di guida “gustosa” e “saportita”. Fruibile e in grado di assecondare i chilometristi nel corso dei lunghi trasferimenti, la Continental GT restituisce loro il carattere di un motore d’altri tempi per sensazioni trasmesse al conducente e paragonabili quasi a quelle proprie di unità aspirate, di cubatura ancor maggiore e ancor più plurifrazionate.
Da Drive a Sport per godere di coppia e potenza lungo i saliscendi delle Colline Novaresi
Continuiamo a percorrere i tratti curvilinei disegnati dalle Colline Novaresi e circondati dai vigneti che caratterizzano in maniera marcata la vegetazione delle stesse, ovvero un’area che troviamo nella zona centrale della provincia di Novara e delimitata ad est dal Ticino e a ovest dal Sesia (due dei fiumi più importanti di questa regione) e la cui altitudine varia da 190 a 470 metri s.l.m., rendendo la guida lungo i saliscendi della SP20 un vero e proprio divertimento. Proseguiamo lungo questa strada mentre passiamo dalla modalità ‘Drive’ alla “più pepata” ‘Sport’, che restituisce un’erogazione un pochettino più brusca che in precedenza ed un carattere del propulsore più “arrogante”: cosa per altro seguita a ruota dalla sonorità allo scarico dello stesso, che ora si fa sentire nell’abitacolo in maniera nettamente più presente. Le sospensioni (di tipo double wishbones all’anteriore e trapezoidali multi-link al posteriore; entrambe dotate di barre anti-rollio) continuano a copiare le contropendenze dei dislivelli propri di questo tratto stradale mentre puntiamo il “muso” della vettura in direzione del più scorrevole rettifilo della SP299 posto al termine di questa alternanza di continui cambi di direzione che ci siamo trovati a percorrere. Ed anche (anzi, forse soprattutto) qui la trazione integrale permanente della Bentley Continental GT V8S Convertible Black Edition continua a demarcare tutta la sua bontà, “mordendo” l’asfalto con forza e con tenacia e scaricando in maniera inesorabile a terra tutti i 680 Nm di coppia. E con precisione e rigore davvero sorprendenti. Nel corso della nostra prova abbiamo infatti, lungo questo tratto, avuto modo di affrontare pressoché ogni condizione di utilizzo: dalla pioggia più o meno battente alla neve, passando per condizioni più “asciutte” e scorrevoli. E superando ogni ostacolo con totale nonchalance. Il sistema a quattro ruote motrici restituisce un feeling incredibile e un senso di sicurezza davvero molto elevato in condizioni di aderenza veramente precaria: un risultato davvero stupefacente e che permette di gestire con assoluta tranquillità la vettura anche in questi casi, permettendo inoltre il mantenimento di velocità di percorrenza di tutto rispetto.
Da una seduta in pelle ad un’altra nel nome della tradizione britannica
Abbandoniamo al termine di questo lunghissimo rettilineo gli spazi ampi e scorrevoli di campagna e collina e che in direzione opposta conducono verso la Valsesia, per inoltrarci, a questo punto, nel più intricato traffico cittadino. La modalità di guida impostata torna di nuovo su ‘Drive’ allo scopo di muoverci con più agevolezza all’interno del centro abitato, ove questa Bentley riesce a restituire grande piacevolezza e fruibilità. Entriamo quindi nel cuore di Novara per fare rotta verso la destinazione finale della nostra prova, ovvero il Barber Shop precedentemente menzionato, ove ad attenderci troviamo la Takara Belmont Apollo II Pankhurst. È un giorno di festa e all’interno del Salone ci siamo solo noi. È questo il vero lusso oggigiorno: trovare del tempo per sé stessi. Optiamo per un taglio molto classico, il ”Business Man”, in pieno stile da gentleman britannico e perfettamente in linea con lo stile raffinato della Bentley Continental GT V8S Convertible Black Edition. Le mani di Luca procedono con rigore artistico sui nostri capelli insieme ai suoi strumenti e in men che non si dica siamo praticamente nuovi. La sera è oramai calata ed è tempo per noi di ritornare a farci coccolare dai sedili riscaldabili della “nostra” Continental, ma non senza dimenticare di concedere ad un buon amico l’emozione dell’esperienza Bentley, permettendogli quindi di occupare il posto del passeggero.
Quando l’eleganza di lasciarsi ricordare prevale su quella di farsi notare
È una vettura estremamente signorile questa GT, eppure anche pregna di spirito sportivo: non ci si sente mai fuori luogo in nessuna situazione, che si tratti di attraversare le vie del centro cittadino o di percorrere i più gustosi tratti stradali per godere del piacere di guida. Che la si parcheggi in un Golf Club, dinnanzi alla boutique di un barbiere oppure nel paddock dell’Autodromo di Monza questa vettura è assolutamente sempre ben contestualizzata. È un’automobile distinta ed elegante e come tale – parafrasando Giorgio Armani – non mira tanto a farsi notare quanto a lasciarsi ricordare. Un obiettivo che la Bentley Continental GT V8S Convertible Black Edition centra in pieno grazie anche ad una lunga serie di elementi aggiuntivi propri di questa versione (come gli inserti in giallo, gli elementi in fibra di carbonio interni, i cerchi da 21”, il volante sportivo, l’impianto audio ‘Naim For Bentley’, i sedili ventilati con funzione di massaggio, lo scaldacollo e la retrocamera di parcheggio) e che ne accentuano il connubio a contrasto ben amalgamato tra eleganza e sportività e che – con un valore di 40.710 euro di optional, tasse escluse – fanno lievitare il costo base della Continental GT V8 S Convertible (in listino a partire da 174.400 euro, tasse escluse) al totale di 215.110 euro, tasse escluse, della versione da noi provata. Questo il dazio da pagare per lasciare un segno di sé senza scadere nella banalità dell’ostentazione.