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MV Agusta Turismo Veloce [Prova]: le meraviglie dell’Italia sulle strade del progetto MDL On Tour Experience

Abbiamo messo alla prova la MV Agusta Turismo Veloce lungo uno dei percorsi lacustri del Nord-Italia proposti dal progetto turistico MDL On Tour Experience, scoprendo un Paese che si vuole raccontare e una moto nata per emozionare. In listino a partire da 15.990 euro e con contenuti da riferimento

Un’aria frizzantina, di quelle tipiche del primo mattino di un’estate che si è fatta a lungo attendere. E lei lì, impaziente di uscire, nel chiaroscuro del garage: la MV Agusta Turismo Veloce. La compagna d’avventure ideale con cui andare a macinare i km di curve di uno dei percorsi del progetto MDL On Tour Experience (realtà turistica supportata dalla Casa di Schiranna finalizzata a permettere a tutti coloro che lo desiderano di scoprire le meraviglie di un’Italia che si vuole raccontare in sella alla tourer del costruttore varesino) di cui questa moto sarà protagonista – insieme all’ex dakariano Alessandro “Ciro” De Petri – e lungo il quale la tourer italiana altro non può fare che sentirsi a casa: lunghi tratti guidati e bellezze architettoniche e naturali uniche al Mondo che vi scorrono affianco. Tutto in questa meravigliosa zona d’Italia rispecchia appieno i valori di tradizione ed eleganza che Turismo Veloce va con tutta sé stessa a ricercare.

Superfici fluide e armoniche, linee mai banali e conformazioni stilisticamente ricercate: la Turismo Veloce 800 si fa immediatamente riconoscere come una vera e propria MV. Corporatura snella e agile, forme filanti ed equilibrate impreziosite da volumi e cavità che ben sottolineano la tradizione di un design tutto italiano che ha fatto e che continua a fare scuola: i trademark della Meccanica Verghera ci sono tutti, sebbene opportunamente rielaborati per adattarsi ai canoni imposti da un segmento di mercato inedito per il marchio varesino nel quale lo stesso entra a gamba tesa con una moto dai contenuti marcatamente premium, che spaziano da un design personale ed espressivo ad un’elettronica sopraffina, passando ovviamente per un propulsore carismatico e ricco di personalità. Il tutto “spalmato” su un vero e proprio peso piuma per la categoria: solo 191 kg a secco, che, abbinati ai 110 CV di potenza messi a disposizione, promettono divertimento con la D maiuscola sin dall’istante in cui ci accingiamo a spingere la moto fuori dal garage.

Raffinata sotto il profilo elettronico, la MV Agusta Turismo Veloce 800 preserva l’equilibrio stilistico che contraddistingue tutte le moto della Casa varesina

Display TFT e tecnologia all’avanguardia: in sella alla Turismo Veloce ci si sente come Iron Man

Una piccola pressione sulla chiave per farla ruotare verso destra e il display TFT da 5” si accende illuminando il nostro casco in maniera simile a quanto fatto dall’HUD interno della Mark II di Iron Man: è impossibile non sentirsi un po’ come Tony Stark mentre la strumentazione prende vita. Le informazioni sono chiare, complete e ben visualizzabili: tramite il dashboard della MV Agusta Turismo Veloce il pilota viene infatti mantenuto aggiornato in merito a tutti, ma proprio tutti, i dati relativi alla moto (consumo di carburante compreso) e ai setting impostati tramite pulsantiere al manubrio (che permettono di scegliere quattro modalità di guida – Touring, Rain, Sport e Custom – e numerose impostazioni, fra cui l’attivazione del Cruise Control e del Bluetooth, che interfacciandosi con un’APP dedicata, permette al pilota di condividere la propria esperienza di guida con gli altri e di avere numerose funzioni a portata di smartphone).

