Ferrari Collectibles: presentata la collezione di chi sogna un pezzo di storia del Cavallino
La Casa di Maranello ha presentato Ferrari Collectibles, ovvero una serie di oggetti da collezione dedicata ai ferraristi più sfegatati e composta da motori o componenti meccaniche che hanno fatto la storia del Cavallino e che trovano una nuova vita come oggetti d’arredamento altamente esclusivi ed emozionali
Una bella giornata di sole nel cuore di Milano, nel pieno della Design Week 2025. E un presentatore d’eccezione che migliore non potrebbe essere in un contesto di questo tipo, ovvero Flavio Manzoni, Chief Design Officer di Ferrari. La Casa di Maranello sceglie la Ferrari Boutique di Milano nel periodo dell’anno più ricco di contaminazioni creative della città e in generale d’Italia (e forse addirittura del Mondo) per presentare Ferrari Collectibles, ovvero una serie di oggetti da collezione (vere e proprie reliquie) che affondano le loro radici nel passato sportivo e industriale del Cavallino Rampante.

Una nuova storia arriva dalla storia
Componenti (o addirittura interi motori) che hanno segnato la storia del costruttore italiano – sia in pista che in strada – e che hanno avuto una loro vita operativa nel passato divengono infatti adesso oggetti d’arredamento da collezione acquistabili dai ferraristi più sfegatatati che desiderano ancor di più esprimere, anche tra le loro mura domestiche, il loro #essereferrari.
I Collectibles Ferrari si pongono l’obiettivo di andare oltre il semplicistico concetto di “oggetto” per farsi manifestazione fisica di un’emozione, di un sentimento. Dell’intangibile che diviene tangibile: la velocità; la passione; il latrato cupo di un motore. Ognuno dei Collectibles occupa un posto significativo nella storia della Ferrari e ha avuto un ruolo ben preciso nel costruirla. Possederne uno significa avere in collezione un frammento della quintessenza della Casa di Maranello. E noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere dal vivo una selezione dei Ferrari Collectibles che sarà esposta nella Ferrari Boutique di Via Giovanni Berchet 2, a Milano, dal 7 al 13 aprile (ovvero nel corso della Milan Design Week 2025). Ecco cosa troviamo nello spazio milanese.
Un motore di F1 tipo 048B
Nel 1999 Ferrari ha conquistato il suo 9° Campionato mondiale Costruttori quando Eddie Irvine, Michael Schumacher e Mika Salo sono riusciti a primeggiare, grazie anche al propulsore che alimentava la velocissima F399. Il motore in questione che li ha portati alla gloria era un V10 da 3.0 litri aspirato che erogava 790 CV a 16.300 giri/min.
Il V12 di un prototipo de LaFerrari
Il V12 da 6.3 litri che ha alimentato la LaFerrari (2013) rappresenta uno dei più importanti nei 78 anni di storia dell’azienda. Montato sulla prima Ferrari ibrida stradale della storia, il propulsore termico era potenziato dal sistema HY-KERS di derivazione Formula 1 che metteva a disposizione un potente motore elettrico che sfruttava il recupero di energia in frenata per fornire una potenza combinata di 963 CV. Questo pezzo unico, in particolare proviene da un prototipo, realizzato durante il processo di sviluppo de LaFerrari.

L’albero a camme della Ferrari F2003-GA
L’albero a camme di una Ferrari F2003-GA, una monoposto di Formula 1 che ha nel suo palmares 7 vittorie e due titoli mondiali, Costruttori e Piloti con Michael Schumacher. Il suo motore V10 Tipo 52 aveva una potenza che poteva toccare i 930 CV e raggiungeva quasi 19.000 giri/min.

Lo scarico della F60
Lo scarico del V8 da 2.4 litri aspirato della Ferrari F60, utilizzato nel Campionato Mondiale di Formula 1 del 2009 da Kimi Räikkönen.

L’albero motore della F10
L’albero motore della Ferrari F10, l’auto con la quale Fernando Alonso vinse al debutto in gara con Ferrari nel campionato mondiale di F1 del 2010.

Il disco freno della SF17H
Un disco freno in fibra di carbonio di una Ferrari SF71H, guidata da Sebastian Vettel e Kimi Räikkönen nella stagione 2018. La SF71H ha vinto 6 gare e ha ottenuto 24 podi.

Biella e pistone della F150° Italia
Una biella e un pistone della Ferrari F150° Italia del 2011 guidata da Fernando Alonso.

Il pistone della F2002
Un pistone della Ferrari F2002, monoposto guidata con grande successo da Michael Schumacher e Rubens Barrichello nel campionato di F1 di quell’anno (ha vinto 15 gare su 19), e una biella della Ferrari F1-2000, guidata dagli stessi piloti nell’anno in cui Schumacher ha conquistato il suo primo titolo mondiale piloti per la Ferrari (il primo per la casa di Maranello dal trionfo di Jody Scheckter nel 1979).
Dicono in merito
“Nel concepire la nuova serie Collectibles – afferma Flavio Manzoni, Chief Design Officer di Ferrari – abbiamo voluto considerare il nostro background di progettisti al Centro Stile Ferrari, non soltanto nel campo del design ma anche nell’architettura. Ci siamo rivolti a tutta l’esperienza del minimalismo e alle ricerche che si ponevano l’obiettivo di smaterializzare per quanto possibile ogni elemento non strettamente necessario. L’utilizzo di materiali trasparenti e l’impiego di elementi strutturali, essenziali nel disegno, conferisce un effetto di sospensione e leggerezza all’oggetto permettendo di contemplarlo nell’essenza della sua forma, sollecitando l’interazione con il fruitore e con l’ambiente circostante. Un approccio coerente con il nostro modo di lavorare nel car design, dove tendiamo ad operare per sottrazione piuttosto che aggiungere il superfluo, per individuare e comunicare, nel pieno spirito Ferrari, l’emozione del progetto”.
I Collectibles Ferrari rappresentano quindi un tributo a una relazione senza tempo tra forma e funzione, che ispira tutti coloro che incontrano questi oggetti a sognare e ad immergersi profondamente nella suggestiva e affascinante storia del Cavallino Rampante e non possono che emozionare ogni appassionato che li incontrerà con lo sguardo.