Al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino la magia dei 95 anni di Pininfarina
L’evento ha celebrato in grande stile l’anniversario del Brand di design piemontese
Alcune ricorrenze, più di altre, sanno far vibrare le corde giuste nel cuore non solo degli appassionati di automobili, ma di chiunque abbia il gusto del bello. Forse per il luogo, per il marchio, per le modalità, quella del 22 maggio 2025 al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino è stata una delle occasioni che non si dimenticano.

Non solo auto
Il MAUTO si è rivelato il palcoscenico perfetto per accogliere “Dal mito al futuro – 95 anni di Pininfarina”, un pomeriggio dedicato a ripercorrere le tappe cruciali e a fornire una visione del futuro della multinazionale piemontese che, ormai, non disegna solo più automobili, ma spazia nei settori del product design, della mobilità e trasporto a più ampio raggio, della nautica, dell’architettura, con sedi in Italia, Nord America, Cina, Germania. Ovviamente, l’aerodinamica è alla base di ogni progetto: rimane centrale la Galleria del Vento di Cambiano, che è luogo di sviluppo delle creazioni di Pininfarina.
Il sipario si è aperto nella scenografica “Piazza” del MAUTO, che abbraccia i visitatori allo stesso modo degli ampi spazi urbani di Torino. Qui ho trovato esposti cinque capolavori. Si nota subito la Morgan Midsummer, la nuova roadster inglese con motore BMW che ha fatto il suo debutto assoluto in Italia. È la prima vettura a fregiarsi del nuovo marchio Pininfarina Fuoriserie: un’ode al piacere di guida. Altra novità, la Battista Novantacinque, un tributo unico ai 95 anni di Pininfarina con carrozzeria in fibra di carbonio tinta di rosso Gloss (Exposed Signature Carbon). Proseguendo, il prototipo futuristico Sintesi, l’audace 2uettottanta su base Alfa Romeo (che peccato non averla vista su strada!), l’eclettica Sergio su base Ferrari 458 e la Honda HP-X, recentemente restaurata presso l’atelier di Cambiano. Un’occasione straordinaria vederle tutte assieme.

Tra istituzioni e personaggi
Dopo un aperitivo di benvenuto, l’auditorium del MAUTO, che in tempi recenti si riempie sempre più di frequente, pullula di personaggi di spicco delle istituzioni, dell’automobilismo, dell’industria, del giornalismo, ma anche di tanti curiosi e appassionati di automobili e design. Tra gli altri, l’ing. Leonardo Fioravanti (designer di, tra le altre, Ferrari 288 GTO, F40, Testarossa e Lexus LFA), Alfredo Stola (della celebre carrozzeria e studio di modellazione), Giorgetto Giugiaro (disegnatore di BMW M1, Fiat Panda e Punto, Volkswagen Golf, Lancia Delta, Maserati MC12, eccetera) e Lorenzo Ramacciotti (a capo del disegno di Ferrari 360 Modena, Enzo, F430, Maserati Quattroporte V e Alfa Romeo 4C, solo per citarne alcune).
Tra presente e futuro
L’incontro si apre con i saluti istituzionali di Regione Piemonte e Comune di Torino e le lettere dei ministri di Difesa, Turismo e Imprese e made In Italy, lette da Lucia Morselli, presidente di Pininfarina. Il filo rosso degli interventi è il lungo percorso di affermazione dell’azienda di Cambiano ai vertici dell’industrial design mondiale, in rappresentanza dell’estro del genio italiano e del saper fare della città di Torino. A differenza di molte celebrazioni di anniversari aziendali stavolta nel discorso è stata centrale, pur celebrando il passato, la proiezione nel futuro. Di impatto la metafora che ha proiettato l’arco temporale di Pininfarina all’orizzonte di quello di Matusalemme, deceduto a 969 anni. Siamo, secondo Morselli, sono a un decimo della vita dell’azienda!

La conduzione della serata è proseguita da Maria Latella, giornalista e scrittrice per Sole 24 Ore e Radio 24, che ha dialogato con l’AD Silvio Pietro Angori. Inizia un viaggio alle radici del marchio: dall’intuizione di Battista (detto “Pinin”), supportato da Vincenzo Lancia, della carrozzeria d’eccellenza, a assemblatore di vetture in serie in stabilimenti di proprietà (anche in grandi volumi, come la FIAT 124 Sport Spider a San Giorgio Canavese) a laboratorio di immaginazione del domani, anche al di fuori dei veicoli.
Dicono in merito
“Celebrare i nostri 95 anni – ha dichiarato Silvio Pietro Angori, A.D. di Pininfarina – significa onorare una storia fatta di creatività, innovazione e artigianalità, ma soprattutto riaffermare la nostra vocazione al futuro. Oggi Pininfarina è molto più di un marchio legato all’automotive: siamo un laboratorio creativo che abbraccia architettura, mobilità sostenibile, product design ed esperienze digitali. Continueremo a essere un punto di riferimento nel mondo del design e dell’innovazione, puntando su sostenibilità, centralità dell’utente e progresso tecnologico, senza mai perdere quella cifra stilistica che ci rende unici”.