Ma la voglia di divertirsi è tanta: non attendiamo quindi un istante in più per ingranare la prima marcia e iniziare a percorrere le guidatissime, quanto incantevoli, strade che da Novara ci condurranno verso Sesto Calende passando accanto alla diga di Porto della Torre, uno sbarramento realizzato nel 1942 affiancato nel funzionamento da una centrale idroelettrica e decisamente suggestivo da osservare mentre questo scorre velocemente via ai lati della MV Agusta Turismo Veloce che avanza verso le sponde del Lago Maggiore. Agile, veloce, maneggevole: guidare questa moto è un piacere vero. Il motore è sempre pronto sin dai bassi regimi, allunga in maniera corposa e si dimostra estremamente gestibile, soprattutto in mappa Touring, senza dimenticare però i decenni di estrazione sportiva che il marchio varesino si porta con fierezza sulle spalle: passati i 6.000 giri/min il tre cilindri di Schiranna non si accontenta infatti di coinvolgere, ma mira letteralmente ad entusiasmare, soprattutto quando il pollice sul manubrio scorre ad impostare la modalità Sport e i CV messi a disposizione dall’unità tricilindrica da 798 cc passano da 90 a 110. Che uniti agli 83 Nm di coppia massima messi in campo da questo motore vanno tradursi in una cosa ed in una solamente: divertimento allo stato puro.

Tecnologia da NASA, ma il piacere di guida rimane al centro dell’attenzione

La formula collaudata (e infallibile) del rapporto peso/potenza volto a favorire un elevato grado di guidabilità restituisce un piacere davvero esagerato nel muoversi tra le curve: il tutto assecondato da una impostazione di guida tanto comoda quanto “diretta e decisa”, che permette sia di macinare km in scioltezza che di restituire al pilota un feeling molto diretto con avantreno e comandi. Risultato? Dalla sella della Turismo Veloce non si vorrebbe scendere mai: la tourer varesina scende agevolmente in piega seguendo con precisione chirurgica la traiettoria impostata dal pilota ed è un vero fulmine nell’effettuare i cambi di direzione. Il “fun to ride” è l’aspetto dominante ad emergere quando si guida questa MV: si potrebbero infatti passare ore a scrivere dell’elevato contenuto tecnologico di questa moto. Dalle due prese da 12V affiancate da altrettante porte USB, passando per la (quasi sovrabbondante) quantità di informazioni che la bellissima strumentazione mette a disposizione del pilota, per arrivare sino ai gruppi ottici Full LED che autoregolano la luminosità in condizioni di scarsa luce solare (in galleria ad esempio). Roba da far sognare qualsiasi ingegnere informatico ed elettronico la dotazione che Turismo Veloce propone e che sintetizziamo in due semplici sigle: MVICS 2.0 (Motor & Vehicle Integrated Control System, che comprende la centralina di controllo motore Eldor EM2.0; il drive by wire firmato Mikuni; 4 mappe motore e il Traction Control regolabile su 8 livelli di intervento) ed EAS 2.0 (Electronically Assisted Shift Up & Down, ovvero il cambio elettronico sia a salire che a scendere), ma una volta in sella alla tourer MV Agusta le vere intenzioni dei progettisti della Casa di Schiranna (e l’affinato lavoro di messa a punto eseguito dai collaudatori) divengono evidenti. L’obiettivo degli uomini di Varese non era infatti quello di mandare in visibilio i cervelloni della NASA, ma di colpire dritto al cuore dei motocilisti con una moto estremamente piacevole da guidare e incredibilmente godibile su strada, oltre che sempre caratterizzata da quello stile espressivo e personale che dal lancio della prima F4 contraddistingue le moto marchiate MV.

Agile, veloce a scendere in piega ed estremamente divertente, ma sopra ogni cosa: leggera. La MV Agusta Turismo Veloce è un vero piacere da guidare

