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Michele Pirro “La Panigale V4 R? È la moto più bella della storia!”

Sullo stand di BLAUER HT, nel corso di EICMA 2018, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Michele Pirro, pilota MotoGP e collaudatore ufficiale Ducati. Ecco che cosa ha dichiarato davanti ai nostri microfoni

Milano – In occasione di EICMA 2018 (di cui potete leggere il nostro speciale qui e che abbiamo provveduto a documentarvi live anche sui nostri canali social – FacebookInstagram e YouTube in primis – anche tramite l’utilizzo dell’hashtag ufficiale: #MDLEICMA2018) abbiamo avuto l’opportunità – grazie a BLAUER HT – di confrontarci con Michele Pirro nel corso di una video-intervista in merito a svariati argomenti a tema motociclistico, oltre che di approfondire con lui alcuni aspetti della sua vita da pilota e da collaudatore per la Ducati. Ecco che cosa ha dichiarato al nostro microfono insieme a Federica Del Net.

L’attenzione di Michele Pirro non è potuta non ricadere, durante EICMA 2018, sulla Ducati Panigale V4 R, la moto che farà da base per la quadricilindrica che a partire dal prossimo anno avrà il grande onere di difendere la tradizione sportiva di Borgo Panigale in SBK

Hai avuto modo di fare un giro qui a EICMA? C’è qualche novità che ti ha interessato particolarmente?

Sono stato in diversi stand, ma quelli che ho visitato di più sono quelli dei miei Partner. Ci sono molte cose interessanti: in Ducati, per esempio, è stata presentata la Panigale V4 R, la moto che dal prossimo anno correrà nel Campionato SBK e che credo essere una delle moto più belle della storia. Ci sono altre grandi novità, ma credo che – come Team Ducati – possiamo essere molto orgogliosi di questa moto perché è stato fatto un gran lavoro”.

Non può esserci location migliore, per Michele Pirro, dello stand BLAUER HT (che lo sostiene in qualità di sponsor) per parlare di sicurezza in moto. In questo spazio le novità del marchio in termini di abbigliamento tecnico motociclistico

Attualmente sei un collaudatore Ducati, ma cosa vedi nel tuo futuro?

“È da diversi anni che sono collaudatore ufficiale Ducati MotoGP e che corro comunque nelle gare nel Campionato Italiano SBK. Ho fatto anche molte gare in MotoGP. Nel futuro lavorerò sempre sul collaudo delle MotoGP e nelle gare in cui sarò presente cercherò di tornare ad alto livello, perché quest’anno, con l’incidente del Mugello, ho avuto diverse difficoltà. Mi sto riprendendo adesso e spero di finire la stagione a Valencia in crescendo e di presentarmi il prossimo anno per poter lottare con i primissimi”.

Fare il pilota nella top class è un mestiere che richiede tanti sacrifici e tanti rischi. Voi piloti come gestite queste situazioni? Ad esempio, quando si avverte che la moto non è più sotto il proprio controllo, siete preparati psicologicamente e fisicamente a queste situazioni?

È da tanti anni che faccio questo sport e ad alto livello non è facile che tutto sia sempre al 100%. Ci sono delle situazioni che devi comunque sempre gestire. I rischi ci sono, è comunque uno sport pericoloso, ma sulla sicurezza, negli ultimi anni, sono stati fatti enormi passi avanti. È chiaro che l’esperienza e la gestione di alcune cose diventano fondamentali per gestire tutta la stagione. Credo comunque che l’aspetto più importante sia la preparazione fisica. In quello un pilota deve essere impeccabile perché, ad alti livelli, essere a posto fisicamente può fare la differenza”.

Credo comunque che anche la passione faccia gran parte del lavoro. La grande determinazione deriva anche da quella?

Assolutamente sì. Io ho la fortuna di aver fatto della mia passione il mio lavoro. Sono contento e mi reputo una persona fortunata per questo, perché poi nella vita se ti impegni e fai tanti sacrifici poi, ottieni anche dei grandi risultati. Faccio parte del gruppo sportivo delle Fiamme Oro. I sacrifici danno i loro frutti e soddisfazioni in generale. Sono orgoglioso di quello che ho fatto e di aver avuto anche la forza e fortuna di fare della mia passione un lavoro”.

Secondo te nel mondo motociclistico, in particolare quello sportivo, manca qualcosa dal punto di vista della sicurezza? Si potrebbe fare qualcosa di più? 

Negli ultimi anni è stato fatto davvero tanto. Sia per quanto concerne i circuiti che l’abbigliamento per noi piloti. Si continua a fare davvero molto, ma credo che gli standard adesso siano veramente alti. È chiaro che la strada presenta molte incognite ancora: in strada è tutto ancora troppo imprevedibile. Non si riescono a gestire fattori che non dipendono da te e quindi ci sono molti pericoli. Credo sia fondamentale far passare il messaggio che, quando si guida in strada – con qualsiasi mezzo – è importante avere sempre il cervello collegato: è lui che comanda tutte le azioni, quindi credo sia importante collegare il cervello prima di fare qualsiasi azione in strada, perché se non si ha il controllo possono succedere cose spiacevoli”.

Tra le grandi passioni di Michele Pirro troviamo il ciclismo. Uno dei migliori allenamenti possibili per un pilota di moto

Qualche curiosità riguardo a qualche altra passione che hai?

Mi piacciono molto tutti gli sport a motore in realtà. Mi piace molto anche la bici, che è sempre a due ruote! Seguo il calcio e il tennis. Mi piace molto lo sport in generale. Pratico la bici e il calcio, anche se con le ossa un po’ rotte, dovute alle cadute, non è sempre semplice! Mi piace seguire lo sport a 360°”.

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