Ci siamo recati al Monaco Yacht Show 2019 a bordo della Ferrari GTC4Lusso T, attraversando due dei borghi medievali più belli d’Italia a bordo di una vettura trasversale, familiare ma piena di carattere, di muscoli e di forza bruta. In listino da 233.525 euro. Scopritela in viaggio con noi!
IL CONTESTO: VERSO MONTE-CARLO ATTRAVERSANDO IL MEDIOEVO ITALIANO
Da Maranello a Grazzano Visconti. Dal piacentino verso Monte-Carlo e dal fascino glamour del Principato sino a rientrare in Italia in direzione di Vigoleno. Il tutto per fare poi di nuovo rotta verso il modenese, verso Maranello. Verso una terra famosa per la sua arte, per la sua cultura, per la sua tradizione. Ma anche e soprattutto per i motori, per il Cavallino Rampante. Per la Ferrari. Un luogo magico, una mecca per qualsiasi appassionato di automobili e dal quale partiamo e verso il quale ritorniamo in occasione del Monaco Yacht Show 2019, kermesse nautica che rappresenta un appuntamento annuale imperdibile per gli amanti del mare, del lusso e del lifestyle. Una meta che andiamo a raggiungere a bordo di GTC4Lusso T, shooting brake del costruttore italiano che eredita ed evolve contenuti e stile della FF e con la quale andiamo a toccare due dei borghi più belli, incantevoli e pregni di fascino medievale d’Italia, nonché del territorio piacentino, ovvero Grazzano Visconti prima e Vigoleno poi.
DATI TECNICI: L’ANIMA ITALIANA DIETRO ALLA POTENZA DEL V8

Un trionfo di sostanza, di coppia, di potenza. Ma anche fruibile, sfruttabile e ampiamente utilizzabile. È così il V8 biturbo da 3.855 cc di origine 488 GTB che pulsa al di sotto del maestoso cofano (nel suo sviluppo originale ricordiamo infatti essere adibito ad ospitare un esuberante V12 aspirato) della Ferrari GTC4Lusso T. Un’unità premiata nientemeno che come Best Performance Engine, che sfrutta la tecnologia Twin Scroll per azzerare (insieme ad altre soluzioni) il turbo-lag e che brilla per sound ed emozionalità, oltre che per sole prestazioni. Delle performance che vengono ben sintetizzate dai suoi incredibili numeri: 610 CV di potenza a 7.500 giri/min; 760 Nm di coppia tra 3.000 e 5.250 giri/min; passa da 0 a 100 km/h in 3.5 secondi; ‘brucia’ lo 0-200 km/h in 10.8 secondi e oltrepassa i 320 km/h di velocità massima. Valori che da soli basterebbero per sintetizzare la straordinaria eccellenza progettuale della shooting brake del Cavallino, ma che non bastano per spiegarla appieno. La Rossa di Maranello va infatti ben al di là della fredda matematica, dei valori da riferimento e delle qualità di segmento. È una vettura che ferma il cuore, che attira le attenzioni dei grandi e dei bambini. Che affascina, che seduce, che appassiona e che, più di ogni altra prodotta da qualsiasi Casa automobilistica, influisce sull’immaginario collettivo. GTC4Lusso T è prima di ogni cosa una Ferrari. E dopo essere questo è una vettura tecnicamente e tecnologicamente da riferimento, connotata peraltro da tutti gli stilemi che identificano le quattro ruote che escono dallo stabilimento di via Abetone Inferiore. È un’automobile elegante ma anche sportiva. È una quattro ruote che sorride alla fruizione quotidiana e alla famiglia (con tutte le esigenze che essa comporta) ma che non perde nulla della quintessenza dell’emblema che svetta orgogliosamente sul cofano. Le sue forme sono sensuali, sono morbide, sono filanti. La sua sezione frontale è dominata da uno ‘sguardo’ inconfondibile nel panorama automobilistico e composto da gruppi ottici lunghi e sfuggenti (con tecnologia LED abbinata allo xenon) e da una calandra a listelli muscolosa e filante al cui centro trova spazio l’emblema argentato del Cavallino. Le fiancate mettono in mostra le griglie di estrazione alle spalle dei passaruota anteriori e i maestosi cerchi da 20” (con gommatura 245/35 davanti e 295/35 dietro) con impianto frenante carboceramico di serie immediatamente alle loro spalle. Un estrattore mastodontico e che mostra una chiara derivazione dal mondo F1 e quattro scarichi corrisposti da altrettanti gruppi ottici suggellano una sezione posteriore che ‘gioca’ su cavità e rilievi per demarcare tutto il proprio estro stilistico, mentre forme e volumetrie pensano a rendere la vettura più snella e filante dei suoi 4.922 mm di lunghezza, dei suoi 1.980 mm di larghezza e dei suoi 2.990 mm di passo, oltre che dei suoi 1.740 kg di peso a secco. All’interno dei suoi 1.383 mm di altezza trovano posto 450 litri di vano di carico e, in totale comodità, fino a quattro passeggeri, che dispongono ovviamente di più che di tutti i comfort richiedibili a bordo. Display da 10.25” per la gestione dell’infotainment (peraltro alquanto reattivo e caratterizzato da una interfaccia grafica abbastanza intuitiva), schermo dedicato al passeggero (e che consente a quest’ultimo di condividere con il pilota l’esperienza di guida), una plancia che da sola vale una laurea in design e un volante che dispone tutti i comandi con una logica da Formula 1 (con tanto di indicatore di cambiata integrato alle ore 12:00 della corona di sterzo) completano la dotazione di un abitacolo ricco di soluzioni pregevoli (come uno spazio dedicato solo al posizionamento della chiave) e di materiali a contrasto, oltre che di spazio per i piccoli oggetti e di attenzioni dedicati ai device mobili.