Un traguardo centrato in pieno: la MV Agusta Turismo Veloce coinvolge, entusiasma, appaga e diverte grazie ad un equilibrio tra prestazioni, dotazioni e dinamica di guida. Una moto veramente trasversale e completa e che sebbene svantaggiata in termini di cavalleria pura rispetto alle dirette competitors (Ducati Multistrada 1200 e BMW S 1000 XR) nulla fa rimpiangere di queste grazie alla combinazione di peso contenuto e maneggevolezza esagerata: fattori questi che assicurano un comportamento tra le curve paragonabile a quello di una naked di medio/grande cubatura e che permettono al pilota di entrare in sintonia con la Turismo Veloce nello spazio di soli pochi metri. Una sensazione che cresce in noi km dopo km, mentre avanziamo lungo il serpentone d’asfalto che costeggia il Lago Maggiore nel tratto stradale che da Arona ci porta verso Stresa al fianco di un panorama in grado di fermare il cuore: prealpino e di origine fluvioglaciale, questo gigantesco “specchio d’acqua” riserva agli occhi di chi lo osserva uno spettacolo davvero unico al Mondo, di quelli che solo il nostro Bel Paese è in grado di regalare. Meraviglie naturali e architettoniche distribuite pressoché ovunque connotano infatti questo sorprendente scenario che dal Piemonte si estende fino a Svizzera e Lombardia: dalle Isole Borromee (che devono il loro nome alla famiglia Borromeo, la quale nel XIV secolo ne divenne proprietaria avviando così quello che fu un vero e proprio processo di trasformazione delle stesse e che le portò a divenire le incantevoli realtà che possiamo ammirare oggi) alle splendide ville e castelli che si accalcano l’un sull’altra (tra cui la Rocca di Arona, fondata dai Longobardi e passata poi ai Visconti e ai Borromeo, e la Villa di Pallavicino, al cui interno trova ora spazio un parco zoologico di bellezza estremamente rara), passando attraverso le Isole di Brissago, situate nella porzione Svizzera del Lago, ovvero l’Isola di San Pancrazio (che ospita il Parco Botanico del Ticino e sulla quale furono rinvenuti anche alcuni resti di epoca romana) e l’Isola di Sant’Apollinare, ricoperta da una vegetazione cresciuta in maniera spontanea e preservata allo stato naturale.

Motore coinvolgente ed elettronica sopraffina: difficile voler scendere da questa MV

L’inequivocabile sonorità del propulsore tricilindrico di Schiranna e un ride-by-wire ben messo a punto, che funziona con lo stesso rigore e precisione del cambio elettronico EAS 2.0, coinvolgono i nostri sensi al punto di non farci praticamente rendere conto di essere già arrivati a Stresa (location nota, tra le altre cose, per le Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore, nate nel 1961 per volontà di Italo Trentinaglia de Daverio, un nobile avvocato veneziano che fu spinto all’amore della musica dal padre Erardo, già organizzatore musicale e Direttore Generale del Teatro alla Scala di Milano), da dove inizieremo la salita verso la cima del Mottarone, una montagna granitica la cui vetta si erge a 1.492 metri sul livello del mare (che separa il Lago Maggiore dal Lago d’Orta) e vera e propria meta di peregrinaggio per i motociclisti della zona. I curvoni veloci e scorrevoli del lungolago cedono qui il posto al misto stretto e guidato, pertanto anche i 110 CV della mappa Sport impiegati in precedenza lasciano spazio ai 90 messi a disposizione dalla Touring che meglio si adattano al percorso che ci apprestiamo ad affrontare. Un percorso più tortuoso, con tornanti, “esse” in contropendenza e curve impegnative che si raccordano tra loro: nulla di meglio per divertirsi un po’ in compagnia della MV Agusta Turismo Veloce. Iniziamo a salire in quota facendo scorrere velocemente il panorama lacustre alle nostre spalle mentre la tourer varesina conferma in salita le ottime doti dinamiche già evidenziate in pianura e affermando con forza quella che è la sua più grande sorpresa, ovvero il fatto di essere probabilmente l’MV Agusta più audace mai costruita. Se infatti precisione direzionale, avantreno granitico e ottime capacità dinamiche fanno in buona sostanza – al pari dello stile – parte dei trademark MV, la vocazione turistica e la capacità di macinare km in scioltezza (magari anche al fianco delle borse da viaggio – da 30 litri di capienza l’una – e del navigatore Garmin proposti in via opzionale) rappresentano sostanzialmente una novità per una due ruote della Casa di Schiranna.

