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Alfa Romeo Stelvio [Prova]: attraverso tre nazioni con la Q4 Executive

Abbiamo viaggiato attraverso tre nazioni, per oltre 1.000 km, con Alfa Romeo Stelvio Q4 Executive, scoprendo una vettura con carattere d’utilizzo estremamente trasversale. In listino da 47.500 euro. Scopritela con noi

IL CONTESTO: DAL PIEMONTE AL SALONE DI GINEVRA E RITORNO

Un inverno di quelli più freddi e a cui si pensa immediatamente quando si fa il nome di questa rigidissima stagione dell’anno. E dinnanzi a noi i km, tanti, tantissimi. Più di 1.000 da percorrersi in soli tre giorni – tra Italia, Francia e Svizzera – e altri ancora da macinare lungo le strade di Piemonte e Lombardia nel corso di circa due settimane e da aggiungersi a quelli del road trip che, come ogni anno, ci conduce sulla via del Salone dell’Automobile di Ginevra e ritorno. E una vettura con cui macinare questi ultimi in scioltezza, ovvero Alfa Romeo Stelvio Q4 (che andiamo a provare nella variante Executive), primo SUV del costruttore di Arese e che ha consentito a quest’ultimo di entrare a gamba tesa in un importantissimo quanto combattuto segmento di mercato, quello dei crossover appunto. E dalla Casa del Biscione non ci si poteva aspettare altro che un modo tutto suo di farlo: ovvero con un prodotto elegante ma pregno di spirito sportivo, che mira ad unire la praticità nell’uso quotidiano alla vocazione dinamica propria della tradizione del marchio dell’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili (una nomenclatura sintetizzata dal più conosciuto acronimo Alfa) e la comodità di una vettura capiente al piacere di guida che viene restituito da un’auto pensata anche per togliersi qualche soddisfazione nel guidato. Francia, Svizzera e poi di nuovo Italia. E i bagagli in auto, non pochi tra l’altro: quelli necessari a quattro persone per trascorrere fuori casa un totale di tre giorni e a cui si deve sommare l’attrezzatura di altrettanti professionisti che saranno impegnati per questo lasso di tempo a dare copertura mediatica tanto a Stelvio quanto al GIMS 2018. Un viaggio lungo un’avventura, che parte come ogni anno in questo periodo – per noi – dalla città di Novara e che va ad attraversare ben tre Paesi del Continente Europeo e nel corso del quale andremo a scoprire le caratteristiche dinamiche del SUV italiano, oltre naturalmente a tutte le (numerosissime) novità che verranno svelate sul palcoscenico del Salone automobilistico elvetico.

Circa 1.000 km attraverso tre nazioni. Questo il nostro viaggio a bordo di Alfa Romeo Stelvio Q4 Executive, che siamo andati a provare per recarci in direzione del Salone dell’Automobile di Ginevra 2017

ESTETICA RAFFINATA PER LO STILE ITALIANO

Un linguaggio stilistico estremamente ben bilanciato caratterizza le fattezze di Alfa Romeo Stelvio

Massiccia, muscolosa, sportiva e piena di carattere. Ma al contempo anche snella, fine ed elegante. È questa la magia propria dello stile italiano: quella di saper fondere in un sol corpo degli animi nettamente contrapposti tra loro. Non in un insieme casualmente agglomerato, ma in un equilibrio stilistico che difficilmente trova eguali nel Mondo. E Alfa Romeo Stelvio Q4 è così. È un’auto italiana e ci tiene con forza a demarcarlo. È italiana nel suo stile, nel suo carattere, nel suo modo di essere. Un modo di essere che amalgama i tratti tipici della tradizione a quelli più moderni dell’innovazione. Al fianco di una calandra trilobo (rinnovata negli anni, ma che da sempre identifica i modelli del Biscione) troviamo infatti dei gruppi ottici oblunghi – dotati di tutte le più moderne tecnologie atte a caratterizzarne la ‘firma luminosa’ (LED e xenon) – stilisticamente ispirati a quelli adottati sulla Giulia (che vanno ad accompagnare un paraurti caratterizzato da ampie prese d’aria, a loro volta ‘incorniciate’ da uno splitter ‘tagliente’ atto ad enfatizzarne il carattere sportivo) e che defluiscono lungo fiancate ‘fluide’ e ‘pulite’ le cui linee (influenzate da evidenti cromosomi Maserati) vengono enfatizzate da due marcate nervature e da una sempre elegante cornice cromata atta a circoscrivere il perimetro delle superfici trasparenti laterali. Spoiler posteriore (‘incoronato’ da una ‘pinna’ che funge da antenna radio), lunotto minimalistico e fari dal disegno sfuggente connotano invece la sezione posteriore, a sua volta impreziosita da un estrattore con scudo metallico e che trova spazio all’interno di un paraurti dai cui lati emergono due uscite di scarico dal diametro ‘importante’ e che conferiscono al SUV di Arese un carattere ancor più ‘maschio’.