BREVI IMPRESSIONI DI GUIDA: FRUIBILITÀ ED ESUBERANZA IN UNA SOLA ANIMA

Precisa, rigorosa, agile (anche grazie alle quattro ruote sterzanti) e con un comportamento in curva assolutamente neutro (non tende ad eccedere né di sottosterzo né di sovrasterzo), oltre che comoda, agevole e accogliente. La Ferrari GTC4Lusso T è una vettura incredibilmente trasversale. Permette di viaggiare in totale rilassatezza al trotto, quanto di provare il piacere di guida di una supercar al galoppo. Facile e intuitiva fino a quando il passo rimane turistico o da crociera autostradale, mostra tutti i suoi muscoli – divenendo anche abbastanza impegnativa – non appena le si richiede di dimostrare di essere una vera Ferrari. Qualora qualcuno ne avesse mai avuto dei dubbi. Esplode in un crescendo emozionale una volta oltrepassata la soglia dei 3.000/4.000 giri/min, per poi letteralmente dimostrare tutta la sua forza bruta nella corsa verso i 10.000 giri/min. Pieno, corposo e ricco di sostanza sin dai bassi, l’8 cilindri di Maranello ricorda molto un aspirato in erogazione – dal momento che non accusa il turbo-lag – e accappona la pelle per la sua inconfondibile sonorità roca, ‘graffiante’ e profonda. Il sound dell’unità italiana (che viene tenuta a bada da un impianto frenante tanto potente quanto modulabile) è qualcosa di unico al mondo e rinomato proprio come tale: ti penetra la pelle per arrivare sin dentro le ossa. È più che una sonorità: è un filamento di DNA. È qualcosa che appartiene alla firma genetica di ogni auto prodotta dal Cavallino. Una parte essenziale della quintessenza del costruttore modenese, al pari di un lavoro di sviluppo certosino e di un know-how maturato dalle corse che solo una Rossa di Maranello può avere e che diviene ancor più evidente una volta preso posto a bordo: la triangolazione di guida è praticamente perfetta. Le gambe sono distese il giusto da essere a metà tra lo sportivo e il turistico, mentre il volante mette tutto (davvero tutto!) a portata di mano in corrispondenza delle 9:15, compresi gli indicatori di direzione che si avvalgono di pulsanti anziché dei più tradizionali satelliti (divengono solo un filo meno intuitivi da azionare se si trovano ribaltati a causa del rovesciamento del volante. Serve un attimino di tempo in più per ricordarsi che la svolta a destra in quel momento si trova a sinistra e viceversa, rappresentando così forse l’unico neo in una vettura a cui si fatica veramente a trovare difetti. Ma d’altronde, optando per questa soluzione – normalmente apprezzabile con il volante in posizione diritta – era difficile fare altrimenti). La strumentazione (che combina elementi digitali ad un indicatore analogico) risulta sempre ottimamente visibile in ogni condizione di luce e pur rivolgendosi al guidatore, trova posto all’interno di una plancia pensata appositamente per non essere solamente driver-oriented, ma per coinvolgere appieno tutti gli occupanti nell’esperienza di guida Ferrari, facendoli divenire quasi dei co-piloti, più che dei semplici passeggeri. Il tetto panoramico contribuisce in maniera sensibile nel garantire la luminosità all’interno di un cockpit che brilla per raffinatezza e per distribuzione di spazi.

