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Alfa Romeo 4C Spider [Prova]: al Top Marques attraversando l’Italia

Abbiamo messo alla prova Alfa Romeo 4C Spider nel corso di un lungo viaggio tra Italia e Principato di Monaco (e ritorno) per raggiungere il Top Marques, scoprendo una vettura con un carattere d’altri tempi e che è già oggetto da collezione

IL CONTESTO: TRA ITALIA E PRINCIPATO DI MONACO

Dall’Italia a Monte-Carlo. Dal Piemonte alla Liguria per raggiungere poi il Principato di Monaco (in occasione del Top Marques 2019) per poi toccare nuovamente la Liguria (attraversando nella fattispecie il Comune di Imperia costeggiando il suo mare) e scorrere lungo le strade collinari piemontesi tra i vigneti che connotano i percorsi che da Oleggio conducono verso Mezzomerico attraverso al SP18 che porta in direzione del Lago d’Orta. Questo il contesto nel quale ci siamo mossi in occasione del nostro test di Alfa Romeo 4C Spider, una vettura dal carattere molto esclusivo e con un’anima marcatamente sportiva che ben si lega ad un contesto mondano… da cui prendersi i giusti attimi di evasione!

Dall’Italia a Monte-Carlo attraversando la Liguria prima e le colline piemontesi poi. Questo il “terreno di scontro” sul quale siamo andati a mettere alla prova la sportiva (cabriolet) del Biscione

DATI TECNICI: UN TRIONFO DI CARATTERE SPORTIVO!

Brusca, maschia, prepotente. In una sola parola: esagerata. Alfa Romeo 4C Spider è una vettura dal carattere marcato che permette di vivere emozioni d’altri tempi

Brusca, maschia e piena di carattere esuberante. È così Alfa Romeo 4C Spider: una vettura ‘maschia’, che trova il suo cuore pulsante in un quattro cilindri benzina turbo a iniezione diretta da 1.742 cc collocato in posizione posteriore centrale in grado di sviluppare 240 CV di potenza e 350 Nm di coppia affiancato nel funzionamento da un cambio sequenziale a sei marce (a doppia frizione a secco TCT) con paddles al volante. Valori che vanno (brutalmente) a scaricarsi sulle ruote posteriori e che vanno a tradursi in uno 0-100 km/h in 4.5 secondi e in una velocità massima superiore a 250 km/h. La sovralimentata unità 1.750 italiana viene ‘accolta’ da una crash-box in alluminio. Una soluzione utilizzata anche all’anteriore. Al centro troviamo un telaio monoscocca in fibra di carbonio (un materiale lasciato completamente libero alla vista nella vasca dell’abitacolo) da soli 73 kg di peso. A fare il paio a quanto elencato troviamo una pompa After Run e un corpo-vettura in SMC. Il tutto per soli 940 kg di peso a secco e un rapporto peso/potenza tra i migliori sul mercato: meno di 4 kg/CV. In poche parole: una dotazione tecnica di prim’ordine che suggella uno stile ispirato nientemeno che alla leggendaria 33 Stradale e fatto quindi di forme morbide e filanti e di contrapposizioni di volumi tipiche della tradizione del design italiano. I gruppi ottici sono molto filanti (sulla Spider richiamano quelli di 4C Concept) e sfruttano la tecnologia bi-xenon commista a quella a LED, mentre un roll-bar in fibra di carbonio (opzionale) chiude il cerchio della dotazione di una vettura che in termini di stile brilla per compattezza, presenza in strada e sportività. Una vettura che non passa certamente inosservata (anche grazie ad un sound entusiasmante) tanto a tetto chiuso (di tipo soft-top e ripiegabile a mano) quanto a tetto aperto e che dispone di cerchi da 18” gommati 235/40 dietro e da 17” 205/45 davanti – sull’esemplare da noi testato 19” 235/35 dietro e 18” 205/40 davanti – e alle cui spalle si lasciano osservare i dischi forati autoventilanti lavorati da pinze Brembo ma marchiati Alfa Romeo. A enfatizzare la demarcata sportività di questa roadster senza compromessi troviamo un ambiente interno tanto essenziale quanto racing: a farsi notare sono, sopra ogni cosa, una strumentazione di tipo TFT (la cui grafica varia a seconda della modalità di guida impostata), un volante a due razze a fondo piatto impeccabile per diametro, i sedili imbottiti con guscio in fibra di carbonio, la pedaliera e i battitacchi in alluminio e il selettore delle modalità di guida D.N.A. (All-Weather; Natural e Dynamic. Quest’ultima permette inoltre di attivare la modalità Race e il Launch Control) posto al centro della plancia. Impunture a vista e poco altro completano la caratterizzazione di un cockpit pregno di elementi in CFRP a vista e privo di qualsivoglia tipo di fronzolo: all’interno di 4C Spider c’è spazio solo per l’essenziale. E quell’essenziale che c’è, è tutto rivolto – a scanso di equivoci – interamente verso il guidatore.

L’abitacolo, essenziale, racing e spartano, accoglie il pilota in una triangolazione di guida perfetta e mette al centro del suo campo visivo una strumentazione TFT di chiara ispirazione corsaiola

BREVI IMPRESSIONI DI GUIDA: È UN MOSTRO DI CARATTERE!