L’Abbaye d’Aulps sullo sfondo di Alfa Romeo Stelvio Q4 Executive è uno dei tanti punti d’interesse che siamo andati a toccare nel corso del nostro viaggio

Raffinato, elegante, sportivo. Al pari dell’esterno, anche l’ambiente interno di Alfa Romeo Stelvio Q4 contrappone tra loro stilemi identificativi che coesistono in un’unica bilanciata simbiosi. Metalli, pellami e inserti pregiati. Si viene accolti da un ambiente molto curato quando si prende posto all’interno di Alfa Romeo Stelvio Q4. I comfort ci sono e sono molti (immancabili sedili e volante riscaldabili, che d’inverno fanno sempre la felicità degli occupanti delle file anteriori e che fanno il paio con l’impianto di climatizzazione e riscaldamento bizona, che non impiega molto tempo a garantire temperature accettabili all’interno del cockpit) e vanno a sposarsi con una serie di interessanti dotazioni, come il volante sportivo – che integra al suo interno un bellissimo pulsante di accensione e che presenta sagomatura e design pressoché ineccepibili – con (immancabili) comandi integrati e molto piacevole da impugnare, una strumentazione ancora piacevolmente analogica (ma coadiuvata – sull’allestimento Executive – da un display da 7” posto al centro dei quadranti di contagiri e tachimetro) con cornici cromate, un display per la gestione dell’infotainment (facile, intuitivo e con un navigatore molto preciso e graficamente estremamente piacevole, ma che ha il solo difetto di lasciare solamente metà dello spazio disponibile sullo schermo alle immagini proiettate dalla telecamera di retromarcia, che va – insieme ai sensori di parcheggio – ad ovviare ad una visibilità posteriore un pochettino limitata) da 8.8 pollici – sull’allestimento Executive – (chiaro e ben studiato) posto al centro della plancia e che si sposa sia con le immancabili porte USB e con una presa elettrica per la ricarica rapida posta alle spalle del tunnel centrale, oltre che con delle sedute molto comode, accoglienti (tanto davanti quanto dietro) e – davanti – anche ben avvolgenti. Naturalmente immancabile, come su ogni SUV che si rispetti, l’attenzione posta anche ai vani riservati alla riposizione degli oggetti, tanto di piccole dimensioni quanto di quelle più ingombranti, di cui questi ultimi trovano spazio in un vano bagagli da 525 litri di capienza.

Impressionante per magnificenza stilistica anche il Castello di Ripaglia, che si erge sulle rive del lago di Ginevra e che vediamo in foto alle spalle di Alfa Romeo Stelvio Q4 Executive

IMPRESSIONI DI GUIDA: TRE ANIME IN UN CORPO

La trasversalità d’impiego è al centro del progetto Stelvio: grazie a tre diversi driving mode, il SUV del Biscione adatta la propria anima a seconda delle necessità

