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Aston Martin Vulcan: in Inghilterra l’incontro con il bombardiere Avro Vulcan da cui prende il nome

Sulla pista dell’aeroporto di Elvington l’Aston Martin Vulcan ha incontrato il velivolo da cui prende il nome, ovvero l’Avro Vulcan, un simbolo della RAF nel mondo che andrà in congedo alla fine del mese

Quello tra motori stradali e aeronautici è un sodalizio che dura da sempre. E a Gaydon questo lo sanno bene: l’ultima creatura da pista della Casa britannica porta infatti il nome di uno dei più famosi bombardieri della RAF di epoca moderna, ovvero l’Avro Vulcan, un velivolo caratterizzato esteticamente da una grande ala a delta e che recentemente ha incontrato, sulla pista dell’aeroporto dell’Elvington Airfield (situato nello Yorkshire), proprio l’Aston Martin Vulcan, portata al debutto in società lo scorso febbraio in occasione del Salone dell’Automobile di Ginevra.

Tra passato e presente

Un meeting connotato da un sapore tutto particolare, di quelli che toccano al cuore unendo insieme passato e presente. L’Avro Vulcan sarà infatti congedato dalla Royal Air Force dopo anni di glorioso servizio alla fine del mese, mentre l’Aston Martin Vulcan ha invece dinnanzi a sé una carriera pronta a prendere il volo.

“Essere al comando di questo volo in questo evento memorabile è stato qualcosa di davvero significativo – dichiara il pilota dell’Avro Vulcan, Martin Withers DFC – è bello per me sapere che il nome Vulcan continuerà a vivere non solo nei libri di storia ma anche in pista grazie a questa incredibile sportiva dell’Aston Martin”.

“È chiaro che l’Avro Vulcan è stato la fonte d’ispirazione della denominazione della nostra più estrema vettura sportiva e sono lieto del fatto – dichiara Andy Palmer, CEO di Aston Martin – che siamo stati in grado di unire questi due “Vulcaniani”, rendendo così omaggio a questo incredibile velivolo di fama mondiale”.

L’Aston Martin più estrema di sempre

Esteriormente caratterizzata da una sezione frontale dominata da una calandra di dimensioni molto generose (oltre che da uno splitter molto esteso) ai cui lati si stagliano dei minimalistici gruppi ottici a LED e da un cofano motore al cui centro si stagliano due ampie feritoie di estrazione, l’Aston Martin Vulcan presenta gli scarichi integrati all’interno delle minigonne e dei cerchi a 10 razze di grandi dimensioni alle cui spalle si possono osservare i dischi dell’impianto frenante carbo-ceramico Brembo da 380 mm di diametro all’anteriore e 360 mm al posteriore.

Dotata di un albero di trasmissione in fibra di carbonio (materiale questo che ritroviamo praticamente ovunque sulla vettura ed impiegato anche per la realizzazione della monoscocca), oltre che di un mastodontico estrattore sormontato da un gigantesco profilo alare fisso, l’Aston Martin Vulcan presenta un differenziale autobloccante realizzato in lega di magnesio.

Cuore pulsante dell’Aston Martin Vulcan è un V12 da 7.0 litri aspirato in grado di sviluppare una potenza massima superiore a 800 CV ed abbinato nel funzionamento ad una trasmissione sequenziale a sei marce, a cui fanno il paio le sospensioni sportive regolabili, le barre anti-rollio e un sistema di controllo della trazione ad intervento variabile.

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