Il family-feeling è al centro del progetto Turismo Veloce, ma MV Agusta non si limita a questo. La dotazione è di prim’ordine e i gruppi ottici Full-LED sono solo alcune delle chicche di cui questa moto dispone

Si viaggia comodi sulla Turismo Veloce: la sella è morbida e confortevole (oltre che molto bella a vedersi per via della presenza delle impunture a contrasto), le pedane sono ampie e ben posizionate allo scopo di permettere la generazione un’ottima leva su di esse e la triangolazione in sella è davvero azzeccatail manubrio largo e alto permette di sentire la ruota anteriore direttamente in mano e tutti i comandi sono facilmente raggiungibili. Cosa significa? Significa che la tourer di Schiranna è in grado di sorridere tanto ad un pubblico che non è quello abituale della Casa quanto agli aficionados della stessa. I marchi di fabbrica, lo ribadiamo ancora, ci sono infatti tutti. Da un motore personale ad un design caratteristico corrisposto da finiture pressoché impeccabili (Turismo Veloce è un vero e proprio prodotto del segmento upper-premium e non si può non notarlo quando si osserva questa moto da vicino: accoppiamenti e soluzioni estetico-funzionali sono davvero da riferimento) sino ad arrivare ad una ciclistica in grado di assecondare al mm le traiettorie impostate dal pilota (all’anteriore troviamo infatti una forcella Marzocchi oleodinamica a steli rovesciati da 43 mm di diametro e al posteriore un monoammortizzatore Sachs pluriregolabile: il tutto affiancato nel funzionamento da un impianto frenante Brembo con dischi da 320 mm all’anteriore e da 220 mm al posteriore, che lavora con rigore e precisione e che si è dimostrato tanto potente quanto modulabile, con ABS Bosch 9 Plus – per nulla invasivo e ben calibrato – dotato di RLM; Rear wheel Lift-up Mitigation): fattori questi che letteralmente ci permettono di danzare tra una curva e l’altra portandoci rapidamente in salita da Gignese (paese nel quale trova sede il Museo dell’Ombrello, una realtà a dir poco unica e radicata sul territorio dal lontano 1939) verso la cima del Mottarone, dove è possibile optare per una sosta nella quale godersi un caffè in terrazza rimirando tanto la moto, che verrebbe da guardare per ore, quanto un panorama in grado di togliere il fiato (da una parte è infatti possibile osservare la vasta meraviglia del Lago Maggiore e dall’altra il più “intimo” incanto del Lago d’Orta) e vivere magari anche un’esperienza adrenalinica con le ripidissime discese dell’attrazione Alpyland.

Volumi e cavità che divengono stilemi: il design MV è inequivocabile

E dinnanzi ad una vista a 360° sulle bellezze naturali che la location mette a disposizione del nostro sguardo mentre il sole inizia a calare, non possiamo non soffermarci a rimirare forme e volumi di questa motoLa MV Agusta Turismo Veloce è un vero e proprio tributo al design e allo stile italiano: le linee sono sfuggenti e fluidamente protese dalla punta verso la coda in una vera e propria commistione di volumi e cavità. Da quelle generate da cupolino e serbatoio, per arrivare sino a quelle dei fianchetti che vanno a fondersi con i convogliatori dell’aria, sino al telaietto cavo al di sotto della porzione di sella riservata al passeggero. Nulla sulla Turismo Veloce è stato dalla matita lasciato al caso. Il tutto allo scopo di riadattare nella maniera più opportuna ad un segmento sinora inesplorato dalla Casa di Schiranna gli stilemi più tipici del marchio MV: dal singolo faro anteriore a sezione romboidale sino ai gruppi ottici sdoppiati in coda, senza ovviamente dimenticare elementi iconici come il forcellone monobraccio dalla conformazione ricercata e il telaio commisto che abbina al traliccio in acciaio le piastre in alluminio. È veramente difficile trovare dei difetti a questa moto: forse la sella un filo più alta da terra rispetto alle dirette concorrenti (850 mm contro gli 840 della BMW S 1000 XR e gli 825/845 della Ducati Multistrada) ed un musetto che, a nostro avviso, potrebbe conquistare ancor più cuori se appena più affilato, richiamando così meglio alla memoria quello reso leggendario sulla F4. Ma chiariamoci, stiamo parlando veramente di piccolissimi nei: di inezie che non vanno minimamente ad intaccare né un equilibrio stilistico che difficilmente trova eguali, né tantomeno un comportamento dinamico che si è confermato da riferimento per precisione e piacevolezza di guida.