Si domina la strada una volta preso posto all’interno di Alfa Romeo Stelvio Q4. Ed è proprio questa la sensazione che il SUV del Biscione vuole trasmettere: possanza e fierezza, uniti a sportività ed eleganza. Obiettivi che Stelvio centra in pieno, grazie anche ad un ambiente interno connotato da una disposizione molto razionale dei comandi e a cui fanno al contempo il paio delle soluzioni stilistiche dall’estro molto marcato. Paddles fissi (e in metallo) di grandi dimensioni alle spalle del volante, bocchette d’aerazione dal design ricercato e plancia molto pulita coadiuvano la sensazione di sportività globalmente trasmessa dalla vettura, che diviene ancor più marcata non appena si va ad effettuare una lieve pressione sul pulsante d’accensione (che, come già precisato in precedenza, trova posto all’interno di un volante ben sagomato ed estremamente piacevole da impugnare) e che permette quindi di dare vita ad un motore che per sonorità nulla ha da invidiare ad unità più grandi o frazionateIl timbro vocale del 4 cilindri benzina italiano da 2.0 litri è roco, cupo, profondo e minaccioso. Una vera goduria per gli appassionati di motori. Piena, corposa e fruibile: l’unità italiana mette a disposizione del pilota tanta sostanza fin dai regimi più bassi per esplodere poi in un crescendo emozionale una volta passati i 2.500 giri/min durante la corsa verso il limitatore. Dentro la prima di otto marce dunque e ‘muso’ in direzione di Ginevra e ritorno per circa 1.000 km di viaggio (un road-trip che vi abbiamo documentato per intero e nel dettaglio nello speciale che trovate qui) tra Italia, Francia e Svizzera e nel corso dei quali abbiamo avuto modo di incontrare le più svariate condizioni meteorologiche: una condizione perfetta per verificare il comportamento dinamico dell’auto. Un comportamento che varia notevolmente a seconda della modalità di guida selezionata tra le tre disponibili – pur mantenendo tra queste alcuni tratti comuni – (tramite selettore DNA): Dynamic, Natural Mode e Advanced Efficiency. Partiamo dall’ultima, ovvero quella che – come suggerisce il nome stesso – si presta più di ogni altra ad essere utilizzata per contenere i consumi e per prescindere dalle condizioni meteo. Molto fruibile e caratterizzata da un’erogazione estremamente progressiva, permette al pilota di guidare in maniera ‘rilassata’ (anche grazie ad un settaggio morbido delle sospensioni) e si dimostra perfetta in condizioni stradali che alternano il fondo piovoso concedendo di tanto in tanto spazio anche a qualche sprazzo di neve. Così “settata”, Stelvio è una vettura molto fruibile, confortevole e piacevole da guidare e in grado anche di contenere ampiamente i consumi a discapito degli importanti numeri messi a disposizione dall’unità 2.0 litri benzina (capace di 280 CV di potenza e di 400 Nm di coppia: numeri questi che vanno a tradursi in uno 0-100 km/h in 5.7 secondi e in 230 km/h di velocità massima). Ma questa è ovviamente anche l’impostazione meno sportiva di motore, sospensioni e sterzo: perfetta per mantenere le percorrenze di crociera o per affrontare imperfezioni e asperità del manto stradale (oltre ai soliti invadenti dossi), si dimostra essere invece la meno indicata non appena si va a ricercare il piacere di una guida più dinamica e vocata allo sprint in accelerazione. È necessario infatti affondare in maniera decisa il piede sull’acceleratore se si desidera richiamare all’appello i valori di coppia e potenza messi a disposizione dal sistema. Valori che non mancano certo di farsi sentire quando chiamati in causa, ma indubbiamente più prontamente disponibili nelle altre due modalità di guida messe a disposizione da Alfa Romeo Stelvio e a cui fa il paio un handling decisamente superiore in termini di precisione e reattività non appena si va ad optare per le posizioni N e D messe a disposizione dal selettore.