CONCLUSIONI: FORZA BRUTA PER LA FAMIGLIA!

Polivalente e trasversale come nessun’altra Ferrari attualmente in listino (sebbene il SUV Purosangue sia in arrivo), GTC4Lusso T porta l’anima distintiva del Cavallino Rampante nel mondo delle shooting brake in un modo tutto italiano, fatto non solo di prestazioni, di comodità e di valori da riferimento, ma aggiungendo l’estro. Quel pizzico di irrazionalità così meravigliosamente italiana che rende noi e le auto assemblate a Maranello qualcosa di unico al mondo. Sì, perché a differenza di altre ‘super-station’, se così vogliamo in maniera semplicistica definire la familiare modenese, quest’ultima brilla per il suo cuore, per il suo estro, per la sua anima. Per il suo coraggio di essere una vettura di questo segmento ma con quel simbolo sul cofano, perché a differenza di altre dirette competitors, quella italiana non si limita a muovere le persone che ci stanno a bordo, ma mobilita anche il loro spirito. Comodità e spazio per i bagagli non mancano a bordo di questa Rossa, né tantomeno le esuberanti prestazioni da sportiva vera. Se cercate quindi una vettura da usare su ogni terreno e con cui viaggiare in comodità con famiglia e carichi, senza mai correre il rischio di lasciare a casa il piacere di guida, questa è indubbiamente la shooting brake che fa per voi. Ma con un non indifferente valore aggiunto: quello di essere una Ferrari a tutti gli effetti (oltre che a tutto tondo). Se la trasversalità è infatti prerogativa propria di questo segmento, lo stesso non si può dire dell’esuberanza, distintiva invece delle vetture prodotte dalla Casa di Maranello. GTC4Lusso T ha il cuore, il fegato, i muscoli. Ha la sportività che ci si aspetta da una vettura con il logo del Cavallino nero su fondo giallo, ma unita a quella fruibilità d’impiego ricercata nell’istante in cui i tecnici italiani decisero di intraprendere questa strada con coraggio. In listino a partire da 233.525 euro (chiavi in mano e Ipt esclusa). Questo il prezzo per vivere a 360° il sogno Ferrari!
VIDEO: ALESSANDRO COLOMBO con la collaborazione di MAURIZIO ANNOVATI; LEONARDO ZENNARO e DAVIDE VIOLANTE
SI RINGRAZIA PER LA CORTESE DISPONIBILITÀ IL BORGO DI GRAZZANO VISCONTI