Il cupolino della MV Agusta Turismo Veloce è regolabile su due livelli di altezza allo scopo di massimizzare la protezione aerodinamica

Reinseriamo la chiave nel quadro e scolliniamo a questo punto verso il Lago d’Orta puntando il cupolino (regolabile su due livelli d’altezza per assicurare maggior protezione aerodinamica nei tratti più veloci, come ad esempio nel corso dei lunghi trasferimenti autostradali) in direzione di Omegna, Comune della Provincia del Verbano Cusio Ossola noto anche per la tradizionale Festa di San Vito, la quale si svolge ogni anno al termine del mese di agosto e che trova il clou del proprio show in dei singolari quanto suggestivi fuochi d’artificio che richiamano gente da ogni dove. Un’occhiata fugace al panorama cittadino per poi percorrere il lungolago sino ad Orta San Giulio: una vera e propria perla di rara bellezza all’interno della Provincia di Novara, tanto da essere stata insignita della prestigiosa bandiera arancione da parte del Touring Club Italiano e da essere stata scelta da Giuseppe Tornatore come cornice in cui ambientare il suo film “La Corrispondenza”. Parcheggiamo la MV Agusta Turismo Veloce accanto a Villa Crespi, una sontuosissima dimora che venne edificata nel 1879 per volontà di Cristoforo Benigno Crespi – caratterizzata da un inconfondibile stile moresco – la quale ospita al suo interno hotel e ristorante di lusso diretti nientemeno che dal rinomato chef Antonino Cannavacciuolo. E l’abbinamento con il mondo del lusso ben rappresentato da Villa Crespi non è assolutamente casuale: l’eccellenza italiana Made in Schiranna contrassegnata dalla sigla Turismo Veloce è infatti disponibile anche in una versione ancor più pregevole ed accessoriata rispetto alla già ottima “base” da noi provata, ovvero la Lusso, che aggiunge alla dotazione di serie il cavalletto centrale, le manopole riscaldabili, il sensore GPS integrato e le sospensioni elettroniche semi-attive MVCSC (MV Agusta Chassis Stability Control) capaci di adattare la risposta delle stesse alle condizioni stradali e a quelle d’utilizzo della moto.

Scenari da favola e una moto da sogno: replicate la nostra esperienza grazie a MDL On Tour Experience

Il tempo di rivolgere lo sguardo verso l’isolotto di Orta San Giulio e verso la sua romanticissima piazza, di un sospiro e di una foto e siamo nuovamente in sella con il lago tinto di arancione (a causa dei riflessi del tramonto) che scorre via sulla nostra destra. La MV Agusta Turismo Veloce punta il suo efficiente sguardo Full LED in direzione di Borgomanero prima e di Novara poi allo scopo di effettuare il rientro verso casa divertendoci ancora un po’, prima di rimettere la moto in garage, con le ultime curve di giornata che da Bogogno scorrono verso Suno e Oleggio all’interno di un toboga tracciato da meravigliose stradine interne adornate da una rigogliosa natura composta da meravigliosi vigneti e da una rigogliosa vegetazione che demarca ulteriormente tutta la bellezza paesaggistica italiana. Inizia a questo punto a palesarsi dinnanzi ai nostri occhi l’inconfondibile sagoma della Cupola di San Gaudenzio, vero e proprio simbolo architettonico della città di Novara edificato da Alessandro Antonelli tra il 1577 e il 1887 che, con i suoi 121 metri di altezza, funse da prova per la realizzazione della Mole Antonelliana di Torino.

Le borse laterali si integrano perfettamente nel codino della moto e permettono di accogliere al loro interno una notevole capacità di carico

Ma il sole sta oramai calando e dopo i circa 200 km della giornata, la MV Agusta Turismo Veloce (proposta ad un prezzo di 15.990 euro nella versione “base” e a 17.990 euro in versione Lusso) deve fare rientro in garage per lasciare spazio ad una cena a base di squisiti piatti tipici della tradizione piemontese accompagnati da un buon bicchiere di vino della Regione. E se il nostro racconto vi ha incuriosito a scoprire le doti dinamiche della tourer varesina – e magari anche le meraviglie delle strade e dei luoghi tipici delle località lacustri del Nord Italia – il progetto MDL On Tour Experience null’altro attende se non voi, allo scopo di permettervi di scoprire le meraviglie di un Paese che si vuole raccontare, insieme ad una moto nata per divertire, attraverso percorsi e scenari che non dimenticherete facilmente, tra cui quello chi vi siamo appena andati ad illustrare.

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