Altra importantissima meta sulla nostra strada è il Forte di Bard, in Valle d’Aosta, ove peraltro sono state girate anche le sequenze introduttive di “Avengers: Age of Ultron

Il secondo dei tre driving mode disponibili (il Natural Mode) permette invece alla vettura di iniziare ad esprimere già meglio il suo potenziale. Cambiano la taratura delle sospensioni, la risposta del motore e dello sterzo e (un pochino) anche la sonorità, oltre all’impostazione grafica della strumentazione TFT, che diviene blu. Insomma: così settata, Stelvio inizia a dimostrare parte di quelle che sono le proprie capacità dinamiche. Il motore è ora decisamente più pronto, le sospensioni sono più rigide e lo sterzo più preciso: l’ideale per divertirsi un pochettino su strade più ‘briose’. Stelvio diviene ora estremamente più divertente e inizia a mettere in mostra il vero DNA Alfa Romeo, ovvero quello pregno di estrazione sportiva. Le doti dinamiche di questo SUV iniziano ora a manifestarsi in maniera lampante: a discapito dei suoi 1.735 kg di peso infatti, il crossover del Biscione si dimostra a proprio agio tra le curve e contiene la tendenza ad allargare propria delle vetture di questa categoria e delle trazioni integrali in generale. Il propulsore ha un’erogazione entusiasmante: corposo, pieno e ora molto più pronto che in modalità Advanced Efficiency. Esplode non appena passati i 2.500/3.000 giri al minuto e permette al guidatore di percepire in maniera chiara tutto il piacere dei 280 CV e 400 Nm messi a disposizione dall’unità termica. Il tutto coadiuvato da un cambio automatico ad otto rapporti estremamente preciso e rapido, con logiche di cambiata impeccabili e sempre pronto a lasciare spazio al comando manuale (attivabile ovviamente anche dai già menzionati paddles in alluminio posti alle spalle del volante, che generano peraltro una sonorità di cambiata davvero estasiante) ogni qual volta il guidatore vada alla ricerca di una guida più pura e priva di filtri. Ma il meglio arriva ovviamente quando la ghiera al centro del tunnel ruota sulla D di Dynamic, ovvero la più sportiva delle modalità di guida disponibili. La sonorità del propulsore diviene ancor più marcata all’interno dell’abitacolo, le sospensioni divengono ancor più rigide e lo sterzo più ‘duro’ e reattivo. Le capacità dinamiche divengono ora superiori a quelle mediamente riscontrabili su un SUV e non appena si va a richiamare il gas, la vettura risponde immediatamente alle sollecitazioni effettuate su questo comando. Il motore è ora finalmente davvero libero di esprimere tutta la sua ‘arroganza’, ed il timbro vocale del 4 cilindri turbo italiano diviene davvero estasiante: roco, cupo, avvolgente. Demarca appieno tutti i muscoli messi a disposizione dal SUV di Arese e l’erogazione è più sportiva e ‘brutale’. La progressione dolce e modulare della prima modalità cede qua il posto ad un trionfo di carattere. Ogni minimo richiamo del comando dal gas è accompagnato da una reazione direttamente proporzionale del propulsore, che inizia a questo punto ad allungare con veemenza, trasportando per qualche attimo il pilota nell’illusione di trovarsi all’interno di una berlina sportiva. E a tale scopo contribuisce – come precisato poc’anzi – un assetto ora sensibilmente più vocato alla ricerca del piacere di guida: la precisione di percorrenza di curva è nettamente superiore a prima e anche la reattività dello sterzo inizia a demarcare con forza tutti i cromosomi del patrimonio genetico Alfa Romeo.

Molto equilibrato anche l’ambiente interno di Alfa Romeo Stelvio Q4: i materiali contrastano tra loro in un’armonia di forme e di superfici sapientemente bilanciate, con comandi ben disposti in un’abitacolo globalmente “pulito”

