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Stefano Domenicali: Presidente e Gentiluomo!

53 anni e una carriera nelle più grandi e prestigiose aziende dall’istante in cui è uscito dall’Università. Stefano Domenicali, Presidente e A.D. di Automobili Lamborghini è un uomo capace di lasciare il segno per via del suo indiscutibile talento. Scopriamolo insieme nel dettaglio!

53 anni. Stefano Domenicali nasce a Imola l’11 maggio del 1965. Nel cuore della Terra dei Motori. E non poteva essere diversamente, visto il suo profilo professionale. Laurea in Economia e Commercio all’Università di Bolognaentra in Ferrari nel 1991. E da lì in poi è crescita personale, è storia. Una storia che ben conosciamo, che porta l’uomo a fare tanto, molto, tutto. A formarsi, a muoversi in maniera trasversale all’interno di un’azienda che definire semplicemente azienda è riduttivo. La Casa del Cavallino Rampante è una storia, è un simbolo. È un emblema riconosciuto in tutto il Mondo (più volte consacrato come il marchio più potente del Globo) e che come tale necessita di persone uniche, speciali, brillanti. Dotate di quell’intelletto e di quella visione d’insieme che contraddistinguono uomini come Domenicali. E a Maranello questo lo sanno. Ecco perché all’imolese – che entra a far parte della famiglia Ferrari subito dopo gli studi – viene immediatamente affidato un compito delicato al pronti via: un ruolo amministrativo-finanziario. E in questa veste il profilo dell’emiliano-romagnolo non manca certo di farsi notare. Il suo incarico successivo (Head of Business Planning), nel 1993, è infatti all’interno di un’area di assoluto rilievo per la Casa del Cavallino, da dove questa nasce per la precisione, ovvero la Scuderia Ferrari.

Stefano Domenicali entra alla Ferrari nel 1991, non appena presa la laurea in Economia e Commercio all’Università di Bologna e subito gli viene affidato un ruolo di rilievo nell’ambito amministrativo-finanziario. L’immediato incarico successivo lo vedrà già impegnato nelle fila della Scuderia Ferrari

DOMENICALI E LA FERRARI: UNA STORIA D’AMORE DURATA 23 ANNI

Le stagioni da Team Principal della Rossa in F1, con Fernando Alonso e Felipe Massa, sono pesantemente influenzate da una sfortuna che non ha tributato giustizia alle grandi capacità di Stefano Domenicali

E tra i suoi primi incarichi all’interno di questa troviamo nientemeno che lo sviluppo del Circuito del Mugello (di proprietà appunto della Ferrari), per approdare poi nel ‘96 al ruolo di responsabile delle sponsorizzazioni per la Scuderia. Questo sino alla nomina di Direttore Sportivo del Team F1 nel 1998. Le sue capacità continuano a non mancare di farsi notare, al punto che dal 2002 al 2007 (mentre nel 2002 viene insignito dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana) ricopre il ruolo di Direttore Sportivo, curando così i rapporti tra il Team e le autorità della F1. A novembre del 2007 viene ufficializzato il ruolo per cui tutti lo ricordiamo: dall’anno successivo sarà infatti il nuovo Team Principal della Scuderia Ferrari. Un ruolo che ricopre sino al 14 aprile del 2014, quando finisce una storia d’amore durata 23 anni e che nei sei anni al vertice della Rossa in F1 ha dovuto fare i conti con troppa immeritata sfortuna, che non ha voluto saperne di rendere la corretta giustizia alle doti dell’uomo e del professionista che Stefano Domenicali è (come da lui puntualizzato nel corso di una intervista rilasciata a Tom Clarkson per la F1 “nel periodo di Alonso e Massa l’auto purtroppo non era la migliore per molte ragioni. Nonostante ciò, stavamo per vincere quei titoli. Non ci siamo riusciti esclusivamente per sfortuna”).