A seguire, il talk “Dal Mito al Futuro” ha portato in scena un confronto tra universi diversi – industria, energia, animazione, design – ma legati dalla “cultura del progetto”. Si sono alternati, con aneddoti, racconti e visione, Stefano Buono, Co-Founder & CEO di newcleo, che insieme a Pininfarina sta ridisegnando l’immaginario del nucleare sostenibile. Jesse Chao, Representative of Europe, Hon Hai Technology Group (Foxconn), che ha ripercorso il legame pluriennale che lega il gigante high-tech a Pininfarina nell’ambito della mobilità sostenibile a forte contenuto tecnologico. Gurcan Karakas, Amministratore Delegato di TOGG, che ha raccontato come il primo marchio globale di mobilità della Turchia abbia scelto Pininfarina come partner sin dall’inizio del proprio percorso di successo. Jay Ward, Creative Director di Pixar Animation Studios, che ha svelato il ruolo del design italiano nell’universo di Cars, riscuotendo un grande coinvolgimento emotivo del pubblico grazie alla proiezione di fermi immagine iconici del film. Felix Kilbertus, Chief Creative Officer di Pininfarina, che ha condiviso visioni sul futuro del design e sulla “tradizione del nuovo”, cardine creativo dell’azienda.
Un’occasione per suggellare nuovi traguardi
Nell’occasione è stato presentato il nuovo libro Pininfarina 95 – Timeless Beauty, pubblicato da Giorgio Nada Editore. Un’opera corale che ha offerto lo spunto ideale per il talk, diventandone il filo conduttore e ispirando gli interventi dei protagonisti. Scritto da Luca Dal Monte, il volume è un viaggio appassionante nella storia di un marchio iconico che ha saputo ridefinire il concetto di design in ambiti che spaziano dall’automotive all’architettura, dalla nautica al product design. Ogni capitolo rende omaggio a uno dei valori fondanti dell’azienda, intrecciando le testimonianze di chi oggi contribuisce a costruirne il futuro con immagini evocative e inedite tratte dagli archivi aziendali.

In stretta connessione con l’imponente volume è stato proiettato in anteprima il trailer del documentario “Storia di una Leggenda. Pininfarina”, prodotto da Flair Media Production in collaborazione con Rai Documentari, diretto e scritto da Flavia Triggiani e Marina Loi, il montaggio di Pietro Foglietti e le musiche di Maurizio D’Aniello, Alessandro Franconetti e Marco Grasso che andrà in onda sulle reti Rai nel prossimo palinsesto autunnale. Un’opera che restituisce in chiave cinematografica la leggenda Pininfarina, intrecciando design, impresa e racconto identitario attraverso la partecipazione di personaggi di spicco nell’automotive e, più in generale, del design. A girato d’archivio e nuove riprese si alternano le testimonianze dei grandi protagonisti del mondo dell’automobile italiana come Piero Ferrari, Giorgetto Giugiaro, Fabrizio Giugiaro, Luca Cordero di Montezemolo, Lapo Elkann, Arturo Merzario – e molti altri – compresa l’intervista inedita ed esclusiva della Signora Giorgia Pininfarina. Un vero viaggio nella storia della bellezza, dell’arte e dell’imprenditoria italiana, dove le migliori menti creative si incontrano per creare oggetti indimenticabili. È un mosaico che ci immerge in un viaggio temporale, guidati da più voci che restituisce l’immagine evocativa di una famiglia solida che ha fortemente segnato l’Italian style.
Una celebrazione dello stile
L’evento al MAUTO è un altro capitolo della celebrazione di Pininfarina per i suoi 95 anni, dopo la presenza alla Design Week di Milano e altre iniziative che proseguiranno nel corso dell’anno, tra le quali l’assegnazione di un Pininfarina Trophy al Pebble Beach Concours d’Elegance di agosto, che andrà ad uno dei modelli disegnati da Pininfarina in concorso. Eleganza senza tempo, riconoscibile, intramontabile contraddistinguono i valori e le creazioni dell’azienda nata il 22 maggio 1930 in Corso Trapani a Torino e da lì partita alla conquista del mondo plasmando magnifiche automobili come la Cisitalia 202 (1947), Lancia Aurelia GT e Spider (1950), Alfa Romeo Giulietta Spider (1955), Duetto (1966), Ferrari Dino (1969), 288 GTO e Testarossa (1984), F40 (1987), 599 GTB Fiorano (2006), Maserati Granturismo (2007), BMW Gran Lusso Coupè (2013). Queste sono solo alcune delle one-off, prototipi e vetture di serie che sono entrate nell’Olimpo dell’automobilismo e nei cuori degli appassionati, contribuendo a creare una presenza storica e determinante nell’azienda di Cambiano nel mondo delle quattro ruote. Tra gli episodi topici, al di fuori del prodotto, c’è senza dubbio l’incontro di Tortona tra Pinin e Enzo Ferrari, entrato nella leggenda e da cui è nata una delle più proficue collaborazioni industriali di sempre.

Oggi le attività automotive di Pininfarina si concentrano sul design, sui servizi di ingegneria (sviluppo prodotto, sperimentazione, costruzione di prototipi) e sulla realizzazione di piccolissime serie o di vetture esclusive, guardando soprattutto ai costruttori dei mercati emergenti, come Cina e Turchia. Rimane forte l’imprinting del settore automobilistico in tutto quello che l’azienda immagina, dai grattacieli agli orologi, dai trofei agli arredi, dagli yatch alle biciclette, dai treni, agli stadi, mettendo sempre al vertice del progetto la funzionalità unita a bellezza e studio aerodinamico. Una tale prolifica poliedricità è possibile solo combinando visione, gusto e genio italiano: non solo dream cars o sogni irraggiungibili. Come anche per Torino, il focus si è spostato ad altri settori, ma in questa città, seppur sbiadita, rimane forte la vocazione e l’amore per la costruzione fattiva del mito dell’automobile.