Frenata potente e modulabile, cerchi da 20” (gommati con pneumatici di misura 255/45) e un assetto globalmente confortevole e bilanciato completano l’equipaggiamento di una vettura globalmente piacevole da utilizzare e che strizza l’occhio ai chilometristi, oltre che estremamente poliedrica: grazie a spazio e fruibilità sorride all’uso quotidiano, mentre per via di un motore molto generoso e di un assetto che, nella più sportiva delle tre modalità disponibili, diventa globalmente anche abbastanza preciso (se si opta infatti per gli altri due driving mode, la vettura si dimostra infatti più incline ad assorbire dossi e imperfezioni stradali, ma al contempo anche più propensa al movimento sull’asse di rollio), fa la felicità della clientela più sportiva. Tantissime ovviamente le opzioni disponibili che permettono di incrementare la dotazione di Alfa Romeo Stelvio Q4, da quelle più orientate al comfort alla guida a quelle che vertono a massimizzare la sicurezza, tra cui citiamo ad esempio: i sedili di guidatore e passeggero con regolazione elettronica a sei vie (di cui quello del pilota con funzione memoria); il Blind Spot Monitoring con cross path detection; gli specchietti restrovisori elettrocromici; l’accensione automatica degli abbaglianti; i sensori di parcheggio anteriori; la telecamera posteriore con griglie dinamiche di ausilio al parcheggio; il keyless entry (per le porte anteriori); il parabrezza atermico; l’Air Quality System; le luci di cortesia sulle maniglie esterne; i già menzionati sedili (anteriori) e volante riscaldabili; gli ugelli riscaldati per tergicristalli; l’illuminazione interna d’ambiente e l’impianto audio Hi-Fi con 10 altoparlanti e subwoofer (di serie l’impianto a otto altoparlanti). Sempre su richiesta il Pack sound by Harman-Kardon con 14 altoparlanti. Di serie, sulla versione Executive da noi provata, il navigatore 3D con radio DAB; la telecamera posteriore con griglie dinamiche; il sistema Keyless Entry con luci di cortesia sulle maniglie esterne; l’apertura elettrica del portellone posteriore; il Cruise Control con comando al volante (su richiesta si può avere inoltre l’Adaptive Cruise Control); il Lane Departure Warning e il Forward Collison Warning (FCW) con AEB (Autonomous Emergency Braking).

Alfa Romeo Stelvio sorride quindi ad una clientela molto variegata, che ha necessità d’impiego molto allargate ma che non rinuncia a quella sportività che è propria della tradizione automobilistica italiana

CONCLUSIONI: GIOVANILE TUTTOFARE DALLO SPIRITO SPORTIVO

Una piacevolissima pausa nel corso del nostro viaggio attraverso scenari mozzafiato che porteremo sempre nel cuore

Dinamica, giovanile, piena di carattere ed in grado di soddisfare tanto le esigenze delle famiglie quanto quelle degli avventurieri meno in là con l’età. Alfa Romeo Stelvio è una vettura molto trasversale e che sorride ai grandi viaggiatori con animo sportivo. Design italiano e un motore stracolmo di personalità sono tra i grandi punti di forza di una vettura che accoglie comodamente tanto gli occupanti quanto i loro bagagli e che strizza l’occhio a piloti e passeggeri che non vogliono rinunciare al piacere di non passare inosservati. Sonorità maschia del propulsore e trasversalità del veicolo si aggiungono alla lista dei grandissimi pro di una vettura che con questa motorizzazione (che ha il solo vero ‘contro’ di non essere propriamente parsimoniosa in termini di consumi) – e in variante a trazione integrale Q4 – dimostra di possedere una grande ‘schiena’ e di sentirsi a proprio agio pressoché in ogni situazione di utilizzo e con qualsiasi condizione climatica. Cambio estremamente rapido e tanta visibilità notturna chiudono il cerchio di un SUV immediatamente identificabile come un’Alfa per stile, immagine, contenuti e appeal, il tutto senza dimenticare anche una buona cura per il dettaglio. Una vettura che convince dunque quella marchiata dal Biscione, che coniuga diverse esigenze per svariate tipologie di clientela all’interno di un unico corpo e che lo fa in un modo unico, ovvero quello più tipico della tradizione del Bel Paese, che privilegia passione ed emozionalità a una predominanza di precisione e razionalità. Il prezzo? Si parte da 47.500 euro (per l’allestimento Business), per poi ovviamente salire a seconda di versioni ed equipaggiamenti opzionali.

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