Bassa, larga e rastremata: Alfa Romeo 4C Spider è una vettura con una “presenza in strada” davvero notevole

Una seduta praticamente perfetta. È la prima cosa che salta all’occhio non appena si prende posto a bordo di Alfa Romeo 4C Spider. Si sta praticamente ‘sdraiati’ a terra. Le gambe sono distese e la triangolazione è ineccepibile. Non si può chiedere di meglio per godere appieno del piacere di guida di una sportscar (la seduta inizia ad affaticare solo dopo molti km). Lo spazio interno è quello necessario per i due soli occupanti (a malapena viene riservata qualche piccola area per gli oggetti personali per coadiuvare i 110 dm3 del vano di carico posteriore: in due si riesce a farci stare praticamente tutto, in caso di gita fuoriporta, sfruttando lo spazio dietro ai sedili, ma a patto di essere di altezza media). E così deve essere! Loro e loro solamente al centro assoluto di una esperienza di guida da cardiopalma fin da quando si accende il motore e si inizia a stringere tra le mani il volante (molto piacevole da impugnare e di ottimo diametro: si potrebbe richiedere qualcosa di più solo dallo spessore della corona in corrispondenza delle 9:15). È un’auto maschia, non per tutti. Con personalità e carattere e questo la sportiva di Arese lo mette in chiaro fin da subito. Le si deve dare del Lei. È doveroso, perché di amichevole quest’auto non ha niente. E del resto non ci si attenderebbe nemmeno il contrario. Il suo ruggito è roco, profondo, potente. E demarca con forza la quintessenza di un’anima immediatamente sensibile non appena si va ad inserire la prima marcia (di un totale di sei disponibili e azionabili tramite paddles che seguono il volante: anche se un manuale, in via opzionale, secondo noi si sarebbe spostato alla perfezione con questa vettura). Il propulsore ha un’erogazione brutale, che esplode letteralmente in un trionfo emozionale una volta passata la soglia dei 4.000 giri/min, mentre i tre driving mode – All Weather; Natural e Dynamic – (a cui si può aggiungere la Race per l’impiego in pista e che disabilita in maniera sensibile gran parte dell’elettronica, mettendo a disposizione del driver anche il Launch Control) – consentono di godere in maniera diversa delle performance del 4 cilindri italiano a seconda delle necessità: il primo strizza l’occhio alla guida in condizioni meteo avverse, tarando la potenza in base alla velocità e restituendo una risposta più morbida al comando del gas. Il secondo inizia a mostrare al driver tutta la “schiena” di cui questo propulsore dispone ma tarando la risposta dell’unità termica e le logiche di cambiata alla guida nel traffico. L’ultimo è indubbiamente quello più brutale: il motore, in questa modalità, eroga in maniera brusca, nervosa e sfacciata, “strappando” anche un pochettino allo scopo di garantire al pilota grandi emozioni. Il sound di scarico diviene ancor più esagerato e viene accompagnato sempre da una sonorità di compressione del turbo da cardiopalma. Il tutto mentre le ruote slittano ad ogni richiamo del gas, demarcando così tutta l’inaudita “violenza” di questa macchina e che ben si sposa con uno sterzo incredibilmente diretto e privo di servosterzo, permettendo così al pilota di sentire le ruote anteriori direttamente tra le mani e restituendo allo stesso una guida estremamente viscerale e poco “filtrata”L’assetto è incredibilmente preciso: rigido il giusto, ma anche più permissivo nei confronti delle asperità di quel che si sarebbe portati a pensare (all’anteriore troviamo sospensioni a triangoli sovrapposti, mentre al posteriore una soluzione di tipo Mc Pherson evoluto), sublimando così una vettura che ogni amante della guida sportiva vorrebbe in garage.

Esagerata e prepotente: Alfa Romeo 4 Spider restituisce al suo pilota una guida davvero funambolica. Doveroso portarle rispetto e darle del Lei!

CONCLUSIONI: EMOZIONI FORTI PER UN’AUTO GIÀ DA COLLEZIONE!

Con Alfa Romeo 4C Spider ci siamo recati al Top Marques 2019. Un habitat veramente perfetto per questa vettura: un contesto di lusso assoluto e una scogliera curvilinea lungo la quale non si smetterebbe mai di danzare!

Se siete in cerca di una vettura da usare nel weekend, con cui godervi qualche gita fuoriporta di quando in quando – perché no, con anche il piacere del vento tra i capelli – e soprattutto volete divertirvi moltissimo alla guida in cerca di emozioni che credevate essere perdute nella modernitàAlfa Romeo 4C Spider è davvero l’auto che fa per voi! Bassissima, larga e sportiva all’inverosimile: la sportscar del Biscione è una vettura che seduce e affascina. Nessuno può rimanere indifferente davanti a lei (attira sguardi e curiosità in maniera analoga a vetture di segmento – e prezzo – superiore) e di una cosa potete essere certi: girando con quest’auto vi sentirete sempre al centro dell’attenzione, mentre una volta “isolati” all’interno dell’abitacolo verrete trasportati in un mondo fatto di sensazioni impagabili e indescrivibili. E come se non bastasse, dal valore nel tempo garantito, poiché la sportiva italiana è già un pezzo da collezione!

SPECIAL THANKS TO: MAX SALVATO

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