Nel 2016 Stefano Domenicali approda al vertice della Lamborghini, cogliendo la pesante eredità di Stephan Winkelmann. Sotto la guida dell’imolese la Casa del Toro sta conoscendo un successo senza precedenti, nell’ultimo anno anche grazie al traino di Urus, fortemente voluto dal manager italiano e che da solo ha creato numerosi posti di lavoro

DOMENICALI & LAMBORGHINI: L’INIZIO DI UN INARRESTABILE SUCCESSO

Eletto nel 1996 al ruolo di responsabile delle sponsorizzazioni della Scuderia FerrariStefano Domenicali centra grandi risultati e fa emergere le sue grandi doti di uomo aziendale. In foto: la pit-board che tributa la partnership tra la Casa di Maranello e Oakley. Inutile dire quanto queste capacità siano state dall’imolese portate con sé alla Lamborghini

Nel 2014 cerca e trova nuova fortuna a Ingolstadt come Vice Presidente New Business Initiatives di Audi AG, per poi succedere nientemeno che a Stephan Winkelmann, dal 15 marzo 2016, nel ruolo di Presidente e A.D. di Lamborghini. Un incarico non facile, perché Domenicali raccoglie un’eredità pesante: quella stracolma di successo della gestione Winkelmann. Un compito che avrebbe spaventato chiunque, ma non certo uno come lui. Maniche rialzate e olio di gomito quindi. E ciò che per chiunque sarebbe potuto sembrare impossibile, per l’imolese è divenuta normale amministrazione. Sono i numeri a parlare per lui. Il 2018 è stato infatti un anno record per la ‘Lambo’: 51% di crescita e 5.750 unità consegnate. Numeri che esprimono chiaramente le capacità del carismatico leader della ‘Lambo’ (definito – dentro e fuori dall’azienda – come ‘Presidente Gentiluomo’) e resi possibili dalla lungimirante visione strategico-aziendale del Capo della Casa del Toro: il solo Urus ha infatti chiuso il bilancio dello scorso anno con ben 1.761 unità immatricolate. Un risultato davvero ragguardevole, considerando che il SUV italiano è sul mercato solamente da luglio 2018. Una crescita costante, che sembra inarrestabile, al punto da portare il Chairman Lamborghini ad adottare una strategia che mostra chiari cromosomi Ferrari: un limite di 8.000 unità alla produzione per garantire valore ed esclusività alle vetture italiane.

Sotto la guida di Stefano Domenicali, la Lamborghini “rischia” per la prima volta nella sua storia, quest’anno, di raggiungere il traguardo delle 7.000 unità prodotte: un risultato che ha portato il manager italiano a porre, dal 2020, un tetto a 8.000 esemplari l’anno allo scopo di preservare nel tempo il valore delle auto del Toro

ELKANN SENTE LA MANCANZA DI DOMENICALI?

Concentrato su prodotto e sviluppo della rete di venditaStefano Domenicali non esclude (anche se non nell’immediato) un rientro in Formula 1 della Casa del Toro

Un numero che potrebbe essere sfiorato a breve: quest’anno Automobili Lamborghini potrebbe chiudere per la prima volta a 7.000 unità, grazie anche al traino di Urus. Previsioni che ben riflettono il valore e il peso di Domenicali, al punto che parrebbe che la sua mancanza sia sentita in quel di Maranello: voci di corridoio sembrerebbero infatti volere John Elkann al lavoro per riportare l’imolese in rosso come nuovo A.D. della Ferrari. Un’ipotesi che sembra però alquanto improbabile. Domenicali è infatti in questo momento a capo di un’azienda che cresce. Potrebbe invece valutare il rientro del Toro in F1, anche se precisa, nel corso dell’intervista già menzionata in apertura, che non si tratterebbe di qualcosa di imminente. Vista infatti l’attuale instabilità regolamentare in F1, Domenicali precisa infatti – molto lucidamente – di essere più concentrato su prodotto e sviluppo della rete di vendita in questo momento (“poiché il livello degli investimenti che richiede la Formula 1 – dichiara Domenicali – non solo per essere competitivi, ma anche semplicemente per gareggiare, è oggigiorno molto elevato. Nel breve termine non vedo possibile questo ingresso. Nella vita comunque mai dire mai. Per noi è molto importante sapere esattamente come sarà il regolamento, poiché ci sarà un forte interesse in futuro”). Insomma: ci sarà da aspettarsi sempre di più dal binomio Domenicali-Lamborghini nei prossimi anni. E a noi non resta a questo punto che attendere quanto altro ancora la gestione del manager italiano saprà nuovamente offrire (e sicuramene anche stupire). Buon lavoro Presidente e Gentiluomo!

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